“TEANUM SIDICINUM FIGLIA DEL VULCANO”: VENERDI’ AL MUSEO ARCHEOLOGICO

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%name TEANUM SIDICINUM FIGLIA DEL VULCANO: VENERDI AL MUSEO ARCHEOLOGICOL’associazione sidicina ’Amici dei Musei’ riprende la sua prestigiosa attività ultradecennale dopo gli anni bui del Covid. Dopo il successo della mostra fotografica ‘Il Museo canta e ci incanta’ del mese scorso a San Pietro in Aquariis, dove contemporaneamente si svolgeva il Winter Jazz Festival con l’arrivo di ospiti da tutta la Campania,
Venerdì 2 febbraio alle ore 17 l’Associazione ospiterà, infatti, a Teano, nella Sala Convegni del Museo Archeologico uno dei più importanti scienziati del mondo, il vulcanologo Giuseppe Luongo, Professore Emerito di Fisica del vulcanismo presso l’Università Federico II. Alle ore 16 è prevista, per chi vorrà, una visita guidata gratuita al Museo.
Il tema è davvero molto suggestivo: ‘Teanum Sidicinum, figlia del vulcano. Insediamenti e ambiente fisico’.
Il vulcano è quello, ormai spento, di Roccamonfina (l’ultima eruzione è del 269 a.C.), l’area è quella ricca di storia e testimonianze intorno al monte, area frequentata fin dalla preistoria, ancora oggi oggetto di studi e ricerche.
Ciò che ci interessa ricordare è il fatto che furono i due grandi vulcani, Vesuvio e Roccamonfina, a dare un segno fondamentale alla straordinaria fertilità della Campania felix di cui Teanum fu una delle grandi protagoniste con la ricchezza e la bontà dei suoi prodotti, dall’olio al vino, con la bellezza dei suoi monumenta e dei suoi manufatti che fa dire a Cicerone: Ager Campanus, orbis terrarum pulcherrimus (De lege Agraria 2.76).
Il professore Luongo, già Senatore della Repubblica, è la persona ‘giusta’ perché è certamente il massimo studioso dei nostri vulcani e della loro storia così strettamente intrecciata a quella dei popoli che qui scelsero di insediarsi.
L’attività dell’Associazione ’Amici dei Musei’ continuerà nei prossimi mesi con un programma denso di incontri ed eventi che porterà quanti vorranno accogliere l’invito ad ‘esplorare’ la straordinaria ricchezza del Museo Diocesano e della Cattedrale (sec. XII) e poi ancora le vicende del suggestivo (e dimenticato) Agro Caleno.
A questi appuntamenti faranno da contrappunto eventi più ‘ludici’ come la Festa della Camelia e poi, a maggio, la IX Festa della Rosa, in collaborazione con il Garden Club Capys e il Garden Club di Caserta per continuare, a giugno, con visite al Museo di Baia e … work in progress.