“PROFETI”, ALESSIO CREMONINI: UN’ALTRA INGIUSTIZIA, TANGIBILE SULLA PELLE

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di Mariantonietta Losanno

%name “PROFETI”, ALESSIO CREMONINI: UN’ALTRA INGIUSTIZIA, TANGIBILE SULLA PELLE “Per me il cinema è un’indagine, quasi da entomologo. […] Serve a capire e a capirsi, e a capire l’essere umano e la sua violenza, come faceva Stanley Kubrick”: Il regista Alessio Cremonini ha raccontato in un’intervista per Coming Soon il nuovo film “Profeti” – suo terzo lungometraggio – in uscita nelle sale il 26 gennaio 2023.

La pellicola è una produzione Cinemaundici e Lucky Red con Rai Cinema, in collaborazione con Sky Cinema, ed è stata presentata in anteprima mondiale alla 32esima edizione del “Noir in Festival” di Milano, dove ha ottenuto il premio menzione speciale “Black Panther”. “Per la sua facoltà di sviluppare la delicata tematica della fede dal punto di vista di due donne e di rappresentare i diversi tipi di prigionia a cui siamo soggetti”, è stato motivato. Alessio Cremonini torna, infatti, dopo “Sulla mia pelle”, che ha trionfato ai David di Donatello nel 2019, a mettere in scena un’ingiustizia: quella di Sara, giornalista italiana in Siria per un reportage di guerra, rapita dalle forze dell’ISIS. Nel periodo in cui viene trattenuta si confronta con Nur, la moglie del suo carceriere che tenta di persuaderla e di farla convertire all’estremismo islamista.

Espressione (nuovamente) di un cinema rivoluzionario e combattivo, Alessio Cremonini porta sulla scena Jasmine Trinca (impegnata anche nelle serie tv “La storia” e “Supersex”), e Isabella Nefar, attrice italo iraniana al suo debutto italiano, per raccontare la condizione attuale delle donne, che sono considerate “il principale nemico dell’ISIS”. Completano il cast Ziad Bakri, Omar El-Saeidi, Mehdi Meskar, Marco Horanieh e Orwa Kulthoum. Il regista, che ha curato anche la sceneggiatura insieme a Monica Zappelli (vincitrice del David per “L’arminuta” di Giuseppe Bonito), ha iniziato la sua carriera come assistente alla regia con Ettore Scola nel film “La cena” (1998, interpretato da Fanny Ardant, Vittorio Gassman, Giancarlo Giannini). Ha realizzato, inoltre, sugli stessi temi di “Profeti”, nel 2013, “Border”, film a basso costo sulla guerra civile in Siria.

%name “PROFETI”, ALESSIO CREMONINI: UN’ALTRA INGIUSTIZIA, TANGIBILE SULLA PELLEIl punto di contatto con “Sulla mia pelle” sta nel cercare il punto di rottura dell’animo umano in condizioni degradanti della propria dignità. Anche in “Profeti” si incrociano – incastrandosi – temi scottanti come la prigionia, i diritti delle donne e dei giornalisti d’inchiesta, il Medio Oriente, la religione, Dio, l’incontro/scontro tra due civiltà. “Il film è racchiuso in un’immagine: l’attrice protagonista è presente – non c’è ancora la coprotagonista – ma è sotto una coperta, a significare l’assenza di Jasmine. L’essenza del film è la sua assenza, l’espressione più alta di un rapimento. Volevo raccontare cinematograficamente un’assurdità: l’assenza di qualcuno. Quindi coprirla con le coperte che fanno parte del meccanismo di dominio dell’altro era la cosa migliore per annullare, per non far vedere, come nei giochi per bambini. La coperta mi sembrava una sintesi più brutale e più primitiva del burqa o del hijab, perché se togli la visione, il personaggio non esiste. Per cui la volontà era chiudere, reprimere, coprire. Profeti é un film sull’assenza e quindi su Dio. Il grande assente di questo film”, ha affermato Alessio Cremonini.

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