Sebbene possano esserci alcuni studiosi che non classificano l’autismo come una disabilità, è ampiamente riconosciuto come una neurodiversità permanente che dura per tutta l’esistenza di un individuo. Sebbene le caratteristiche dell’autismo possano variare nel tempo, la sua essenza fondamentale rimane costante. Gli individui autistici spesso si incontrano sfide negli aspetti sociali e relazionali della vita, alcuni non sono verbali e altri hanno difficoltà a comunicare in modo efficace. Alcuni individui possono mostrare comportamenti diretti verso gli altri, percependoli come minacce e ricorrendo all’aggressività, mentre altri adottano comportamenti autolesionistici nonostante non provino dolore fisico. Anche la selettività alimentare e la privazione del sonno sono prevalenti, con alcuni individui che soffrono di insonnia prolungata a causa dei bassi livelli di melatonina o serotonina. L’autismo è caratterizzato da una serie di manifestazioni comportamentali, tra cui deficit, comportamenti disadattivi, disfunzioni e occasionali abilità ben sviluppate. In effetti, alcuni individui autistici possono possedere talenti che superano quelli che non presentano disturbi dello sviluppo, anche se in modo caotico e indefinito. Pertanto, quando ci asteniamo dal definire l’autismo, o meglio l’autismo, come una “disabilità”, è un tentativo di fornire un po’ di conforto alle famiglie ed evitare di esacerbare le loro circostanze già precarie e difficili. È come offrire sostegno e comprensione, come per dire: “Riconosco le difficoltà che affronti nella vita di tutti i giorni con un bambino autistico che è anche lui disabile”. Nonostante abbiano abilità diverse, gli individui con autismo hanno limitazioni personali e soggettive che influenzano sulla loro vita quotidiana. Durante una nota apparizione televisiva, Vittorio Sgarbi ha coniato il termine “non imbronciato” per descrivere chi soffre di stitichezza, sottolineando l’importanza di utilizzare un linguaggio appropriato, chiaro e diretto anche se può causare tristezza o disagio a chi ne è affetto. da alcune domande. Alterare il lessico che definisce gli individui come aventi bisogni, disagi o disabilità specifiche non altera la situazione sottostante.
Articolo lucido ed esaustivo.
In effetti io concordo,e non per conforto,che l’autismo in alcuni soggetti sia una neuro diversità, più che una disabilità.
È fattuale che i nostri figli avranno sempre bisogno di qualcuno che gli stia accanto….e non tutti hanno questa fortuna.
Brava, leggere i tuoi articoli è consapevolezza di ciò che sei. Buona serata
Congratulazioni per i tuoi articoli scritti, conosci la materia e quindi ciò che scrivi, non può fare altro che insegnare a noi cosa sia questo mondo.
Complimenti per lo spunto, articolo molto sensibile.
Grazie dottoressa.Le tue spiegazioni chiare e precise ci aiutano a capire meglio la vastità dell’ autismo
Ognuno di noi ha una propria essenza che resterà invariata…
Complimenti, Dottoressa, per il suo articolo.
Articolo ricco di conoscenza in materia, che permette anche chi legge, di documentarsi in questo ormai, argomento del giorno.
Complimenti Mariarosaria.
Le parole sono importanti e devono essere utilizzate nel modo corretto!!!
Poi che tanti ci mangiano sopra…come in tutte le cose… Purtroppo!
Davvero molto interessante
Complimenti dottoressa Canzano.
La cura dell’ autismo è fondamentale ❣️
È sempre un piacere leggere questi articoli così chiari e comprensibili che fanno conoscere e comprendere tutte le problematiche legate all’autismo.
Grazie, che scrivi queste bellissime cose,ci rendono più attende alle situazioni che spesso mio malgrado non conosco
Condivido il pensiero di MariaRosaria Canzano, attenta osservatrice e studiosa.
Come sarebbe bello se ci fosse una cura ben specifica per ogni autismo
Sicuramente è una neurodiversità parola introdotta per dare un nome alle cose ..
Complimenti
Articolo favoloso , effettivamente interessante
Articolo ben strutturato,chiaro nella trattazione dell ‘ argomento. COMPLIMENTI
Vero ogni frase detta nel suo articolo ha un grande significato. Le cose vanno chiamate per il loro nome perché non cambia il significato
Il modo in cui lei tratta un argomento così delicato eppure così difficile, mi fa sentire meno sola in questo viaggio nello spettro autistico… grazie per Tutto ciò che fa per noi genitori
Dott.ssa che bello leggere un suo nuovo articolo, mi è mancato leggervi perché la vostra saggezza e la vostra preparazione non hanno uguali. È vero condivido ogni singola lettera di quello che avete scritto perché sebbene dell’autismo Si dica tanto è sempre troppo poco, la conoscenza non è mai abbastanza.
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