– di Francesca Nardi –
Dopo aver battuto, fino all’esaurimento del sistema nervoso e della tolleranza, il chiodo dei “concorsi taroccati”, nell’inutile attesa di un, sia pur modesto, cenno di riscontro o di tiepida attenzione, da parte di politici, sindacati e non…ebbene, ce la va sans dire che, è addirittura naturale che, appena leggiamo o veniamo a conoscenza di qualcosa che richiami il “concorso”, accompagnato da, per noi stupefacenti, proteste, per una presunta assenza di trasparenza nella procedura… Ebbene…a qualsiasi latitudine e sotto qualunque costellazione, avvenga il miracolo…noi tratteniamo il fiato e ci adoperiamo per scoprire l’arcano, nella profonda, ahinoi, convinzione, che, con la trasparenza che, dalle nostre parti si spreca a quintali, di qualsiasi natura mostrino di essere le ragioni a monte dell’attenzione improvvisa, sicuramente avremo bisogno di un training autogeno, per credere che esse siano pure e adamantine e non nascondano un interesse esclusivamente e, ci scuseranno gli interessati, biecamente politico…Ebbene la vicenda si svolge a Castelmorrone, è il caso di aggiungere: ridente cittadina adagiata sulle verdi colline a ridosso di Caserta e, ad avere rappresentato la goccia che ha fatto traboccare il vaso delle presunte delusioni di due assessori, Antonio Riello e Pina Vallefuoco che, alla fine del 2023, hanno presentato le loro dimissioni, sarebbe il procedimento concorsuale di assunzione di dieci unità lavorative, bandito l’11 novembre u.s. e che, secondo i due assessori, sarebbe stato organizzato senza il coinvolgimento della Giunta comunale. Il sindaco Cristoforo Villano sarebbe dunque un accentratore, secondo i due assessori dimissionari che, non si sono limitati a sbattere la porta della Giunta ed a chiedere l’annullamento in autotutela dei concorsi, ma, hanno organizzato un dibattito incentrato proprio sui concorsi, che si è svolto nei giorni scorsi, al quale hanno partecipato i vertici del sindacato Cgil, l’ufficio legale della Cgil e l’ex segretaria Cgil, attualmente commissaria del Pd, Susanna Camusso… E’ appena il caso di evidenziare quale sia la nostra “amara” e torbida meraviglia, nel constatare… come il sacro fuoco della “giustizia ad ogni costo”, divampi in maniera massiccia e coinvolgente a sinistra, illustri sindacalisti compresi, facendo in modo che nessuno manchi all’appello, pur non avendo alcuna prova documentata che si stia discutendo di “concorsi-cofecchia”, mentre la stessa sinistra, la stessa intemerata Cgil, e compagnia sindacale politica cantante, preferiscono distrarsi, tacendo, chiuse in un silenzio tombale, quando, ad esempio, i concorsi sono taroccati in maniera evidente e pubblica, con tanto di prove documentate, pubblicate e relative denunce presentate, peraltro inerenti a materia delicata come la sanità…Politica e sindacati in tal caso, hanno continuato e continuano a tacere, nonostante le copiose e puntuali provocazioni in merito…il che, ovviamente, ha portato noi, brutti, sporchi e cattivi, a pensare che il silenzio fosse un atto doveroso e necessario, dal momento che nessuno dei politici e sindacalisti che avrebbero potuto e dovuto parlare ed intervenire protestando e non lo ha fatto, era esente dal peccato di coinvolgimento… Ebbene, con questi inequivocabili chiari di luna, come non rilevare quanto fosse inopportuna la presenza del commissario Pd, Susanna Camusso, probabilmente ignara, come del resto ha mostrato di essere in altre occasioni, sia del ruolo che svolge al momento, che del problema vero e proprio, che l’ha indotta a dar manforte alla Cgil, presente in maniera massiccia e davvero imbarazzante, al dibattito organizzato dai due assessori…Da ex prestigiosa sindacalista, la Camusso avrebbe dovuto riflettere sulla delicatezza dell’argomento ed agire da “politico” e non da sindacalista della prima ora pronta a scendere in piazza contro tutto e contro tutti…Ma, evidentemente, l’onorevole Camusso vive male la “traduzione” da sindacalista in senatore della Repubblica, mentre i politici morronesi, sembrerebbero dei veri campioni, per quanto riguarda la predisposizione alle riflessioni postume…sempre illuminanti, ma ritardatarie…Speriamo che Antonio Riello non ci metta vent’anni a comprendere, quanto possa essere attaccabile l’eccesso di polemica e di personaggi monocolore in pista…Un suo celebre congiunto, ad esempio ha impiegato vent’anni a farsi le sue personali ragioni su una determinata questione…Il dr Aniello Riello, già sindaco di Castelmorrone, dopo più di vent’anni dai fatti contestati, ha proposto un’azione giudiziaria nei confronti del Comune di Castelmorrone, del Ministero della Difesa e dell’Inps, relativo all’accertamento del mancato versamento dei contributi previdenziali relativi a determinati periodi. Il ricorso del dottor Aniello Riello, contro il comune di Castelmorrone chiede infatti, di
“accertare e riconoscere il mancato pagamento in favore del dottor Aniello Riello da parte del Comune di Castelmorrone dei contributi previdenziali per i seguenti periodi dal 1/6/1997 fino al 12/1/1999; dal 1/10/2000 fino al 31/3/2001 e dal 1/11/ 2001 fino al 21/12/2002 durante i quali era stato sindaco del paese con aspettativa non retribuita; condannare per l’effetto il Comune di Castelmorrone o in via gradata il Ministero della Difesa al pagamento in favore dell’Inps di Caserta della somma di euro 37.790,00 o di quella maggiore o minore che si accerterà nel corso del giudizio a titolo di contributi previdenziali oltre interessi e sanzioni; in via gradata nel caso di ritenuta prescrizione della domanda, ordinarsi all’Inps la costituzione della rendita vitalizia ex art.13 della legge 1338 del 1962; in via ancor più gradata solo per il caso di infondatezza delle domande cui ai punti 1,2,3 si chiede condannarsi genericamente il datore di lavoro o il Comune di Castelmorrone al risarcimento del danno ex art 2116 cc.”
Al di là di ogni commento, è appena il caso di sottolineare che il dottor Aniello Riello, il quale nel corso del suo mandato elettorale, avrebbe dovuto richiedere la contribuzione di legge, non lo ha fatto, se non a distanza di oltre vent’anni dai fatti. Sarà davvero interessante conoscere i motivi, se esistono, in virtù dei quali, qualcuno rinuncia a chiedere i contribuiti in tempo utile, o non ci pensa, o vuole devolverli alla patria o chissà cosa e quindi più di vent’anni dopo, si “sceta dal suonno” o riflette oppure chissà cosa e propone un’azione giudiziaria contro il Comune di cui è stato sindaco, perché gli punge vaghezza di esigere ciò che non aveva ritenuto di esigere a tempo debito…Mahhh…il mondo è bello perché è vario…pensate se fossimo tutti uguali!,…ci annoieremmo a morte! Hasta la vista!