OSPEDALE SAN ROCCO, LINEA AEREA DIRETTA BENEVENTO-SESSA E… LE PEZZE AI GOMITI

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%name OSPEDALE SAN ROCCO, LINEA AEREA DIRETTA BENEVENTO SESSA E... LE PEZZE AI GOMITI(f.n.) – L’indiscutibile, nonché brillante dimostrazione di competenza e professionalità, offerta dall’equipe della UOC di Anestesia e Rianimazione del PO San Rocco di Sessa Aurunca, presieduta dalla dottoressa Nadia Zarrillo, che nei giorni scorsi, ha portato felicemente a termine, un delicato ed impegnativo intervento di espianto e trapianto di organi, purtroppo non riesce a far ignorare a lungo, tutto ciò che scricchiola e quotidianamente dimostra come, efficienza e rispetto delle regole nel Presidio aurunco, costituiscano ben altro che la norma. La cronica carenza di personale, che contribuisce inevitabilmente all’aumento e all’aggravarsi dei problemi del San Rocco, nei fatti continua a lasciare indifferenti i signori illuminati di Via Unità d’Italia che non perdono una sola occasione, per ammantarsi di qualifiche e di obiettivi stellari, mentre distribuiscono cifre blu, con affascinante naturalezza, per sopperire, attraverso munifiche convenzioni interne ed esterne, alla totale assenza di una elementare, pratica e necessaria programmazione. Il PO San Rocco, dopo essere stato “politicamente” utile e funzionale per decenni, allo sversamento incontrollato di famigli, cumparielli e cummarelle etc, oggi, dopo la diagnosi sommaria degli stessi politici, che lo condannava al macero de facto, disegnando sullo sfondo un’altra cofecchia ad uso e consumo dei soliti noti, continua ad essere maltrattato e declassato, sotto ogni punto di vista. All’esodo di medici e infermieri, si rimedia nella maniera tipica di chi non deve spendere denaro proprio…spostando medici interni da un reparto all’altro, secondo la necessità e l’urgenza ma… applicando regolarmente le tariffe della convenzione! L’Unità di Anestesia e Rianimazione non dispone neppure di tre infermieri per turno e può contare su un solo OSS che, nel momento in cui necessita in Sala Operatoria, deve lasciare la Rianimazione e salire…E non finisce qui, dal momento che lo stesso Oss, terminato l’intervento chirurgico, dovrà ulteriormente fermarsi, per sistemare i ferri chirurgici e la sala…La dottoressa Zarrillo avrà sicuramente esposto disagi e bisogni urgenti, alla Direzione Sanitaria ma, a quanto pare la Ds Foglia o non ha voce alcuna in capitolo, oppure non si sogna neanche di provare ad alzare il dito per chiedere la parola. E non dimentichiamo che c’è un altro mega direttore in pectore che ha voce in capitolo da sempre ed è il mitico Celentano, ma…evidentemente anche il Celentano se ne infischia, o no? Inoltre la primaria, di per sé un tipino deciso, gestisce la Unità Operativa esattamente secondo i suoi umori o desideri o principi. Infatti, ai tempi in cui c’era il dottor Perretta, che era l’unico che si interessava dei PIC e dei PORT, la dottoressa Zarrillo, pretendeva che queste operazioni che, peraltro devono essere effettuate in ambiente sterile, avvenissero esclusivamente nel pomeriggio…adesso il dottor Perretta se n’è andato e PIC e PORT vengono applicati indifferentemente di pomeriggio e di mattina e per quanto riguarda l’ambiente rigorosamente sterile…ebbene…forse ci sarebbe qualcosa da obiettare, dal momento che la stanza in cui vengono applicati i PIC, non sembrerebbe esattamente quello che si definisce  “ambiente sterile”, visto che si trova a stretto contatto con una specie di deposito di apparecchi, ventilatori e via col tango, come si evince dalla foto. Per quanto riguarda i PORT invece, visto che devono essere inseriti, obbligatoriamente, in Sala Operatoria, è appena il caso di evidenziare che il personale necessario, sempre lo stesso, che si sposta secondo il bisogno, come i famosi carrarmati del duce, deve, in quel caso raggiungere la Sala Operatoria, lasciando sguarnita la Rianimazione. Un cane che si morde la coda, è esattamente quel che viene in mente adesso, o no? Ma nel momento in cui la logica induce a scagliarsi contro la Ds Foglia, per la vergognosa indifferenza mostrata …le responsabilità si dividono automaticamente, dinanzi a certe inevitabili considerazioni…Come abbiamo detto, si è fatto veramente di tutto, da parte di certi politici,  per abbattere il prestigio del San Rocco e naturalmente i reparti di un Presidio, sul quale si abbatte la croce della inefficienza di uomini e cose, è assai facile che si svuotino…Pertanto, quando i sei o sette letti della Rianimazione, qualche tempo fa risultavano per la maggior parte, inesorabilmente vuoti, la dottoressa Zarrillo, ovviamente ha incolpato tutti e tutto, facendone una vera e propria ragione di prestigio personale… Evidentemente, accecata dall’orgoglio ferito,  senza pensare minimamente al rischio di una Rianimazione affollata senza personale o magari… sperando che dinanzi ad una Rianimazione affollata, qualcuno si “scetasse dal suonno”, cosa fa?, ebbene… pare che in pieno accordo con un collega del San Pio di Benevento, arrivino sovente, pazienti in elicottero da quella Rianimazione, per trovare posto nella Rianimazione del San Rocco…Il personale però non è aumentato in maniera proporzionale rispetto ai malati che arrivano in volo da Benevento e la situazione è quindi…veramente drammatica…La domanda sorge spontanea…ma con tutto questo traffico aereo, il 118 che ruolo ha? Sarebbe assai interessante comprendere i meccanismi, visto che il responsabile del servizio è tanto tanto sensibile e permaloso, o no?…Hasta la vista!