CASERTA – Con la nomina di Carmine Lasco nella “mini giunta” tecnica, si concretizza quello che da molte settimane era nell’aria, ossia il passaggio ufficiale dell’intero PSI casertano in maggioranza, compresi quindi i consiglieri Dino Fusco e Romolo Vignola. Meno di tre anni fa, i due furono rispettivamente il più votato ed unico eletto di Speranza per Caserta, ed il candidato sindaco della coalizione che comprendeva anche Io Firmo per Caserta e PER. Entrambi, accettando la candidatura, sottoscrissero il codice etico di SpC che, nel paragrafo dedicato alla “responsabilità personale”, prevede che “le donne e gli uomini del movimento Speranza per Caserta si impegnano, in particolare, a dare le dimissioni da consigliere nel caso in cui non si riconoscano più nella strategia del Movimento o nelle sue linee di azione politica previste dal Programma elettorale”. Addirittura Vignola dichiarò testualmente, intervistato su un eventuale ballottaggio: “O ci saremo noi o non appoggeremo nessuno. Mi sono candidato alla carica di sindaco di Caserta con l’unico obiettivo di restituire a questa città un governo trasparente e che sia espressione di una comunità forte; non ho mai preso in considerazione compromessi di alcun tipo”. O ancora: “Il professionismo della politica oggi si è tradotto essenzialmente in comitati d’affari, nella gestione di serbatoi di voti”. Cosa può avergli fatto cambiare idea in questi tre anni? Di certo non i tanti episodi di malamministrazione, l’indagine per turbativa d’asta in un appalto per la gestione dei rifiuti che vede imputato lo stesso sindaco, o la più recente inchiesta per voto di scambio che ha tra gli indagati due tra i principali assessori della giunta appena azzerata. Si rende conto, Vignola, che corre in soccorso del sindaco Marino, nel bel mezzo di una delle più violente tempeste politico-giudiziarie mai vissute a Caserta, che riguarda proprio gli aspetti da lui apertamente denunciati nelle sue dichiarazioni in campagna elettorale? Una scelta che condanniamo nel modo più fermo, in un momento in cui sarebbe invece opportuno che tutte le forze progressiste sane della città si uniscano per decretare la fine di questa sciagurata esperienza amministrativa, e per lavorare in vista delle future elezioni comunali in totale discontinuità col passato. Noi di Speranza per Caserta non possiamo fare altro che chiedere le dimissioni di Vignola e Fusco, in coerenza con il Codice Etico da loro liberamente sottoscritto. Chiedano scusa ai nostri elettori, per aver tradito la fiducia di chi li ha sostenuti.
senza scuorno!
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