Inizialmente, la visione prevalente dell’autismo era che derivava principalmente da fattori psicosociali o psicodinamici. Tuttavia, recenti scoperte hanno posto sempre più enfasi sul ruolo dei fattori biologici nel determinare questa sindrome. Nonostante gli studi sull’autismo risalenti al 1911, non esiste ancora un’interpretazione o una teoria universalmente accettata che chiarisca completamente lo spettro dell’autismo. La questione di cosa causa esattamente l’autismo rimane irrisolta. Quando si esamina un disturbo dello sviluppo neurologico come l’autismo, è possibile classificare i fattori che contribuiscono in quattro tipi distinti: cause psicologiche, biologiche, immediate e dello sviluppo. Le spiegazioni psicologiche sono incentrate sulle difficoltà nell’elaborazione delle informazioni che danno origine a sfide comportamentali. Vale la pena notare che le spiegazioni biologiche e psicologiche non si escludono a vicenda; entrambi possono contribuire alla nostra comprensione di un particolare fenomeno comportamentale. A livello biologico, la ricerca ha approfondito le basi neurali e genetiche della funzione e della disfunzione mentale. Esiste un potenziale futuro in cui i regni della biologia e della psicologia convergono, inaugurando una nuova prospettiva. È fondamentale evidenziare che la distinzione tra causa evolutiva e causa prossima si applica sia al dominio psicologico che a quello biologico. Le cause delle deviazioni nel processo ontogenetico possono essere attribuite a vari fattori evolutivi, tra cui infezioni virali, anomalie genetiche o l’assenza di un prerequisito cognitivo necessario per lo sviluppo. Al contrario, fattori o eventi specifici sono stati identificati come causa immediata che innescano comportamenti disadattivi in un dato momento, come una quantità eccessiva di neurotrasmettitori, una formazione anomala della struttura cerebrale o la mancanza di conoscenze concettuali specifiche. È opinione diffusa che la causa del disturbo sia probabilmente multifattoriale. Solo una piccola percentuale, circa il 10-15%, dei casi può essere collegata a malattie genetiche rare, come la Rect fragile, già nota. Attualmente non esiste un marcatore biologico identificato per la diagnosi di autismo, ma la ricerca in corso ha sottolineato il ruolo significativo dei fattori genetici. Nonostante studi approfonditi, non è stato scoperto alcun singolo “gene dell’autismo”. L’esame della storia familiare è stato condotto attraverso studi che hanno coinvolto sia gemelli monozigoti che dizigoti. I gemelli monozigoti, originati da un singolo ovulo fecondato, condividono l’intero corredo genetico, mentre i gemelli dizigoti, risultanti da due ovuli separati, condividono circa la metà del loro materiale genetico. Quando si tratta di determinare la presenza di un tratto particolare, la composizione genetica gioca un ruolo significativo. Di conseguenza, si prevede che i casi in cui entrambi i fratelli presentano il tratto sarebbero più diffusi nei gemelli monozigoti. Gli studi hanno dimostrato che esiste un sostanziale accordo del 69% nell’espressione del disturbo tra i gemelli monozigoti, mentre il tasso di concordanza scende ad appena il 5% tra i gemelli dizigoti.
Grazie mille. Articolo interessante.
Grazie per questo articolo…molto interessante. Grazie.
Complimenti trovo questo suo articolo esaustivo e semplice, fruibile a molti. Bella anche la sintesi di diagnosi psicobiologica.
La ricerca scientifica ci sorprende ogni giorno. Non possiamo non ringraziare le grandi menti che hanno la scienza nel cuore, come il Prof. Dr. Domenico Bove.
Grazie anche a Lei, Dottoressa, per questo articolo interessantissimo.
Sempre perfetta e sempre precisa grazie per darci sempre istruzione
Sempre perfetta e sempre precisa grazie per darci sempre istruzione
Grande , bellissimo e di forte insegnamento
Wow sempre sul pezzo grazie
Dott.ssa carissima lei è una fonte importante di conoscenza soprattutto per il modo in cui spiega lo spettro autistico, una condizione così difficile da comprendere. Grazie
Complimenti alla Dottoressa Canzano per la sua passione e l’ aiuto che dimostra all’ autismo ❣️
È proprio vero che l’autismo è una condizione molto complessa ma è anche vero che grazie all’informazione si può conoscere sempre di più su questo mondo così articolato. Lei ad esempio lo fa benissimo perché apre la conoscenza a chi non sa nulla di questa condizione autistica
Esperienza vissuta e competenza,danno un significato particolare all ‘ articolo complimenti.
Effettivamente esistono componenti genetica ma per quanto si possa dire sull’autismo, si sa sempre troppo poco. Ma lei carissima Dott.ssa e un faro che illuminano tutti nel complesso mondo dell’autismo
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