PO PIEDIMONTE MATESE, UROLOGIA CHIUDE I BATTENTI…

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(f.n.) – Asl, questa sconosciuta e sconfinata prateria, tutta da scoprire! Accade però,  che in alcuni momenti, anche la ricerca più attenta e minuziosa, tesa a considerare persino gli aspetti apparentemente più insignificanti del tessuto in analisi, corra il rischio di arenarsi per un tempo indefinito, tanto si presenta aggrovigliata la matassa di interessi pubblico-privati, tenuta saldamente insieme, dalla più sottile e perversa corruttela, esercitata da un numero indefinibile di cosiddette brave persone, di alcuni rinomati professionisti, ma soprattutto di brillanti uomini di potere che da decenni, hanno deviato il corso della politica, affinché prima di raggiungere l’obiettivo ufficiale e quindi offrire un piccolo ristoro all’interesse pubblico, che si perpetuerà nel tempo in virtù delle solite “chiacchiere a sostegno del voto”, passino e sostino obbligatoriamente, nei loro cortili. Il tempo trascorso, caratterizzato da un silenzio vile o di convenienza, ha favorito il depauperamento della sanità pubblica in favore automatico della sanità privata…un processo quasi scientifico e graduale affinché il progressivo decadimento di reparti, un tempo all’avanguardia, all’interno di Presidi Ospedalieri, come quello, tanto per fare un esempio, di Piedimonte Matese, non più tardi di qualche anno fa, addirittura in predicato di diventare Dea di I livello, apparisse come il fallimento di chi ostinatamente era invece, rimasto sul fronte di guerra, e non il classico ed inevitabile risultato di una strategia silente, fatta di muta e totale indifferenza ad ogni tipo di richiesta, cui, in molti casi aveva fatto seguito, l’abbandono “del fronte” da parte di diversi professionisti, ormai esausti. Ce la va sans dire che, finanche l’abbandono per sfinimento, faceva parte del progetto a monte…Be quiet! Immaginiamo le code virtuali dritte, di chi ritualmente si sbatte il petto contro questi brutti sporchi e cattivi, che continuano imperterriti a mettere il dito nel loro cappuccino… Ma, companeros, se così non fosse e le nostre ipotesi fossero campate in aria, non si spiegherebbero le difficoltà che, come più volte abbiamo segnalato, si riscontrano nel PO di Piedimonte, n’est pas? Qualche giorno fa abbiamo segnalato che nel Presidio, erano rimasti soltanto tre Pediatri, a sostenere con numeri di ore impossibili sulle spalle, i turni e come la direzione dell’Asl fosse rimasta e continuasse a rimanere, ostinatamente, sorda e muta, alle diverse sollecitazioni da parte del primario della Pediatria. Eppure, se soltanto ci fermiamo a considerare l’ensemble, risulta addirittura originale, che ci si meravigli dello status attuale di disagio di alcuni reparti, quando in virtù del solito silenzio, totale ed assordante, e ci riferiamo al silenzio di coloro che avrebbero la possibilità di parlare nel modo giusto e tacciono, si trova addirittura sul punto di chiudere i battenti un altro reparto, che, un tempo, era un vero e proprio fiore all’occhiello della sanità casertana. Stiamo parlando del reparto di Urologia che a breve, cesserà la sua attività del tutto. I due Urologi, dottor Iadevaia e dottor Fiorillo, rimasti in servizio, garantendo peraltro l’attività ambulatoriale dal lunedì al sabato, saranno dunque trasferiti altrove, in altre strutture nell’Asl di Caserta. Tutto ciò avviene mentre al PS dell’Ospedale di Piedimonte, si registrano numerosi accessi di persone che necessitano di cure urologiche. I maligni avanzano qualche ipotesi assai scabrosa…ma a pensar male qualche volta ci si azzecca non è vero?… La vera ragione di questo impoverimento in progress che non sembra tener in alcun conto il diritto all’assistenza della comunità, non sarà per caso dovuto alla presenza di strutture private nelle vicinanze che peraltro offrono tutto ciò che scompare dal pubblico? Hasta la vista!