NAPOLI – “Il massimo sostegno alla filiera bufalina dell’assessore promesso alla conferenza di Copagri a Salerno fa tremare i polsi: non potremo mai dimenticare la devastazione che le politiche regionali degli abbattimenti e della mancata applicazione delle norme sui controlli del latte alla stalla e alla trasformazione hanno portato nel Casertano: oltre 150 mila abbattimenti per sospetta brucellosi o tubercolosi di capi bufalini, risultati per oltre il 97 per cento negativi agli esami post mortem, oltre 300 aziende mandate sul lastrico, in mezzo ad una strada, per non parlare del grave allarme contraffazione emerso solo e soltanto grazie ai Carabinieri del Nas e delle ben note pressioni di alcuni produttori per stracciare il prezzo del latte bufalino alla stalla”. Lo afferma la consigliera regionale indipendente Maria Muscarà commentando le affermazioni di Copagri, rilasciate nel corso dell’Assemblea regionale della confederazione agricola, sulla necessità di sostenere il prezzo del latte bufalino alla stalla.
“Anche quello di Copagri, allarme formalmente corretto – aggiunge Muscarà –, somiglia più ad un tardivo ravvedimento operoso che ad altro. Mi chiedo infatti dov’era quando c’era da fermare il massacro delle preziose bufale casertane e quando c’era da denunciare la mancata attuazione di quelle norme sui controlli che lo stesso De Luca chiedeva dieci anni fa a Caldoro e che adesso, confondendo le carte, dichiara superate”.
“Gli allevatori bufalini che ho sempre cercato di difendere dalle scellerate ed interessate scelte della politica regionale ed anche nazionale, non si illudano: non sarà un commissario nazionale a salvare il settore e a riportarlo al suo meritato splendore. Se qualcosa accadrà lo si dovrà, come oramai sempre accade, a qualche solerte magistrato al quale non sfuggiranno gli enormi interessi in gioco e i famelici appetiti che, come disse correttamente il professor Caporale, si svegliano sempre quando impera e perdura l’economia dell’emergenza”.