INTERVISTA A SUSANNA CAMUSSO. L’ILLUSIONE, IL CORTILE E LA FINE DELLA STORIA

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  –  di Francesca Nardi   –

Tre giorni e tre notti per metabolizzare la fine di una storia che soltanto il Caso, tragico, fortunato e forse beffardo, ti aveva riassunto con un flash…Capita una volta sola nella vita,  forse mai, che qualcosa ferisca a morte, l’illusione nascosta di quella rivoluzione che ritualmente consegna eroi di carta alla Gloria. La fine della Politica è nascosta dietro a quel cancello di ferro, piantato sul lato sinistro di Piazza Mercato, nelle viscere della città …La sede storica del Pd in Via Maielli è stata sostituita da questa di Piazza Mercato…soltanto la sede…  perché il resto non c’è. Il cancello si apre con uno scatto, entriamo, lo sguardo gira piano e punta l’obiettivo…poi ti accorgi che assieme allo sguardo si attiva il pensiero che legge e confronta, sostituisce ed elimina, moltiplica e cade…  La segreteria del Pd è lassù in alto, esattamente dove finge di essere da sempre, fin dal primo bluff, incoronato dagli “ola” a Veltroni, rubati sottobanco ma neanche troppo velatamente, alla Finocchiaro. Il cortile interno, uno dei tipici cortili casertani brevi e romantici, è spoglio di voci e spento…brullo come un albero, avvizzito prima dell’autunno…La scala è ripida e corre lungo il muro … sembra approdare in un ballatoio…E’ strano come il pensiero possa correre impazzito verso l’infinito e quindi precipitare avvitandosi su se stesso, veloce come un piombo, comunicandoti l’essenziale, senza alcuna pietà per le diverse illusioni che ti hanno portato fin qui. Accade…ed il silenzio diventa un cantastorie…e l’assenza di quella calca impossibile e talvolta insopportabile che affolla da sempre, le segreterie politiche, costruita a mano dalla passione, dall’orgoglio ed anche dal bisogno, conferma che nessuna crisi politica o comunale che sia, potrà mai essere un incidente di quelli che, quella calca impossibile e talvolta insopportabile, si è accollata nel tempo, consapevole dell’onere e dell’onore di assorbire, sviscerare, discutere e risolvere…male o bene che fosse…Ma s’è fatto tardi  l’appuntamento con l’onorevole Camusso è per le 11.30 e tutto ciò che si affolla alla mente e ti soffoca, non ha più importanza dinanzi al feretro della politica, che entra agevolmente e senza fiori, nel cuore di chi sosta da queste parti ed abbia voglia di capire. In cima alle scale si entra in un vasto appartamento che sarebbe stata la gioia di qualsiasi partito e dopo due curve con lo stomaco stretto nella morsa e nel frastuono della presa d’atto, che rischia di rendere tutto inutile, incontriamo l’onorevole Camusso, alla quale avevamo chiesto con grande convinzione, un’intervista.  E la troviamo seduta dietro ad una scrivania accanto ad una portafinestra, che dà sulla bellezza incredibile della città trascorsa. Dietro di lei, dipinte virtualmente sulla parete… le schiere di lavoratori che sciamavano nelle piazze… forse in un’ altra dimensione, forse soltanto nel sogno di chi le aveva dipinte… La solitudine, quella vera, in quella occasione sembrava addirittura un insulto immeritato ma… sapevamo di dover procedere secondo lo spirito di due ore prima…e poi… Maduro non era stato ancora confermato e l’illusione vivaddio, esisteva ancora…un meraviglioso canto del cigno…

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