IL POPULISMO MODERNO

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   –   di Alessandro Barbieri  –                                                                  

Dunque, questa sarebbe la politica degli anni moderni.

L’arte di misurarsi contro il nemico di turno, puntualmente creato ad hoc.

Magari utilizzando ed urlando espressioni volgari e da “borgatari”.

Perché così parla il popolo ed il politico del millennio così si deve esprimere.

Perché il popolo è contro la classe dirigente, contro l’élite.

Nel frattempo, la sanità si sfascia, i servizi pubblici non funzionano, i funzionari ed i dirigenti pubblici danno prova di incompetenza (ma è lo spoil system che lo impone!), i poveri diventano sempre di più (e sempre più disperati), le carceri scoppiano etc.

Un malessere diffuso che, purtroppo, la storia umana insegna si trasformi quasi sempre in una visione antidemocratica, sperando che il dittatore di turno salvi la patria.

Eppure, il capetto di turno stavolta non sembra riuscire a risolvere i problemi, anche perché pur volendo inondare i social di notizie false e di nemici immaginari, la realtà si ribella sempre.

Questo vale sia a livello nazionale che locale.

Per fortuna c’è ancora chi parla di problemi reali, che propone soluzioni ed una visione di sviluppo futuro.

Personalmente guardo con interesse a chi parla dei problemi della nostra comunità e di una loro possibile risoluzione, senza preoccuparmi dei like o di sceneggiate uso social.

La democrazia consente ad ognuno di noi di scegliere chi ritiene sia il politico migliore.

Così come, democraticamente, si potrà criticare chi pensi non abbia fatto bene.

Un grande politico, non certo di sinistra, ebbe a dire: “È stato detto che la democrazia è la peggior forma di governo, eccezion fatta per tutte quelle altre forme che si sono sperimentate finora”.

Aveva ragione da vendere Sir Churchill.

Non c’è nessuna alternativa alla democrazia.

Il populista moderno si limiti alle dirette sui social e lasci ad altri il compito di amministrare la Nazione, la Regione o la Città.

Almeno noi del Sud le sceneggiate le abbiamo già viste.