(f.n.) – La deliberazione era la 229, la data quella del 9 novembre 2017 e proponente, il referente della UOC Risk Management, l’imperturbabile Danilo Lisi, che si preoccupava, in osservanza delle direttive ministeriali, di sottoporre all’approvazione della Direzione Generale dell’epoca, la procedura sulla prevenzione del suicidio del paziente in Ospedale…Ce la va sans dire che, a quei tempi, il DG era Nicola Vittorio Mario Ferrante, la DS la cara Tetta Siciliano, ed il DA il nostro amatissimo attuale Dg Gaetano Gubitosa, che, per una serie infinita di ragioni non poteva e non può non sapere che, quanto contenuto nella procedura di cui sopra, è parte integrante della inverosimile quantità di indispensabili “cusarelle”, la cui assenza perpetua ed assolutamente ingiustificata, gli viene quotidianamente rimproverata. Questa mattina un uomo di una sessantina d’anni, diabetico ormai da molti anni, ricoverato nella UOC di Medicina al terzo piano del padiglione D, si è lanciato da una finestra del reparto di degenza, probabilmente dalla finestra del bagno, senza alcun motivo apparente. Erano le 7 circa, quando alcuni dipendenti che stavano per prendere servizio, hanno visto improvvisamente, piombare dall’alto un ammasso indistinto che è rimasto a terra, immobile…Era un uomo in pigiama, riverso al suolo e che dimostrava una certa età… Immediatamente sono scattati i soccorsi, purtroppo inutili, il poveretto era già deceduto. Nelle ore precedenti, pare nulla lasciasse presagire nel comportamento dell’uomo, l’insano proposito. Era ricoverato per uno scompenso derivante dal suo status di diabetico, nulla di grave quindi e ieri sera, le sue condizioni generali, secondo i bene informati, apparivano discrete ed il morale sereno. Del resto se gli aspiranti suicidi, ricoverati per un qualsiasi motivo in un Ospedale, offrissero segnali incontrovertibili delle loro intenzioni, forse non ci sarebbe alcun obbligo di adottare protocolli relativi alla prevenzione…né tantomeno di adottare provvedimenti e precauzioni preventivi e predisporre misure di controllo costante, onde evitare drammatici imprevisti…L’efficienza di una struttura si evidenzia sovente, nelle piccole cose e negli accorgimenti naturali di tipo elementare, che dovrebbero essere previsti da una gestione generale sensibile ed intelligente ma soprattutto accorta e professionalmente all’altezza, cosa che dispiace dirlo ancora una volta, ma non ha nulla da dividere con la gestione attuale dell’Aorn. Se ad esempio, si mostrasse un certo riguardo nei confronti del risparmio energetico centrale, la temperatura all’interno dell’Ospedale, non sarebbe tale da rendere necessario spalancare le finestre in pieno inverno…Una finestra aperta nel vuoto, in piena notte, quando si è sprofondati nel silenzio e nella penombra, potrebbe rappresentare una pericolosa tentazione per chiunque fosse ricoverato, anche soltanto per un controllo routinario e per un motivo irrazionale qualsiasi, fosse trascinato a pensare a cose tristi o ad altri momenti della sua vita. Il paziente deceduto era solo, non aveva famiglia…dicunt….e noi non sapremo mai, cosa possa aver provocato in lui quel clic fatale… La sua vita si è fermata improvvisamente, nel vuoto tremendo dell’aria e della notte che schiariva appena…Attorno a lui solitudine e silenzio…pare infatti che nessuno si sia accorto al momento di quanto stava accadendo…Poco più in là gli infermieri erano indaffarati per preparare le terapie…Noi, nel dolore per una vita spezzata tragicamente da un pensiero disperato, siamo solidali con il personale di questo nostro ospedale…che immaginiamo stanco ed avvilito….qualche giorno fa un loro collega in preda alla disperazione esistenziale si è tolto la vita…l’ombra di chi se n’è andato è ancora presente ed il destino li mette, ancora una volta, duramente alla prova…Il personale è stanco di combattere e soprattutto di pagare le spese con gli interessi di una disorganizzazione che parte dall’alto disintegra ogni buona abitudine, ogni ordine costituito, alimenta e potenzia indolenza e rancori. Il nostro pensiero va a tutti coloro che stamani si sono sentiti ingiustamente ma automaticamente colpevoli per una tragedia che ognuno di loro pensa, potesse essere evitata. Regole e norme precise in questo ospedale in virtù di una gestione fallimentare, vengono scritte e stampate in bella copia e lasciate ad ammuffire, come un cartellone pubblicitario che trasuda di muffa. Il Dg ha ben altro da pensare, trattative da portare avanti e urla da seminare, assai poco armonicamente, lungo le scale… Ma il Dg ha ragione!,…se non urla, nessuno riuscirebbe ad immaginare la sua fulgida esistenza. La Direzione Sanitaria (e che ne parlamm a ffa?), che questa mattina, alla notizia della tragedia, avrebbe dovuto scapicollarsi, soprattutto per raggiungere rapidamente, il reparto di Medicina e trasmettere al personale, alla primaria e ai dirigenti medici la sua affettuosa solidarietà e la sua comprensione, cosa ha fatto?, oltre che a scuotere il ricciolo ribelle? Almeno per una volta avrebbe potuto far finta di essere comprensiva…trovare parole lenitive di quel groppo in gola, che stava soffocando tutti i sanitari del reparto… ma forse l’ha fatto?, non ne siamo proprio sicuri!… Ed il supporto psicologico, scusate, qualcuno, ultimamente, ne ha sentito parlare?, i signori psicologi sono assunti e pagati all’uopo, o no? Ah, già …ne abbiamo parlato proprio noi, qualche giorno fa… per denunciare la sua terrificante assenza. Ci auguriamo di essere stati maligni e che i fatti ci possano smentire. Se così non fosse vi sarebbe una sola tremenda responsabilità, strettamente collegata e infiltrata in quella inadeguatezza maxima che continuiamo a segnalare e che, in virtù di una stratosferica inconsapevolezza di sé, continua imperterrita a distruggere il nostro Ospedale e lo spirito di chi vi lavora. Hasta la vista!