(f.n.) – Ospedale & Territorio…che fantastico binomio!, tutta l’efficienza possibile è insita in questa prestigiosa e indovinata nomenklatura…Peccato che la Sanità de noautri, si alimenti di apparenze, le migliori possibili e di parole che, appena avvertono la necessità di tradursi in fatti compiuti, si dissolvono assieme ai nobili concetti che sono stati espressi, con la più inossidabile delle facce di bronzo. Da qualche tempo, a subire i disagi provocati dall’indolenza e dalla strafottenza di un dirigente irresponsabile che, de facto, dimostra di essere totalmente privo di coscienza, sono i pazienti ospedalieri alimentati artificialmente, in procinto di essere dimessi. I pazienti dovrebbero infatti, continuare l’alimentazione artificiale a domicilio e perché ciò avvenga, è necessario attivare il servizio di nutrizione artificiale afferente all’ADI, sotto la direzione del dottor Carmine Lauriello dell’Asl. Ce la va sans dire che, sembrerebbe tutto molto semplice, non è vero?, ed invece da molto, troppo tempo, il servizio è caratterizzato dalla più assoluta disorganizzazione. Abbiamo ricevuto oggi l’ennesima segnalazione, da parte del familiare di un paziente, nelle condizioni di cui sopra, che ha lamentato, ancora una volta e con toni giustamente risentiti, l’inqualificabile atteggiamento degli addetti al servizio, peraltro assolutamente ingiustificato da nulla, semplicemente perché non può esistere giustificazione per chi, nei fati, se ne strafrega di un malato!…Dopo qualche ricerca approfondita, la ragione principale del disagio è emersa in tutta la sua cialtronesca e quasi inverosimile realtà…Se la memoria non ci avesse inviato un paio di segnalazioni dal passato Asl, invitandoci a ricordare le gesta di alcuni scienziati, tra i quali appunto il Lauriello, avremmo stentato a credere che la ragione per cui il servizio di nutrizione artificiale a domicilio era disorganizzato, consisteva nel fatto che l’impagabile Carmine Lauriello non risponde al telefono!…Pare che i medici dell’Ospedale da tempo, si lamentino che il direttore dell’Adi, non risponda né al telefono fisso né al cellulare…A prescindere che da tempo immemorabile, ci chiediamo a cosa debba la sua “assoluta inossidabile immunità dirigenziale” il Carmine Lauriello , famoso per avere operato all’interno dell’Asl esattamente secondo ciò che gli passava per il cervello, elargendo favori a destra e a manca e diventando un punto di riferimento soprattutto per coloro , tra i quali i bravi politici de noautri, si rivolgevano per accelerare pratiche e ottenere scorciatoie e privilegi. Caruccio, ma quant’è gentile con tutti quelli che godono ottima salute!,…e non finisce qui…Sembrerebbe che i caregiver inviati dall’Ospedale al Palazzo della Salute, recanti una regolare prescrizione ai attivazione urgente della nutrizione artificiale, si siano trovati davanti ad un muro di gomma, con tempi di attesa per una visita domiciliare di almeno dieci giorni….se fortunati. Ce la va sans dire che i pazienti con questo andazzo, non possono essere dimessi e di conseguenza i letti ospedalieri restano occupati e …il Pronto Soccorso, come altra e grave conseguenza: “si intasa” con tutto ciò che ne consegue…Ma al caro Lauriello cosa volete che importi?…Lui è un artefice del consenso elettorale e quindi non può perdere tempo a rispondere al telefono…Il personaggio è responsabile del Progetto Adi da un bel pezzo, progetto finanziato dalla Regione attraverso il quale, nel corso degli anni, il solerte Carminuccio Lauriello ha assoldato ben 160 cocopro…per non parlare dei progetti presentati dallo stesso e dei quali, abbiamo abbondantemente parlato e riferito nel tempo….Un cuore grande come un capannone quello di Lauriello…ricordiamo ancora quella delibera del 2018 (all’epoca l’Asl era diretta da un suo estimatore De Biasio), quando propose di esternalizzare attraverso cooperative, un servizio di assistenza psico-fisica per migranti, per la modica spesa di 1 milione…che anima grande e pia quella di Luriello…e oggi?, invece di precipitarsi, non risponde al telefono? Al momento le segnalazioni che ci sono arrivate, riguardano tre pazienti portatori di peg, che potrebbero tornare alle loro abitazioni, ma non possono essere dimessi dall’Ospedale, perché i responsabili del servizio all’Asl, hanno detto di non avere tempo per attivare la pratica. Altri invece avrebbero risposto, che all’Asl non hanno le sacche di nutrizione e le pompe di nutrizione… All’Asl manca la materia prima per pazienti che non possono alimentarsi naturalmente…le pratiche non si attivano…non c’è tempo…arrivederci e grazie…Notare che abbiamo parlato di pratica e non di procedura perché a quanto pare, non vi è alcuna procedura in uso tra Ospedale e Territorio…ma se non ricordiamo male, in Ospedale abbiamo le persone al posto giusto, idonee e deputate a sollecitare ciò che deve essere attivato e che a quanto ci risulta, le stesse persone perdono tempo in altre cofecchie e inciuci vari. E’ appena il caso, dunque, di dare una “scrollatina” al bravo Matano, incidentalmente direttore della UOC Opsos che, come al solito “pare che o’ fatt nun è o suoi” ed invitarlo a correggere leggermente il tiro dei suoi obiettivi…Infatti, invece di sperticarsi nel favorire questo o quello, occuparsi di trasferimenti di comodo o di favore, pensi piuttosto a fare una telefonata, con tono serio e rigoroso, al neo Ds dell’Asl Saverio Misso, il quale a breve, avrà a disposizione persino un comitato di saggi, per sostenerlo nel gravoso compito di agitarsi e districarsi, in mezzo all’oceano sconosciuto, in cui l’hanno immerso…e sollecitarlo pertanto, a fare in modo che le dimissioni protette a domicilio, siano rapide ed organizzate. Ma in quale landa sperduta i parenti di un malato sono costretti a girovagare alla ricerca di uno che come Lauriello, non risponde al telefono o promette “avvacante”?…in quale tribù i parenti di un paziente sono costretti a comprare le sacche di nutrizione su internet? Ma esiste una legge per questa gente che offende la professione o no? Hasta el Domingo!
Tutte le adi dell’Asl Caserta non sanno cosa significhi dimissione protetta e Lauriello al telefono non risponde mai pur avendo due contatti, è sempre impegnato nelle cofecchie del politico di turno prima con il sessano o viecchio sessano e poi con il casertano e adesso con il mondragonese . Adesso è impegnato a Suciv e vediamo se mette un po’ di ordine nel servizio ADI visto che il dirigente attuale non va a fa manc na visita domiciliare per verificare quello che loro definiscono “ i requisiti “ per ricevere l’assistenza . “ Io song il o responsabile adi del distretto di Suciv “ però a casa ra gent non c vac però mannn gli infermieri e gli oss a piglia a pressione 😁 conm sit belll o distretto e Suciv . Rimangono la gente in adi anche senza requisiti per dare i numeri e basta . “Io song o responsabile adi del distretto ossapit ne “
Dopo aver tentato invano di bloccare il mio profilo … sono ancora qui 😁 beh sulla gestione adi ci sarebbe tanto da dire e mi riferisco ai singoli distretti 😁 che fann a chi figlio e a chi figliastro!!!
Spendono soldi per fa piglia a pressione ai pazienti e altri invece non ricevono neanche la nutrizione .😁 a cesa , a San arpino e Succivo nessuna femmina bon c sta e una che c n sta non è neanche bon !!
Continuate a fa piglia e pressione e poi a gente mor senza assistenza
Sit o SCUORN dei dirigenti adi … “io song o dirigente e l adi ossapit si che song o dirigente e l adi”
Come so belll i paesi di casa mia … cesa … sant arpino e suciv
Indaghi un po’ su quello che succede: le cannule tracheostomiche vengono cambiate a nostro spese così come le peg. Non ci vengono fornite le medicazioni. Manco a parlarne del supporto delle psicologhe ne delle logopediste. Viene il medico fa prescrizione senza tenere conto di quello che ha scritto ospedale e poi se ne va. Mia moglie con la sla non ha mai e dico mai visto un sanitario della Asl. Si limitano a darmi le sacche di nutrizione e qualche volta altri presidi. Il resto compro tutto così come ci paghiamo logopedista,fisioterapia, infermiere e nutrizionista.
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