“Il Signore nasce in un’umanità segnata dal peccato e dall’egoismo: in un tempo segnato dalla guerra, l’augurio è che possiamo incontrare la luce che dona ricchezza di bene e di speranza”
Celebriamo la festa del Natale e ci scambiamo gli auguri: “è proprio dei cristiani benedirsi reciprocamente, dirsi il bene”, ci dice mons. Angelo Spinillo nel suo messaggio per il Santo Natale 2023. In questo anno, segnato purtroppo da guerre e violenze terribili, cadono anche gli ottocento anni dalla nascita del primo presepe ad opera di San Francesco d’Assisi, il quale volle vedere in quale povertà è venuto l’amore di Dio. L’annunzio della venuta del Salvatore, continua il vescovo di Aversa, avviene “laddove l’umanità, quasi senza rendersene conto, ripercorre le vecchie strade del peccato e dell’egoismo”. Un’umanità, dice il profeta Isaia, che è come un panno immondo, “ma è in questa cosa impura che viene a nascere il figlio di Dio: la luce purifica ogni cosa, illuminando le situazioni di povertà e di sofferenza. L’augurio che rivolgo a tutti è che possiamo davvero incontrare quella luce che appare come grazia e dono di Dio, in grado di renderci meno poveri, realmente ricchi di bene e capaci di donare a tutti la speranza che Gesù è venuto a portarci”.
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