NAPOLI – “In assenza di adeguate fonti di finanziamento che siano in grado di assicurare i livelli essenziali di prestazione, l’autonomia differenziata approvata dal Parlamento rischia di aumentare il divario che separa il Sud dal Nord del Paese. Una condizione che non possiamo accettare e contro la quale ieri il Consiglio regionale della Campania – primo in Italia – ha chiesto un referendum abrogativo per evitare danni irreparabili, specie per le nostre aree interne.” Così in una nota il consigliere regionale di Italia Viva e Presidente della Commissione Sanità della Campania, Enzo Alaia.
“Chiunque abbia un minimo di onestà intellettuale – osserva Alaia – comprende che limitarsi a determinare i LEP non risolve le criticità della riforma Calderoli che abbiamo messo in evidenza durante la seduta del Consiglio regionale di ieri. Senza le risorse necessarie, i livelli essenziali delle prestazioni non potranno essere assicurati ai cittadini se non sulla carta. Ci troveremmo, in buona sostanza, dinanzi ad una colossale presa in giro ai danni dei cittadini che chiedono una sanità efficiente e servizi erogati a distanze adeguate.”
“A pagare i costi di questa autonomia differenziata – prosegue Alaia – saranno in particolare le aree interne dove la mancata erogazione delle risorse, a cui la Campania aveva e ha diritto, ha provocato un inevitabile impoverimento dei servizi sanitari, nonostante gli sforzi che la Regione ha messo in atto negli ultimi anni. Infatti, rispetto al resto del Paese, in Campania abbiamo meno medici, meno infermieri, con tutte le conseguenze che questa condizione comporta.”
“L’auspicio – chiude Alaia – è che i cittadini possano esprimersi per dire no a questa finta autonomia e che il Legislatore nazionale metta mano ad una riforma che consenta davvero alle Regioni di essere messe tutto sullo stesso piano e di assicurare servizi sanitari efficienti e costanti, in particolare alle fasce più deboli della popolazione.”