(f.n.) – La disorganizzazione che caratterizza il servizio ADI dell’Asl, di cui ci siamo interessati qualche giorno fa, riteniamo possa essere sinteticamente definita, come qualcosa di indecente oltre che di assolutamente inaccettabile, in un contesto che si consideri appena appena civile. Il responsabile dell’ADI (Assistenza Domiciliare Integrata) è il dottor Carmine Lauriello, della cui consapevolezza del ruolo, iniziamo fortemente a dubitare. La funzione dell’ADI, è cosa buona e giusta ricordarlo, consiste nell’erogazione di prestazioni domiciliari a cura di figure professionali sanitarie e sociali, appunto integrate tra loro, per attuare al domicilio dell’utente, un progetto assistenziale unitario e personalizzato…e …qualora decidessimo di continuare a leggere la descrizione delle sette meraviglie, che, secondo il parere illuminato dell’Asl, laddove non sia una dichiarazione ardita, entrano in vigore ogni qualvolta si registra il bisogno e la richiesta, bé…allora… ci sarebbe da restare davvero tramortiti, in un primo momento per l’entusiasmo nei confronti di una tale efficienza e in un secondo momento, dopo averne verificato la consistenza pratica, per l’arroganza del millantato credito. Rimane comunque un mistero, come si possa, nelle funzioni di Dg dell’ASL, far finta di nulla, di fronte al menefreghismo di un dirigente, che non si disturba neppure ad elaborare una ‘ntecchia di strategia, per mascherare la sua indifferenza, profumatamente retribuita, nei confronti delle altrui necessità, peraltro gravi, e facendo giustizia sommaria di quel residuo impalpabile di decoro automatico, non risponde neppure al telefono. Infatti, a pensarci su, indigna per certi versi maggiormente, l’imperturbabilità de facto del Dg Blasotti che, a questo livello di impassibile inefficienza, non potrà dire di non sapere, che non l’abitudine comprovata di tipetti come Lauriello, a navigare nel torbido…E…questo tipo di navigazione non potranno negarla, né l’interessato né i suoi boys, visto che in passato, più volte, ci siamo interrogati su strane delibere e cifre milionarie stanziate per i vari progetti in favore dei migranti…la cui realizzazione probabilmente, ha subito nel tempo qualche speronata imprevista…dal momento che, per quanto ci siamo dichiarati disponibili a relazionare sul successo delle iniziative umanitarie, ci siamo spiaccicati sulle barriere di un “destino crudele e beffardo”…sempre più alte e sempre più impenetrabili… Continuando dunque, da bravi onesti impiccioni brutti, sporchi e cattivi, fino a qualche giorno fa, ad interessarci dei fatti oscuri, con l’obiettivo di ripulirli dalle opacità, ci siamo imbattuti in quello che ad ogni buon conto, per noi rappresenta una sorta di film dell’orrore già visto e documentato…Pare che per quanto riguarda l’ADI e l’assistenza domiciliare, ai pazienti che hanno necessità di essere alimentati artificialmente, abbiamo appreso che in molti casi le cannule tracheostomiche e le peg, vengono cambiate a spese della famiglia del paziente e che le medicazioni allo stesso modo, non vengono fornite dall’Asl. In molti casi il supporto delle psicologhe e delle logopediste non esiste…Si legge in un commento che sappiamo essere più che veritiero, che il medico che si reca a domicilio, non tiene in alcun conto le prescrizioni rilasciate dall’Ospedale al momento delle dimissioni, ma, scrive una sua prescrizione e se ne va. Sarebbe il caso, se questa nostra Asl fosse coordinata nei suoi vari settori, ma soprattutto nelle stanze dei bottoni, da persone provviste di coscienza, perché a volte ed in alcune circostanze la coscienza è sufficiente, sapete?, che si facesse l’impossibile per individuare quelle persone che, a volte nella disperazione, si arrabattano per accudire degnamente un loro caro allettato, un malato di sla, ad esempio e che nel corso del loro dramma non hanno mai visto l’ombra di un sanitario dell’Asl….L’Asl che in alcuni casi si limita a dare qualche sacca di nutrizione e chi s’è visto s’è visto…, e queste persone sono tante, troppe| Pare che le ADI dei distretti Asl di Caserta non siano in grado di comprendere cosa significhi “dimissioni protette” e il buon Lauriello, come pare sia di dominio pubblico, non risponde al telefono perché la “cofecchia politica” docet…e quindi non c’è da pretendere…perché lui ha da fare. Tra l’altro attorno a questa manfrina dell’assistenza domiciliare e delle cure palliative, si delineano risvolti turbolenti ed assai discutibili, che hanno l’acre odore del vile denaro, come abbiamo già pubblicato qualche mese fa, n’est pas? Né ci sembra che il bravo Blasotti si sia precipitato a fare, a suo tempo, un accenno di pulizia, o ci siamo persi qualcosa?. Del resto, anche dalle parti del distretto presieduto dal caro Lauriello e cioè il 18, pare che le cose non vadano proprio come devono andare e che il responsabile locale dell’Adi non si sia mai visto da nessun paziente a domicilio, mentre il via vai di oss ed altri che prendono la pressione e basta pare, sia addirittura retribuito zittu zittu….Noi ovviamente non ci meravigliamo affatto di queste porcheriole, ma siamo veramente furiosi al pensiero che non sono pochi, i malati allettati che necessitano di cure domiciliari continue e sicure, mentre il comandante in capo dell’ADI se ne strainfischia con il beneplacito de facto, del suo diretto superiore il DG Blasotti, al quale vorremmo chiedere in base a quale curriculum autentico e comprovato abbia nominato Lauriello al distretto 18 mantenendolo direttore dell’ADI? Hasta la vista!
Carmine Carmine, tu pienz tropp i femmen.
Ma quant’at po’ dura’ sta dolce vita …
Scapricciatiell mio, vatten a casa che nun è cos ….
Su questo simmm proprio d’accordo, Carminuccio dovrebbe cedere le armi in tutti i sensi 😁 e poi mi domando e dico ma tutt quelle signorine cosa ci fanno al quinto piano? Mah non se mai capito.
Le psssicologhe piuttosto che fare le convention a distanza di pochi mesi dal loro ingresso in asl le mandassero a lavorare in domiciliare . Invece no pensano a farsi fotografare con il DG , lavorare lavorare su su! Aizzat il personale e lavorate . Opps scusate dovevate evidenziare il lavoro svolto in un anno ma andate a faticaaaaa .
Il distretto 18? Sul quel distretto o controll non c’è e però facimm o responsabile, ma come lo fai dalla scrivania o rattusando di qua e di la ? Che se ne fottono loro di quei pazienti allettati che hanno bisogno di assistenza, nooo invece nooo dobbiamo dare assistenza fino all’eternità anche quando non c’è più bisogno ma o responsabile foss simpatizzante di qualche oss 😁. Certo che da un lato i paz sla non ricevono la nutrizione e tanto altro a casa ma nel frattempo mandiamo oss ed infermieri a casa per piglia a pressione !!!! O scuorn!!
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