POCO PERSONALE SANITARIO TRA OSPEDALE CASERTA E CARCERI, COMUNICATO CGIL

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medici infermieri 300x195 POCO PERSONALE SANITARIO TRA OSPEDALE CASERTA E CARCERI, COMUNICATO CGILCASERTA – Siamo alla fine del 2024 e ci avviamo verso l’esercizio del nuovo anno con una situazione dove mancano moltissimi operatori del settore sanitario dagli infermieri, ai ruoli tecnici, Oss, autisti, fino ai medici.
I reparti ospedalieri sono in sofferenza, mentre i servizi territoriali della Asl sono praticamente allo stremo. La carenza di personale sanitario, di mezzi e di risorse sta mettendo i Servizi Sanitari della provincia di Caserta a dura prova , la mancata sostituzione degli assenti e il mancato ripristino del turnover del personale.
Tra pensionamenti, emigrazione e dimissioni ci troviamo di fronte uno scenario storico mai visto in precedenza.  Una situazione sempre più incerta che di sicuro avrà fatto risparmiare tanti soldi ma che nella realtà avrà favorito esclusivamente le Aziende private che di certo hanno raggiunto i propri obiettivi.
Il sindacato Cgil Fp traccia un bilancio inquietante della sanità locale, puntando ancora una volta il dito sulle difficoltà legate alla carenza di organico dell’Asl Caserta, che in alcuni settori si è fatta particolarmente grave, sia per una questione di risorse, sia per la difficile reperibilità di alcune figure professionali in determinati settori e a determinate caratteristiche contrattuali.
Il sindacato chiede un piano assunzioni immediato ed una seria organizzazione dei servizi, per superare la carenza di personale che affligge pressoché tutte le articolazioni della sanità pubblica casertana, divenuta ormai insostenibile.
In particolare è allarmante la situazione dei servizi di assistenza della tutela della salute in carcere, costretti a turni massacranti, ad oggi gestita dai distretti, gli ospedali di Piedimonte Matese e Sessa Aurunca, il 118 ed i Pronto Soccorso (sono ridotti ai minimi per l’assenza di molti operatori in tutta la provincia), ma anche quella dei servizi territoriali e domiciliari , basti pensare che nel 70% dei casi non sono stati sostituiti i pensionamenti e neanche le lunghe assenze, come le maternità o le malattie di lungo periodo. Tutti questi disagi spiegherebbero l’esasperazione dei pazienti che si scarica contro il personale a sua volta esasperato dagli eccessivi carichi di lavoro.
“La Direzione dell’Azienda Sanitaria Locale deve prendere provvedimenti immediati – dichiara Ciro Vettone, segretario della FP Cgil con delega alla Sanità. Chiediamo anche un intervento urgente alla Regione e alla Politica locale affinché siano parti attive e garanti nelle iniziative e risorse necessarie per le assunzioni e i rinnovi dei contratti a termine. Siamo disposti ad aprire un tavolo di confronto ma anche un fronte di agitazione se non arriveranno risposte. Non siamo d’accordo con questo tipo di strategia dove al personale sanitario non spetta altra sorte che quella di essere sacrificati.
La programmazione del fabbisogno del personale sanitario non è solo un mero calcolo, ma è un fatto di esistenze, di dignità, di civiltà delle cure: i numeri parlano da soli”.
Per un cambio di passo, il sindacato ritiene necessario che sul versante delle assunzioni di personale dell’area delle professioni sanitarie sia urgente superare la regola delle “assunzioni zero” e reclutare ricoprendo tutti i posti resosi vacanti dal 2023/24 per tutti i profili professionali.
Altresì, dal punto di vista del riconoscimento è necessaria la valorizzazione degli incarichi di funzione con il pieno riconoscimento contrattuale, oltre a dare seguito alla piattaforma sindacale unitaria”.