INTERVISTA ALL’ON. VENTRE: AUTONOMIA DIFFERENZIATA & CLASSE DIRIGENTE…

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   –  di Francesca Nardi   –                                                                             

Un’altra coreografica kefiah sta per avvolgersi virtualmente, ma assai romanticamente, attorno al collo di una comunità troppo emozionabile, troppo vasta  e purtroppo, troppo lontana ormai, dalla consapevole esigenza di riflessione che, in questo caso specifico, dovrebbe indurre chiunque all’analisi razionale delle ragioni e degli effetti, che l’autonomia differenziata provocherà sulle regioni meridionali. Neppure il tentativo tardivo di un caparbio recupero, degli anni trascorsi a farsi cullare, dalla comoda e luccicante ignoranza di quei politici la cui bolsa dottrina ha incantato a colpi di nulla, il mondo circostante, riuscirebbe nell’immediato a ricostruire il pensiero, e con esso la vera democrazia e non questa farsesca pantomima che vive e vegeta della lotta al dittatore immaginario. L’assenza di una scuola politica, di una coscienza e conoscenza autorevole della res publica è fatalmente percepibile, perché riconduce inevitabilmente a tempi migliori, ridisegnando l’operato ed il pensiero di  uomini come l’onorevole Riccardo Ventre, politico arguto e raffinato, che oggi, nella preziosità dei suoi commenti, sembra sfogliare le pagine del degrado intellettuale allargato degli ultimi anni, commentandone il graduale deterioramento, l’appassire lento della volontà stessa di offrire un senso compiuto, alla naturale spinta emotiva che tende alla crescita, alla scoperta, ad un rinnovato spirito di servizio, che riunisca i principi della politica e della democrazia, appunto. Saranno necessari decenni, per riportare la comunità ad un livello, che possa considerarsi sano, al punto di essere in grado di opporsi e protestare, senza la necessità di ricorrere alla violenza ed altri decenni perché le scelte possano considerarsi credibili ed il giudizio equilibrato…Oggi, non già le scelte, ma lo status e la qualità della classe dirigente in carica, saranno determinanti nel giudizio finale, sull’autonomia differenziata, un giudizio che non potrà essere che negativo, offrendo a tutti come premio di consolazione, il vecchio leit motif , utile per tutte le stagioni: “si allargherà il divario tra Nord e Sud!” e mentre ci piangeremo addosso imprecando contro il Nord, perché in sostanza, abbiamo perduto la capacità ed il coraggio di chiamare le cose con il proprio nome, la vera responsabile e cioè la classe dirigente, si sbatterà il petto pubblicamente ed ingrasserà le natiche a spese del popolo. Hasta la suerte!

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