– di Giuseppe Messina –
Buona parte delle piante messe a dimora sono morte per mancanza di manutenzione, la Villa versa in un evidente stato di abbandono, la sporcizia regna ovunque (tranne nell’orto privato!) e la cura e l’attenzione anche verso la sicurezza pubblica: caduta di rami, plastiche ovunque, libri abbandonati alle intemperie, ne sono una inequivocabile e triste prova.
Questo giardino (una volta) pubblico, immeritatamente affidato a dei ragazzini senza alcuna cultura ambientalista e tanto meno ecologista hanno ridotto il luogo in un punto di riferimento per mangiate, spaccio e iniziative che nulla hanno a che vedere con il patrimonio cui l’Amministrazione comunale con un precipitoso atto gli hanno concesso.
Non mi faccio alcuna illusione circa la capacità del Comune di gestire beni simili: non riesce neanche ad assicurare i cittadini circa le buche nelle strade, le piante allergeniche e loro manutenzione e un sentimento di abbandono generale che colpisce chiunque fa due passi per la città.
È necessario che l’Amministrazione provveda a revocare l’affidamento, effettuare una gara pubblica per la gestione del bene e nominare un comitato scientifico con il compito di indirizzare e vigilare.
Il ruolo aggregativo di Villa Giaquinto sembra essersi dissolto nell’uso improprio di un gruppetto di ragazzini che hanno perso ogni contatto col quartiere, con i cittadini e il buon senso.
