– di Francesca Nardi –
È un Pd consapevole quello che convoca giovani appassionati di politica come Massimo Schiavone, per affidargli il testimone della sua terra e della sua fede per contribuire infine, alla comprensione di quell’Europa che non abbiamo ancora dimostrato di riconoscere, come l’Europa dei Popoli. E’il Pd dei pochi valorosi che nel tempo, hanno rimosso pazientemente le zolle, ciascuno per la propria parte, a semina e custodia del germe, inteso come Idea fondamentale di Libertà e Uguaglianza e faticosamente, ma con successo, hanno raggiunto piena consapevolezza del valore intrinseco del pensiero politico, sia pure alimentato da storie diverse e vissuto da differenti angolazioni e culture. E l’onorevole Pina Picierno, una donna di questa terra, oggi vice presidente del Consiglio Europeo, che ha vissuto e attraversato diligentemente, senza soluzione di continuità, le difficili e complesse vicende che hanno visto il nostro Paese protagonista o subalterno nel tempo, senza alcun dubbio, ha individuato nel giovane Schiavone lo stesso inossidabile spirito di corpo e riconosciuto in lui, la stessa identica passione che a suo tempo, galvanizzò la sua ferma volontà di esserci e contare per il suo territorio ed il suo Paese. Ed è la stessa grinta sorridente con cui Pina Picierno, in un giorno assai impegnativo della sua esistenza, decise di affrontare le insidie della politica, lontano dal porto, quella che induce Massimo Schiavone a dire, spazzando lontano ogni critica avversa al Pd, considerando con grande consapevolezza e maturità ogni mancanza e debolezza che sovente hanno reso claudicante il suo partito. “Siamo qui per farcela e per vincere… Il nostro partito ha ancora molto da dire e da dimostrare.” E forse è proprio nel decisionismo sano che trasuda dalla passione e dalla volontà dichiarata di giovani come Massimo Schiavone, che il Pd, dopo le turbolenze e le incomprensioni interne ed i personalismi che lo hanno quasi consumato, confida per il suo riscatto.