AVERSA – Si è concluso con successo il primo appuntamento dedicato alla raccolta firme relativa alla petizione popolare che punta alla riapertura del centro Caianiello di Aversa ed alla sua trasformazione in centro sollievo per caregiver. Sono stati numerosi gli aversani che si sono recati in Via Roma, nonché alle Palazzine Unra Casa per aderire all’iniziativa, fanno sapere dal centro Max Weber, l’associazione per la ricerca neuro psicosomatica del popoloso comune campano. “Riteniamo che la nascita di un punto di aggregazione, dove poter trovare volontari, specialisti e Oss, possa essere determinante per donare risposte ai futuri fruitori” ha dichiarato il Dott. Luciano Gentile promotore dell’iniziativa “ci auguriamo che la cittadinanza e la politica sappiano cogliere questa possibilità sostenendola in questa prima importante fase. Primi in ordine di tempo, tra i cittadini illustri ad aderire, la scrittrice Adriana Rambone ed il leader movimentista Giuseppe Cannavale. Nel pomeriggio è giunta l’attesa telefonata di congratulazioni del Segretario Generale della Cisal Caserta Ferdinando Palumbo il quale ha assicurato sostegno morale e materiale al progetto.
Il profilo del caregiver familiare detto anche “prestatore di cura”, così come descritto su un dossier del 2021 della Camera dei deputati, individua la persona responsabile di un altro soggetto dipendente, anche disabile, di cui si prende cura in un ambito domestico. È colui che organizza e definisce l’assistenza di cui necessita una persona, anche congiunta, e in genere è un familiare di riferimento. Si distingue dal caregiver professionale o badante, rappresentato da un assistente familiare che accudisce la persona non-autosufficiente, sotto la verifica, diretta o indiretta, di un familiare. Il profilo del caregiver è stato riconosciuto e delineato normativamente per la prima volta dalla legge di bilancio 2018 (articolo 1, commi 254-256,legge n. 205 del 2017), che al comma 255 lo definisce come persona che assiste e si prende cura di specifici soggetti.