(f.n.) – Tutto sarebbe passato sotto silenzio, ancora una volta e per l’ennesima volta, se…passando casualmente sotto alla targa dedicata al compianto Sergio Izzo, già direttore della UOC Ostetricia e Ginecologia, qualcosa non fosse scattato nella memoria, facendosi spazio tra le turbolenze più o meno gravi, che da sempre caratterizzano il quotidiano del nostro Ospedale che riesce, nonostante tutto, a mantenersi decorosamente nell’immaginario collettivo, in virtù di eccellenze come Sergio Izzo e dei tanti che, ritualmente citiamo ed il cui ricordo sostituisce quella pacca sulla spalla di cui, la comunità stessa, ha bisogno ogni tanto e talvolta un bisogno vitale. Ciò che non è ancora chiaro e se lo è, non ha alterato né mostra di alterare oggi la noncuranza de facto, dei vari Direttori Generali e delle loro corti, forse perché nessuno di essi o quasi, era nativo di questo territorio, è il fatto che le pregevoli qualità e l’abnegazione di coloro che oggi riescono a distinguersi nelle varie discipline mediche o chirurgiche, rischiano di non essere rilevate né valorizzate come dovrebbero, soffocate da una gestione ambigua e priva di riferimenti certi, sincopata da strani e disorientanti atteggiamenti, da decisioni improvvise ed inattese, sovente risultato di un accordo sotterraneo, utile al quieto vivere che dovrebbe compensare l’assenza di un ragionamento ad ampio respiro, che avesse ricadute positive sull’intera struttura…Infatti, nel silenzio assenso circostante, una totale assoluta apatia sembra inghiottire sia l’immagine dell’Aorn che la necessità di adoperarsi per la valorizzazione di chi vi lavora…La consegna del silenzio, un classico ospedaliero dalle diverse sfaccettature, tale per una serie infinita di ragioni che vanno dalla convenienza al ricatto e alla rappresaglia ed infine al timore, ma nessuna di queste ambigue emozioni risulta essere frutto di quel sano e costruttivo ragionamento, che, ahinoi, non riesce a decollare. Già…davanti alla targa del professor Sergio Izzo, con il carico virtuale delle cose nascoste, che pesa come un macigno sul cuore, ci chiediamo se gli eredi o i beniamini del professor Izzo siano andati tutti in pensione o si siano diretti verso altri lidi…e se vi sia una ragione plausibile per questo “mutuo soccorso silente” su quanto accade nel reparto che fu diretto da Izzo…e se non sia il caso che il Dg Gubitosa si scuota dalla sua apatia, e sia quindi portato a conoscenza di alcuni, tra gli episodi più incresciosi accaduti ultimamente ed opportunamente silenziati, n’est pas? E non parliamo certamente di “sciuscelle” di facile riparazione e di ancora più facile superamento…certamente no!…Companeros, parliamo di intestini bucati per revisione dell’utero in ginecologia, raccontiamo di perforazione intestinale dopo un intervento per l’asportazione di miomi ed inoltre, audite audite, in giro si vocifera di assurdi episodi accaduti in sala parto, come le costole incrinate alle partorienti, a causa di manovre errate, durante il parto…ed è appena il caso di ripetere che stiamo facendo riferimento, soltanto a quanto è accaduto nell’ultimo periodo…chiaro? Caro Dg Gubitosa, ma soprattutto cara Ds Annicchiarico, ma come è possibile che voi, alla fine della giostra, siate sempre all’oscuro di tutto e guardiate con l’occhio stellato, la verità che sta per cadervi rumorosamente addosso? E’ auspicabile che siate, almeno, al corrente del fatto che, in questo stesso reparto di “eccellenza”, diversi pazienti sono stati dimessi in anticipo, rispetto al normale periodo di degenza, perché il reparto doveva chiudere per le ferie estive, o no?…Forse sarebbe il caso che trovaste la maniera di informarvi nella maniera giusta, su quanto accade in questo nostro Ospedale, perché dopo tanto tempo, trascorso nella palazzina “grigiotopospento” in fondo al parco, non è più credibile, nè si può continuare a sentire, il leit motif di quelli che non sanno mai niente…entiendes? Allora,…o decidete di aprire una inchiesta interna seria, senza se e senza ma, convocando il primario della chirurgia d’urgenza per farvi raccontare, direttamente da lui, quante volte è stato costretto a “metterci una toppa” o le mani per rimediare agli errori altrui, oppure aspettate che un giorno o l’altro, succeda una tragedia e non soltanto un danno permanente?, ed allora, sapete bene, che non ci saranno sguardi ignari e stellati che tengano…pertanto datevi una mossa! Hasta el Domingo!