LUSCIANO, COMUNICAZIONE ISTITUZIONALE STRABICA E DICHIARAZIONI… A PIACERE

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GIURIN GIURINIELLO LUSCIANO, COMUNICAZIONE ISTITUZIONALE STRABICA E DICHIARAZIONI… A PIACERE

   –    di Francesca Nardi   –                                                                                             

Nelle nostre amene contrade vivono e regnano, alcuni simpaticoni con la fascia tricolore che, all’occasione, tratti, forse, in inganno dalla gentilezza (puntualmente scambiata per incertezza o peggio ancora per codardia)) con cui abbiamo trattato un argomento scabroso, relativo alla loro “governance”, ritengono di essere in diritto di fare, come si suol dire, “i furbi”, sorretti forse, dall’intima convinzione di essere dei veri geni…E’ il caso del sindaco di Lusciano, Giuseppe Mariniello, sulle cui prodezze, ci siamo intrattenuti ieri, evitando di usare toni della giusta durezza, nella speranza che sia lui che i sindaci dei comuni afferenti all’Ambito CO7, per  intenderci stiamo parlando di “quel tavolo istituzionale” che, a causa di (secondo una  scuola di pensiero post moderna) un’anomalia contrattuale, aveva messo alla porta i professionisti impegnati da oltre 15 anni, nella gestione dei servizi sociali. L’ineffabile Mariniello, letto il nostro articolo, ha pensato bene di reagire in maniera che definire originale, sarebbe un eufemismo…ed invece di inviare un doveroso comunicato stampa a tutti compreso noi, esauriente per cause, effetti e contenuti, ha rilasciato alcune “strazianti e dolorose” dichiarazioni ad altri due giornali, ribaltando la situazione, con doppio salto mortale carpiato e triplo avvitamento, la situazione, spingendosi audacemente a sostenere che l’esigenza di licenziare i professionisti dipendeva dalla mancanza di requisiti. I maligni che si aggirano furtivamente nei pressi dei borghi di fantasyland, affermano che certe faccende si verificano quando si ha l’esigenza di svuotare un comparto di professionisti per riempirlo con altri che rispondano a logiche precise…ma ovviamente si tratta dei soliti maligni. Il fatto è che i componenti dell’ufficio di piano sono stati tutti selezionati da regolari commissioni, nel corso di ben oltre tre avvisi pubblici di reclutamento, dal 2009 ad oggi e si tratta di professionisti laureati nelle discipline richieste dalla normativa, per essere idonei all’ufficio di piano ex l.328/00 cioè sociologi, psicologi, avvocati e tutti con comprovata esperienza in progettazione e programmazione dei servizi sociali e sanitari. Quando il sindaco di Lusciano dichiara  ad uno dei due giornali prescelti che “il tavolo istituzionale non ha potuto che prendere atto che le figure in questione lavorano per enti pubblici “sprovveduti” di qualsivoglia incarico ufficiale”, nel confondere “sprovvisti” con “sprovveduti”, sembra dimenticare che il tavolo istituzionale in diverse riunioni ha confermato l’incarico dell’ufficio, con numerose proroghe e che nella seduta del 20 gennaio 2020, il tavolo istituzionale ha chiesto al Comune di Lusciano di procedere nella formalizzazione del rapporto di lavoro passando dal co.co al contratto dipendente a tempo determinato. Queste persone dunque, possono smentire se stesse? Tutto ciò premesso, i requisiti contrattuali richiesti risiedono in questo caso nella ratio, secondo cui un rapporto di lavoro da collaboratore a progetto durato ben 15 anni senza interruzione, è di fatto divenuto un rapporto di lavoro subordinato. Questa avrebbe dovuto essere la soluzione legittima da adottare e non l’allontanamento verbale delle persone dal posto di lavoro (violazione dell’art.2 della legge 604/1966) ed è inconcepibile che tale soluzione drastica, sia stata avallata da un segretario comunale, presente al momento del licenziamento e, ricordiamo, impropriamente coordinatore d’ambito…Mariniello “sindaco scurdarello” ha peraltro dimenticato di “dettare” che l’Ufficio di Piano in data 16 maggio u.s., aveva chiesto formalmente e quindi per iscritto, al sindaco e al Responsabile del Personale di regolarizzare la posizione contributiva e non finisce qui, dal momento che il sindaco ha omesso, sicuramente in perfetta buona fede, di ricordare che in data 16 maggio u.s. l’Ufficio di Piano aveva chiesto al sindaco e al coordinamento istituzionale la regolarizzazione del rapporto di lavoro…Omettendo di riferire, come sarebbe stato opportuno fare, tanto per essere precisi, nella presunta nota stampa “strabica” detta richiesta, il sindaco, ovviamente, ha pensato bene di omettere anche la sua risposta che, pare sia stata addirittura ducale “ve ne dovete andare!”. Per quanto riguarda invece le dichiarazioni rilasciate da Mariniello, buono bravo e bello, al secondo giornale, riteniamo sia sufficiente ricordare che il caro sindaco, la cui fantasia svetta oltre ogni limite prudenziale, abbia addirittura dichiarato che i professionisti licenziati, avevano lavorato per tutti quegli anni “in nero”…Siamo convinti che l’illibato, timido e pudico Mariniello abbia usato per l’occasione toni sussurrati ed assolutamente scandalizzati….lavoro in nero!…(ommioddio)…Ce la va sans dire che, se le cose stanno così e non sussiste il minimo dubbio che stiano esattamente così, il povero caro sindaco sembrerebbe avere le idee leggermente confuse…Tuttavia, nonostante questa faccenda non stia in piedi neppure con le famose “supponte”, al di là di ogni ipotesi vera o presunta, non si può certo dichiarare di essere dispiaciuti di aver dovuto, necessariamente, licenziare, persone, (alcune delle quali 60enni), quando sarebbe stato possibile individuare altre soluzioni legittime e quando all’umiliazione del licenziamento in tronco, si è avuto il coraggio o la faccia bronzea, (scegliete voi), di affiancare un comportamento lesivo della dignità umana e professionale, come quello della sostituzione immediata del lucchetto alla porta dell’ufficio, bloccando l’accesso ai collaboratori. La prossima mossa a sorpresa del sindaco Mariniello, potrebbe essere quella di andare in pellegrinaggio dal suo riferimento politico, cospargersi il capo di cenere e chiedere lumi dal momento che la mission appena compiuta, se non fosse stata del tipo “pazziamm a ffa mal” sarebbe finita decisamente nel ridicolo. Hasta la suerte!