“L’uomo politico con la sua arroganza e saccenteria, che non è altro che il prodotto della sua stessa ignoranza, ci ha sempre messo molto del suo – si legge in una nota firmata dallo staff CODACONS “Valle di Suessola” – Il nostro non vuole essere il raccontino dell’accaduto come in molti oggi fanno, bensì, un’analisi vera relativa ad un territorio molto complesso dal punto di vista idrogeologico ma che i nostri avi hanno sempre nei secoli saputo gestire e soprattutto rispettare anche se i più avevano solo la “terza elementare”.
Questa terra è stata lasciata da tanti, troppi anni, al lento e continuo degrado, da ultimo sfociato in un disastro che ha strappato inesorabilmente e per sempre, all’affetto dei propri cari e dell’intera comunità Sanfeliciana altre due vite. Un evento atmosferico non può e non deve produrre danni di queste dimensioni, anche alla luce dei tanti soldi pubblici spesi per la realizzazione di vasche di laminazione e del loro collettamento a cielo aperto!!! Oggi il progetto di cui sopra, dopo più di 16 anni, è stato lasciato senza collaudo e senza alcuna manutenzione né ordinaria, né straordinaria, nonostante i molteplici appelli fatti sia da questa Sede del CODACONS, che da altre associazioni e comitati civici. Purtroppo solo da qualche settimana c’è il continuo andirivieni di Onorevoli impellettati con i loro galoppini al seguito, che fanno di tutto per essere fotografati e riportati sulle prime pagine dei giornali. L’unico vero GRAZIE va riconosciuto solo a tutta la Protezione Civile, alle Forze dell’ordine, ai Vigili del fuoco e a tutti i Volontari che da giorni, con immane fatica, continuano a cercare e a spalare fango.
Per troppi anni vuoi per incapacità del politico di turno, vuoi per inappropriate mescolanze di decantate competenze tecnico – idrauliche, in più punti del territorio, sono stati TOMBATI interi tratti dell’alveo Arena e di altri alvei e valloni insistenti sullo stesso. Se si percorrono questi alvei e questi valloni, è facile rilevare quanto denunciamo, ed ancora, perché questi politici e tecnici intervenuti nel tempo, devono spiegare alla Comunità tutta, com’è possibile che un alveo mentre ha un letto di 3 metri circa, si tomba per 100 – 200 metri, restringendo il letto a circa un metro … … … o addirittura si tomba con tubi del diametro di circa 50-70 cm??? Ecco, questi sono interrogativi, ai quali a gran voce, chiediamo risposte!!! Ritornando a quest’opera di “alta ingegneria idraulica”, duole constatare, come la stessa, non abbia mai beneficiato della manutenzione necessaria ed oggi non è altro che un bosco selvatico, con conseguente occlusione della sezione idraulica.
Tu Ente Regione Campania, dove sei stata? Perché a distanza di tanti anni ci ritroviamo un’opera mai collaudata e mai completata? In quali cassetti sono state lasciate le richieste di interventi per un’adeguata manutenzione a tutela del territorio e di quanto già speso? Ma forse una risposta possiamo già darcela noi da soli … … … a quei tempi era necessario solo spendere soldi pubblici, solo per consumare cemento e non per utilizzarlo effettivamente per le vere necessità del territorio … … …. per poi oggi, ritrovarci con un’opera che praticamente è servita al NULLA!!! Ai Cittadini di San Felice a Cancello diciamo: saremo sempre al vostro fianco e di tutti quelli che hanno subito danni, costituendoci anche “parte civile”.