Il Comitato civico “San Rocco Bene Comune”, questo pomeriggio, unitamente ad una folta rappresentanza sindacale della CGIL FP di Caserta, ha inscenato un flash mob per sollecitare le istituzioni a porre la giusta attenzione alle condizioni dell’ospedale sessano. Il comitato, composto esclusivamente da persone animate da senso civico, e senza alcuna intenzione politica, ha voluto accendere un faro su quello che succede oggi nella sanità pubblica dell’area aurunca: reparti strutturalmente incompleti, carenza di medici ed infermieri, ambulatori chiusi o a funzionalità ridotta e soprattutto un pronto soccorso inefficace e logisticamente devastato a causa di lavori di ristrutturazione che non finiscono mai; infatti, l’ultima promessa del direttore generale dell’ASL era che venisse consegnato alla completa fruibilità il 20 luglio scorso. Ulteriore bugia che non ha trovato alcun riscontro pratico.
Medesima denuncia proviene dai sindacalisti GCIL presso il nosocomio sessano, che si dicono stanchi delle condizioni indecenti nelle quali, gli operatori sanitari del San Rocco, sono lasciati da soli a fronteggiare l’emergenza che è diventata oramai la normalità quotidiana, a totale discapito della cittadinanza. La FP CGIL, sottolinea anche che questo è il periodo peggiore per il San Rocco a causa del fatto che con la vicina Baia Domizia, l’utenza che normalmente si aggira attorno alle 30.000 persone, nel periodo estivo triplica, con enormi ricadute negative a causa delle inefficienze di cui l’ASL è responsabile.
La scelta di mettere in atto questa protesta proprio oggi pomeriggio, è dettata dall’evento che è programmato domani 24 luglio in città, ovvero la visita del presidente Vincenzo De Luca, il quale assieme al sessano Gennaro Oliviero ed ai massimi vertici ASL casertani, presenteranno il progetto del nuovo ospedale che sorgerà, secondo le idee ASL, fuori dal tessuto urbano sessano con un finanziamento di cento milioni di euro. La domanda che si pongono i cittadini ed il comitato civico, che non è un comitato NO NUOVO OSPEDALE, è che senso ha costruire un nuovo mega ospedale, se la regione e l’ASL – ma la politica in generale, nessuno escluso – non riescono a dotare il vecchio ospedale delle attrezzature e del personale necessario?
Una volta costruito il nuovo ospedale, che ci metteranno dentro, pupazzi di plastica o medici in carne e ossa, e dove li prenderanno? Sperando poi che la nuova costruzione, non segua la sorte ed i tempi biblici dell’ospedale di Caserta, il cui cantiere, viene inaugurato ogni tre o quattro anni, salvo poi restare sempre fermo al palo.