TRUFFE ASSICURATIVE IN CAMPANIA: ANALISI DEI FENOMENI EMERGENTI E STRATEGIE DI CONTRASTO

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   –   di Christian Mancini   –     

Nonostante le mutevoli condizioni economiche, politiche e sociali, il territorio campano continua ad essere teatro di diffusi episodi di malcostume a danno delle compagnie assicurative. Le truffe assicurative, sempre più sofisticate e diffuse, trovano nuove vie di prosperità anche durante l’attuale emergenza pandemica. I dati statistici recenti sollecitano un’attenta riflessione da parte delle imprese assicurative. Da un lato, si registra una riduzione delle richieste di risarcimento per lesioni, mentre, dall’altro, emerge un costante aumento delle vertenze legate a sinistri multipli, coinvolgenti principalmente motoveicoli di valore economico significativo, biciclette, velocipedi e eventi dubbi di furti parziali o sinistri tra natanti.

Una caratteristica comune di molti incidenti è l’utilizzo di veicoli danneggiati e plurisinistrati, spesso privi di copertura assicurativa o con targhe estere non conformi alla legislazione. Inoltre, si assiste a un aumento delle richieste di risarcimento basate su polizze assicurative duplicate, come quelle per infortuni e responsabilità civile auto. L’attuazione di nuove misure di contenimento del contagio da Covid-19 ha reso le strutture ospedaliere meno accessibili e ha introdotto controlli più rigorosi nei pronto soccorso, ostacolando anche la complicità di medici certificatori. Sono stati istituiti registri aggiuntivi ai triage, che richiedono l’identificazione precisa dei pazienti tramite Tessera Sanitaria e Codice Fiscale, insieme all’obbligo di sottoporsi a tamponi antigenici e molecolari per determinati accessi.

Queste misure hanno minato le truffe con lesioni, che tradizionalmente si basavano su certificazioni mediche incomplete o falsificate, spesso senza effettuare alcuna visita al presunto danneggiato. I referti medici di primo soccorso sono stati frequentemente privi di dati identificativi del paziente, e le certificazioni mediche risultano spesso incomplete, mancando di dettagli riguardanti la terapia e la documentazione fiscale giustificativa della prestazione professionale. In assenza di tali elementi, i certificati medici sono considerati privi di veridicità e potenzialmente falsi sotto il profilo ideologico.

L’avvocato Riccardo Vizzino, responsabile nazionale truffe assicurative di Civicrazia, ha condotto un’approfondita analisi della questione, considerando attentamente tutti i possibili scenari.

GLI SCENARI

La proliferazione di sinistri multipli rappresenta uno dei fenomeni più preoccupanti nel panorama delle truffe assicurative attuali. Queste situazioni, spesso caratterizzate da danni inconsistenti rispetto alla dinamica dichiarata dell’incidente, sono supportate da una serie di elementi fraudolenti evidenti. Dalla costruzione artificiosa delle conseguenze dannose alla manipolazione degli atti legali, i truffatori si avvalgono di periti e legali per orchestrare un inganno che coinvolge anche testimoni ricorrenti.

I sinistri con motoveicoli rappresentano un’altra tipologia diffusa di frode assicurativa, caratterizzata da richieste di risarcimento di considerevole entità. Nonostante le dichiarazioni reddituali dei proprietari, questi veicoli sono spesso di valore economico significativo. In tali casi, è fondamentale sollecitare controlli da parte della Guardia di Finanza e dell’Agenzia delle Entrate per verificare la veridicità delle dichiarazioni e prevenire ulteriori frodi. Inoltre, è comune riscontrare la rimozione delle targhe e il loro posizionamento su mezzi già incidentati, elementi che evidenziano un’attività fraudolenta organizzata attorno a questi sinistri.

I sinistri con biciclette e velocipedi rappresentano una sfida nell’ambito delle frodi assicurative, con difficoltà nel tracciare la proprietà e la facilità di sostituzione dei mezzi. La mancanza di registri richiede controlli fiscali e interventi della Guardia di Finanza e dell’Agenzia delle Entrate. È consigliabile avere sistemi di archiviazione dettagliati e verificare la validità delle riparazioni, specialmente per le biciclette da corsa che richiedono competenze specializzate. I furti parziali di veicoli sono una nuova frontiera delle truffe assicurative, con il 30% delle denunce considerate false. Spesso, la vittima è complice nel denunciare la sparizione del veicolo e poi ritrovarlo con danni, incassando l’indennizzo o avviando una procedura legale. È cruciale adottare una strategia difensiva efficace, contestando le incongruenze e richiedendo fatture di riparazione per limitare il pagamento ai termini contrattuali della polizza.

Sono stati registrati anche diversi sinistri con veicoli con targa estera, violando le norme che limitano la circolazione di tali veicoli in Italia a un anno. È importante acquisire documentazione che confermi la regolare registrazione del veicolo presso la motorizzazione civile italiana, seguendo procedure specifiche per veicoli prodotti nell’UE. In caso di irregolarità sospette, è consigliabile trasmettere gli atti agli organi competenti per l’applicazione delle sanzioni previste.

Sono stati riscontrati casi di sinistri fraudolenti con veicoli dotati di targa prova, violando la normativa vigente. L’uso illegittimo della targa prova su veicoli già immatricolati può comportare la responsabilità dell’assicuratore del veicolo, non dell’assicuratore della targa prova. La recente pronuncia della Corte di Cassazione ha chiarito che in caso di sinistro, il veicolo risponde con la copertura assicurativa della propria targa, anche se momentaneamente circola con la targa prova sovrapposta.

Il fenomeno dei sinistri fraudolenti con veicoli privi di copertura assicurativa è diffuso, con circa 5 milioni di veicoli in Italia (13%) sprovvisti di polizza RCA, un dato particolarmente critico nella regione Campania. Questo problema è strettamente correlato alle truffe assicurative e richiede interventi immediati. È essenziale trasmettere gli atti alle Autorità competenti per l’accertamento delle violazioni e l’applicazione delle sanzioni previste dalla legge. In sede giudiziale, è importante sostenere la mancanza di copertura assicurativa del veicolo, anche citando importanti precedenti giurisprudenziali.

I sinistri con natanti generano spesso richieste risarcitorie infondate. È essenziale nominare un consulente esperto e verificare la presenza di denunce presso la capitaneria dei porti. Controllare la legittimità delle parti coinvolte e valutare eventuali contratti di nolo. Ricordare che l’assicurazione per natanti copre solo danni alla persona, escludendo danni alle cose.

Recenti sviluppi giuridici nel settore assicurativo hanno comportato importanti implicazioni:

– Limitazioni nell’azione diretta verso gli assicuratori responsabilità civile “natanti”.

– Necessità di formulare richieste di risarcimento secondo l’art. 2043 del codice civile.

– Maggiore rischio di prescrizione delle richieste di risarcimento.

– Variazioni nella prescrizione tra contratti assicurativi.

– Illegittimità del cumulo di risarcimenti per danni.

– Principio di unicità del danno.

Nell’odierno panorama legale legato agli incidenti stradali e alle controversie assicurative, inoltre, emergono due temi cruciali: la crescente complessità dei sinistri con lesioni e i danni subiti da veicoli non in movimento.

Questi aspetti, affrontati sia in fase stragiudiziale che giudiziale, mettono in luce la necessità di rivedere i protocolli esistenti e aggiornare le normative per contrastare efficacemente le nuove modalità di truffe assicurative.