AISI: “SETTEMBRE CALDO PER SANITA’ PUBBLICA E PRIVATA”

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%name AISI: SETTEMBRE CALDO PER SANITA PUBBLICA E PRIVATAROMA – Da una parte il legittimo diktat della Fnomceo, la Federazione Nazionale dell’Ordine dei Medici che, attraverso la voce del Presidente Anelli, affiancata da quella dei sindacati di categoria, ha lasciato intendere che senza nuovi ingenti investimento per il nostro Sistema Sanitario, che da troppo tempo mancano all’appello, da inserire all’interno della prossima finanziaria, si rischia di finire in un vicolo cieco, in un tunnel senza uscita. 

Dall’altra parte è in gioco il presente e il futuro di oltre 95mila strutture, tra ambulatori e laboratori, che rappresentano la linfa vitale della sanità privata sul territorio nazionale, imprescindibile punto di riferimento per la salute dei cittadini, da Nord a Sud. 

Ed è per loro, per la difesa e la valorizzazione di queste imprese sanitarie, rispetto al rischio concreto che l’attuale squilibrio presente si riveli come una consolidata e triste macro-realtà con cui fare i conti, che Aisi, Associazione Imprese Sanitarie Indipendenti, è pronta a fare la sua parte fino in fondo, accanto a numerosi altri “attori della sanità”, il prossimo 25 settembre, nella imponente manifestazione organizzata dall’UAP, Unione Ambulatori, Poliambulatori, Enti e Ospedalità Privata, presso il Teatro Brancaccio di Roma, in un evento che si annuncia epocale.

Sul delicato momento del nostro Sistema Salute, su questa “doppia battaglia” all’apparenza così diversa l’una dell’altra, ma in fondo legata a filo doppio dalle medesime finalità, quelle di tutelare e valorizzare tutti i professionisti sanitari, e nel contempo scongiurare il rischio che la qualità delle prestazioni per i cittadini, sia del pubblico che del privato, perda ulteriormente terreno, interviene Giovanni Onesti, Direttore Generale di Aisi.

«Siamo un’associazione giovane ma attivissima e siamo pronti, con la forza delle idee, ad appoggiare, da una parte, ideologicamente, con la nostra concreta attività di comunicazione, le ragioni della Fnomceo, condividendo a pieno la visione che la sanità pubblica italiana non può continuare a rimanere indietro rispetto all’Europa, reduce da uno “scellerato” decennio che la colloca agli ultimi posti negli investimenti della sanità, tra i paesi del Vecchio Continente. Occorrono risorse corpose e urgenti, per quel diritto universale alla salute che non può essere messo assolutamente a rischio.

Dall’altra parte saremo protagonisti anche noi, con il nostro direttivo, e come parte integrante dell’Uap, nella manifestazione del Brancaccio del prossimo 25 settembre. 

Il diritto alla salute, sancito dall’art. 32 della Costituzione, non può e non deve essere sacrificato per favorire interessi di lobby o per imporre alle aziende sanitarie economie di scala che massificano le attività a scapito della qualità dell’assistenza. 

È inaccettabile che il Governo continui a ignorare le richieste e le proposte di un settore che rappresenta un pilastro fondamentale per la sanità italiana.

Le strutture sanitarie private autorizzate e accreditate sono sottoposte a rigidi controlli regionali, con oltre 420 requisiti tecnici, strutturali e professionali da rispettare, mentre si permette alle farmacie di operare in deroga a questi standard, senza le necessarie autorizzazioni regionali, senza garanzie di responsabilità civile e penale in caso di errore diagnostico e senza il rispetto delle normative sulla privacy. Questa disparità di trattamento è semplicemente inaccettabile.

La situazione è ulteriormente aggravata dal nuovo Nomenclatore Tariffario proposto dal Governo, sospeso fino al gennaio 2025, che prevede ulteriori tagli ai rimborsi per le prestazioni sanitarie, fermi dal 1991. Questo provvedimento non solo mina la qualità dei servizi e delle apparecchiature, ma crea anche una disparità tra Regioni, accentuando le disuguaglianze nell’accesso alle cure.

Questi e molti altri saranno i temi che affronteremo in un evento organizzato per scuotere la coscienza della politica e denunciare, agli occhi della collettività, quanto sta accadendo.

Noi di Aisi siamo convinti che, più che mai in questo momento storico, sia nel pubblico che nel privato, tutte le parti in causa debbano e possano unirsi e agire per il cambiamento, ognuno nella consapevolezza e nella piena conoscenza delle differenti problematiche da affrontare, ma anche convinti delle potenzialità del proprio ruolo, che non può e non deve lasciare che, le denunce dei tanti deficit che ci attagliano, rimangono urla strozzate in gola e finiscano nel dimenticatoio. 

In questo frangente, sanità pubblica e privata, seppur con le diversità che le caratterizzano, siano sempre di più parte integrante di un sistema che deve uscire dal torpore in cui è piombato», conclude Giovanni Onesti DG di Aisi.

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