È sempre la stessa storia: il futuro di interi pezzi di città, di quelle zone strategiche per lo sviluppo di Caserta, viene deciso a porte chiuse e pure senza una programmazione urbanistica. La lista sarebbe lunga, oggi tocca all’Ex Canapificio di Caserta: storico spazio sociale chiuso nel 2019 per problemi strutturali e politici, dopo vent’anni di uso collettivo.
Meno male che ci sono gli articoli di giornale e le delibere di giunta a ricordarci come Comune e Regione si impegnarono a ristrutturare il Canapificio per la sua funzione sociale, e intanto il Centro Sociale e le associazioni della rete cittadina avrebbero utilizzato subito i locali dell’Ex Onmi di viale Beneduce, più veloce da ristrutturare. Un impegno preso a seguito di una grande mobilitazione civica che coinvolse migliaia di persone ed esponenti della cultura da tutta Italia.
Ebbene, dopo 5 anni, la città per l’Ex Onmi ancora attende che il Comune faccia la gara dei lavori, mentre scopre dai giornali che l’Ex Canapificio sarà un Terminal Bus.
La funzione sociale, sancita da delibere, incontri e pure dal Masterplan Caserta2030 che bei soldi è costato alle casse pubbliche, oggi pare scomparsa. Eppure si scriveva che il Canapificio avrebbe ospitato “attività di tipo sociale volte a promuovere l’accoglienza e l’inclusione sociale”.
Oggi, un colpo di spugna e via decenni di storia di un luogo. Perciò, non farfugliate di unire il centro sinistra, di inclusione sociale. Tutte chiacchiere. Restituite la partecipazione istituzionale al processo di vita sociale e alternativa di questa città: quello che finora si è fatto nonostante voi. Andate avanti sull’Ex Onmi pubblicando la gara per i lavori, di cui non si sa più nulla. Recuperate il Progetto di accoglienza SAI di Caserta, di cui non si sa più nulla. Rinnovate il Patto per la gestione della Villetta di Via Arno.
Ed iniziate a muovere passi nella direzione della democrazia, della condivisione e di una visione di sviluppo integrato della città che tenga insieme la funzione sociale al pari di quella turistica ed economica. Viale Ellittico e Piazza Carlo III sono, con la Reggia, i primi luoghi che accolgono chi arriva a Caserta. L’Ex canapificio quale luogo di accoglienza per la promozione del turismo ed anche di pratiche ambientali e di inclusione sociale è una scommessa in senso politico, sociale, culturale ed economico.
Ma, per coglierla, ci vuole la volontà di costruire davvero, e non di piantare bandierine in una città sempre più desertificata, sia sul piano sociale che turistico.