PIANO MATTEI, RELAZIONI ITALIA-CONGO: L’AMBASCIATORE OKEMBA RIBADISCE LA PARTNERSHIP TRA LE DUE NAZIONI

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3 1 300x225 PIANO MATTEI, RELAZIONI ITALIA CONGO: LAMBASCIATORE OKEMBA RIBADISCE LA PARTNERSHIP TRA LE DUE NAZIONIROMA – Non è stato affatto casuale, ma conteneva importanti finalità strategiche, il video messaggio della Premier Giorgia Meloni, lo scorso 20 giugno, realizzato con l’obiettivo di presentare, promuovere e anticipare il valore del convegno-dibattito organizzato dalla Confcommercio di Milano, dal titolo “Piano Mattei, quali opportunità per Africa, Italia e imprese”.

E non c’è dubbio alcuno che l’appuntamento, che si è tenuto nel capoluogo lombardo, nella sede dell’Unione con il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli e il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana dedicato al contributo del settore privato italiano al Piano Mattei per l’Africa, ha aperto la strada a nuove importanti riflessioni su quelle che saranno le prossime “tappe” del Piano Mattei che è solo all’inizio del suo lungo e delicato percorso.

Sono stati presentati i dati di un’indagine SWG sul contesto dell’immigrazione, la conoscenza del Piano Mattei e la formazione professionale dei giovani africani. Presenti ai lavori anche l’Ambasciatore Fabrizio Lobasso, Vice Direttore Generale per il Sistema Paese del Ministero Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, l’Ambasciatore della Repubblica del Congo, Henri Okemba, e Fabrizio Saggio, Coordinatore della Struttura del Piano Mattei della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Proprio le storiche relazioni tra Italia e Congo, scelto tra i 9 Paesi del Piano Mattei (Marocco, Tunisia, Algeria, Egitto, Costa d’Avorio, Etiopia, Kenya, Repubblica democratica del Congo e Mozambico), meritano un discorso a parte, per il quale occorre partire da lontano, senza dimenticare che la partnership, principalmente economica, tra le due nazioni, è stata notevolmente intensificata da quando si è insediato il nuovo Governo.

Economia e piccole medie imprese rappresentano i capisaldi di un rapporto destinato ad arrivare lontano, quello tra i due Paesi, con la nostra Premier che si recò in Congo nel 2013, nello scorso mese di ottobre, intraprendendo un viaggio che, nell’ambito del Piano Mattei, fece tappa anche in Mozambico.

E non può essere casuale la scelta del leader di Governo di partire proprio dal Congo.

Nei mesi successivi, a gennaio 2024, un altro avvenimento ha sancito il costante progredire delle relazioni tra le due nazioni, stiamo parlando del  Forum italo-congolese per la Promozione degli scambi tra artigiani e Piccole e medie imprese (Pmi), iniziativa organizzata a Roma dall’ambasciata della Repubblica del Congo con il patrocinio del governo di Brazzaville per promuovere nuove opportunità di business bilaterale. Oltre 400 attori rappresentanti di istituzioni, imprese ed artigiani italiani e congolesi hanno manifestato concreto interesse e si sono manifestati sulle opportunità e sfide che la piccola e media imprenditoria deve affrontare in diversi settori, sul filo di un tessuto artigianale nel quale Roma e Brazzaville si riconoscono straordinariamente simili.

Ed ecco allora che il Convegno organizzato dalla Confocommercio di Milano, alla presenza dell’Ambasciatore del Congo in Italia, Sua Eccellenza Henri Okemba, ha permesso di incastonare un ulteriore pezzo in un mosaico ancora tutto da comporre che però sta prendendo meravigliosamente forma.

Nell’ambito delle crescenti legami Italia-Congo, non possiamo non riconoscere il ruolo straordinario che ha avuto, sin dalla sua nomina avvenuta nel gennaio 2023, l’Ambasciatore congolese in Italia, Henri Okemba, con la sua instancabile attività diplomatica e con le costanti relazioni che Sua Eccellenza sta costruendo dal primo giorno del suo incarico.

L’instancabile lavoro dell’Ambasciatore della Repubblica del Congo sta facendo la differenza in Italia, con la sua pragmaticità per realizzare i progetti in agenda.

Grande è la sua attenzione anche verso lo sport e i giovani, ai quali il Congo ha dedicato la mission dell’anno 2024.

Ricordiamo che, ed è questo che Sua Eccellenza Okemba ci ha tenuto a ribadire nella sua relazione durante il Convegno della Confocommercio, i rapporti tra Roma e Brazzaville sono storicamente di natura economico-commerciale, in particolare nel settore oil&gas. Questi legami sono stati recentemente rafforzati dagli accordi del 2022 tra il Presidente Sassou Nguesso e Eni per l’avvio delle importazioni di gas naturale liquefatto (GNL) in Italia.

Eni, che è il maggior produttore di gas naturale nel Congo, ha annunciato all’inizio di gennaio 2024 l’estrazione di gas presso la Tango FLNG1, che produrrà il primo carico di GNL entro il primo trimestre del 2024, trasformando così la Repubblica del Congo in un produttore di GNL. L’Italia figura tra i primi partner commerciali europei del Congo, con la presenza di solide realtà imprenditoriali italiane sul territorio, tra cui Eni (dal 1968, principalmente nel settore oil&gas), Renco (dal 1999, coinvolta in progetti di rimboschimento), MSC (dal 2022, impegnata nella logistica per la connessione tra Congo e i mercati asiatici) e SAIPEM (che ha ottenuto un contratto da Eni nel 2023).

La Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, come detto, ha condotto una missione diplomatica in Africa nell’ottobre 2023, con tappe in Mozambico e proprio in Repubblica del Congo. La visita in Congo si colloca nell’ambito del Piano Mattei, il piano strategico del governo Meloni per l’Africa.

La missione diplomatica è stata effettuata un anno e mezzo dopo una precedente visita del governo Draghi, durante la quale sono stati siglati accordi strategici, inclusi quelli nel settore energetico, come parte della strategia di diversificazione delle fonti di approvvigionamento, vista la situazione geopolitica con la Russia.

Nelle intenzioni dell’esecutivo, il Piano Mattei ha un approccio pragmatico, paritario e non predatorio verso i partner africani, focalizzato su vantaggi e benefici reciproci. Di fatto, il piano mira a trasformare l’Africa in un gasdotto per l’Italia e l’Europa e prevede la conversione di milioni di terreni agricoli in coltivazioni per biocarburanti, soprattutto in Rwanda e Congo, dove il tasso di malnutrizione e mortalità per fame è tra i più alti.

La Repubblica del Congo dovrebbe avviare riforme politiche e istituzionali per accedere a nuovi finanziamenti per il clima e promuovere la diversificazione economica. Gli investimenti vanno dirottati verso settori non legati al petrolio, come la gestione delle foreste, le energie rinnovabili, l’eco-turismo, l’agricoltura sostenibile e cercare di sviluppare un’industria mineraria sostenibile. Inoltre, sfruttando la sua posizione geografica privilegiata, il Congo può agire come “corridoio naturale” per facilitare il commercio, la logistica e i servizi nella regione. Questi sforzi sono essenziali per ristrutturare l’economia e garantire una diversificazione economica stabile e sostenibile nel lungo periodo.

Le 6 azioni strategiche ribadite nella relazione di Sua Eccellenza Okemba

La partnership con il Congo dovrebbe incentrarsi sui seguenti punti:

– Impegnarsi a non promuovere nuovi progetti di esplorazione e sviluppo di gas e di petrolio, sia tramite un chiaro indirizzo politico che attraverso la finanza pubblica, evitando quindi di imbrigliare l’Italia in impegni contrattuali ridondanti e non necessari.

– Reindirizzare gli incentivi di finanza pubblica, come le garanzie di SACE e il Fondo Italiano per il clima (FIC), a supporto di soli progetti slegati dall’industria dell’oil&gas, per esempio in ambito di energia rinnovabile, conservazione delle foreste, agricoltura sostenibile – settori che hanno un potenziale attualmente inespresso e che, data la conformità e le necessità del territorio, possono rappresentare una base solida per rafforzare i settori non petroliferi sulla via della diversificazione economica nazionale, nonché rafforzare le strategie di adattamento e mitigazione al cambiamento climatico.

– Attivare forme di diplomazia economica e industriale per l’identificazione di progetti a zero emissioni, che siano aperte alla partecipazione di nuovi e diversi attori privati e che possano mobilitare la finanza privata.

– Supportare l’adozione di politiche di adattamento nel Paese, che possano affrontare in modo sistematico le perdite e i danni sul territorio causati dal cambiamento climatico e i relativi costi futuri. Nel fare ciò, l’Italia dovrebbe agire in particolare sul nesso tra clima e sistemi alimentari e valutare una sinergia con l’Adaptation Fund, sul modello di quanto fatto con l’Etiopia, per agire in ambito di adattamento in Congo.

– Assumere un ruolo di primo piano nel quadro dell’impegno europeo in Congo, sulla linea di quanto definito nel Programma indicativo 2021-2027 per la cooperazione UE-Congo.

– Supportare attivamente il governo congolese ad identificare un modello di transizione del sistema fiscale, insieme all’Europa, alle istituzioni onusiane e alle Banche multilaterale di sviluppo.

Sua Eccellenza Okemba ha anche toccato il delicato tema di un futuro sostenibile per il riscatto della Repubblica del Congo, per la formazione qualificata dei giovani per un futuro migliore.

«Oltre all’economia, all’artigianato, all’agricoltura, la nostra mission sono e saranno sempre le nuove generazioni. Grazie al supporto di Paesi come l’Italia, possiamo contribuire alla crescita, alla formazione, ad un futuro sereno dei giovani congolesi, non trascurando anche settori come lo sport, la buona salute e l’istruzione, ha concluso nel suo intervento Sua Eccellenza Okemba».