NAPOLI – Ricco e intenso il programma della XIV edizione di “AstraDoc – Viaggio nel cinema del reale”, la rassegna di film curata da Arci Movie e ospitata al Cinema Academy Astra di Napoli. Dopo l’apertura di venerdì scorso con due opere dedicate al Medioriente la manifestazione porterà nella sala di via Mezzocannone altri sedici titoli con appuntamenti settimanali fino a maggio. L’attualità, le grandi tematiche e le diverse sfide contemporanee sono al centro delle pellicole che scorreranno sul grande schermo della sala nel centro di Napoli, cuore pulsante della didattica dell’Università Federico II che affianca Arci Movie nella realizzazione di AstraDoc insieme a Parallelo 41 Produzioni e al Coinor. La rassegna vede il patrocinio del Comune di Napoli.
Appuntamento ogni venerdì con numerosi film in esclusiva a Napoli. Una carrellata di opere di registi e registe, con spazio anche ai giovani, che raccontano l’Italia e il mondo attraverso sguardi nuovi e stili originali. Alcuni di loro accompagneranno le proiezioni e dialogheranno con il pubblico insieme ad attori e ad altri protagonisti dei documentari o del mondo dello spettacolo, dell’università e della cultura. Tra le collaborazioni anche quella con “Mondovisioni”, i film della rivista “Internazionale” che saranno programmati in due serate.
«Dal 2009 AstraDoc – evidenzia Antonio Borrelli, curatore della rassegna – è diventata a Napoli un punto di riferimento per un cinema che guarda alla realtà, sia per entrare in profondità nelle vicende di attualità, spesso attraverso anche biopic e opere d’archivio, sia per mostrare al pubblico film artisticamente originali che faticano a trovare spazio nei cinema tradizionali. Tra grandi autori e giovani leve, la rassegna continua anche quest’anno il suo percorso di ricerca e di scoperta, sempre accompagnata dalla presenza di tanti ospiti del cinema e della cultura in una prospettiva che dal locale intende osservare la globalità di un mondo complicato e difficile come dimostrano le tante opere in programma sulle zone più calde del pianeta».
Il primo ospite dell’edizione 2024 è il regista Francesco Munzi protagonista il 16 febbraio con il suo ultimo lavoro “Kripton” – presentato all’ultima Festa del Cinema di Roma e in nomination ai Nastri d’Argento – che indaga la vita sospesa di sei ragazzi volontariamente ricoverati in comunità per disturbi della personalità, portandoci a esplorare in profondità la soggettività umana come chiave per avvicinarsi all’abisso misterioso della nostra mente e, parallelamente, possibile metafora del nostro tempo. Il film sarà accompagnato anche dagli interventi di Mauro Pallagrosi, medico psichiatra dell’Asl Roma 1 e coprotagonista, e dallo psichiatra Manlio Grimaldi dell’Asl Napoli 3 Sud.
Il 23 febbraio un doppio appuntamento di riflessione sull’America nell’anno delle elezioni presidenziali. Alle ore 19 si proietta “Stonebreakers”, di Valerio Ciriaci, introdotto da Vincenzo Bavaro, ricercatore di letteratura anglo-americana Università di Napoli “L’Orientale”, che racconta la recente battaglia dell’abbattimento delle statue coloniali negli Stati Uniti, tra cancel culture, nazionalismo alla Trump e le rivendicazioni di giovani discendenti degli schiavi. Alle 21 il regista Emanuele Mengotti presenta “West of Babylonia” che ci catapulta nella città in cui vivono gli “Slabber”, giovani e anziani, hippy e neo-nazisti, fuorilegge e artisti, tutti accomunati dalla voglia di non dover rispondere alle regole della società americana.
“L’avamposto”, anteprima napoletana dalle Giornate degli Autori della 80° Mostra del Cinema di Venezia, sarà presentato dal regista Edoardo Morabito il 1° marzo. Racconta la vita di eco-guerriero, che, nel cuore della foresta amazzonica, ha creato il suo personalissimo avamposto del progresso, modello utopico di equilibrio tra natura e tecnologia, presto minacciato da un grande incendio. La serata inizierà alle 19 con la presentazione del libro “Venti di cinema. Recensioni di cinema italiano dal 1990 al 2010” di Alberto Castellano con Antonio Tricomi e letture a cura di Paolo Tarallo.
L’8 marzo ancora un doppio appuntamento con due esclusive in città per una doverosa riflessione sulla condizione della donna. Alle 19, in collaborazione con Internazionale, “Seven Winters in Tehran” di Steffi Niederzoll, selezionato alla Berlinale 2023 sulla storia di Reyhaneh Jabbari, 19enne iraniana condannata a morte per l’omicidio dell’uomo che aveva tentato di violentarla, divenuta, simbolo universale di resistenza. A seguire la regista Ludovica Fales presenta il suo film “Lala”, vincitore del premio “Corso Salani” al Trieste Film Festival, che sarà introdotto da Gina Annunziata, coordinatrice della Scuola di Cinema, Fotografia e Audiovisivo dell’Accademia di Belle Arti di Napoli. Il film, esito di un lavoro della regista insieme a un gruppo di giovani protagonisti di un laboratorio di improvvisazione teatrale, racconta, tra realtà e finzione, la vita di Zaga, ragazza rom, nata e cresciuta in un campo a Roma, che lotta per ottenere il permesso di soggiorno.
Il 15 marzo serata d’autore con David Lynch e Werner Herzog, introdotta da Anna Masecchia storica del cinema e coordinatrice del corso di laurea magistrale in Discipline della Musica e dello Spettacolo della Federico II. Alle 19 “Lynch/Oz”, film diretto da Alexandre O. Philippe, che indaga il rapporto tra “Il Mago di Oz” di Victor Fleming e l’universo cinematografico surrealista e inquietante creato da David Lynch. A seguire, alle 21, “The Fire Within – A Requiem for Katia and Maurice Krafft” del grande Herzog sulla vita dei due vulcanologi francesi pionieri delle riprese di vulcani in eruzione, che il 3 giugno 1991 furono travolti dalla colata piroclastica sul monte Unzen in Giappone.
Il 22 marzo un evento speciale con Luciana Castellina e il regista Giovanni Piperno che porteranno in anteprima a Napoli “16 millimetri alla rivoluzione”, film presentato all’ultimo Torino Film Festival sulla storica dirigente comunista e fondatrice de “Il Manifesto”. Tuffandosi nel mare di immagini prodotte per il Partito Comunista tra gli anni ’50 e gli ’80 da grandi registi italiani e provenienti dall’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico, il documentario è un’indagine sull’eredità del PCI e un atto d’amore per il cinema militante.
La rassegna riflette sulle condizioni delle guerre con due grandi esclusive il 5 aprile, nella serata dedicata ai documentari di Internazionale, che ogni anno girano l’Italia con la rassegna “Mondovisioni”. Si parte alle ore 19 con “The Lost Souls of Syria” di Garance Le Caisne e Stéphane Malterre. Ventisettemila foto di detenuti civili torturati a morte sono state trafugate dagli archivi segreti del regime siriano da un disertore militare e rese pubbliche nel 2014 fino ad arrivare al primo processo contro gli alti funzionari responsabili della macchina della morte siriana. A seguire, “20 Days in Mariupol” di Mstyslav Chernov, premio del pubblico al Sundance Film festival e in nomination all’Oscar 2024, accende i riflettori sul fronte ucraino con una squadra di giornalisti che, dopo essere entrati nella città portuale di Mariupol, si ritroveranno ad essere gli unici reporter durante l’assedio, fornendo immagini indipendenti ai media mondiali su quella tragedia.
Il 12 aprile arriva all’Astra, dopo essere stato in concorso alla Mostra del Cinema di Pesaro, “Bellezza, addio” di Carmen Giardina e Massimiliano Palmese che dialogherà con il pubblico, un biopic su un poeta “maledetto” del secondo Novecento, Dario Bellezza, inquieto protagonista di una stagione culturale di grande splendore, legato a Pier Paolo Pasolini, Sandro Penna e Alberto Moravia.
Un’altra doppietta il 19 aprile con due film napoletani, accompagnati dalle registe e dai protagonisti. Si apre con “30 anni di cinema a Ponticelli” di Isabella Mari, che ripercorre la storia e l’impegno di Arci Movie a partire dagli anni ’90 dalla battaglia per salvare il cinema Pierrot con il coinvolgimento di grandi autori come Ken Loach, Francesco Rosi, Ettore Scola, Mario Martone e Mario Monicelli. A seguire il film “Tempo d’attesa” di Claudia Brignone, premio speciale della giuria all’ultimo Torino Festival, che riflette su un momento speciale e delicato quale la gravidanza attraverso un gruppo di donne seguite da Teresa De Pascale, un’ostetrica settantenne, che con la sua associazione “Terra Prena” le accompagna nel momento di passaggio che stanno attraversando.
L’ultima data di questa edizione di AstraDoc è il 3 maggio con un focus politico. Alle 19 “La giunta” di Alessandro Scippa, presente insieme alla produttrice Antonella Di Nocera, accenderà la luce su Maurizio Valenzi, primo sindaco comunista di Napoli dal 1975 fino al 1983, che con la sua squadra di uomini e donne ha cercato di realizzare il sogno di una politica vicina alle persone. La rassegna chiude alle 21 con “Mi pais imaginario”, ultima opera del maestro Patricio Guzman, presentata al Festival di Cannes e incentrata sulle proteste pacifiche esplose in Cile nel 2019, note come “cacerolazo”, represse dalla violenza dell’esercito e raccontate dalle donne che le hanno promosse.