Se la volontà di esserci e conoscere, fosse davvero la materia prima che ribolle nelle retrovie della comparsata pubblica, a modesto parer nostro e senza indugiare nella banalità del politically correct, basterebbe concedersi il lusso di mettere all’opera, ragione ed intelligenza, onde trarre spunto, per scrivere una nuova storia ed un nuovo codice dei diritti e dei doveri del SSN, dall’odissea del dottor Nazario Di Cicco, che, come sappiamo, da tempo è protagonista e vittima inconsapevole, di una delle pagine più rappresentative della “perversione teorico-pratica” della sanità de noautri. Qualcuno infatti avrebbe potuto iniziare da lì, dopo essersi, ovviamente, arrotolato le patetiche tesi a scarico dell’Asl & Co, con pazienza certosina, attorno al dito indice. Se a qualcuno pungesse vaghezza di farlo e quindi di essere intellettualmente onesto, sarebbe superfluo, persino far finta di scoprire il male assoluto, di Caivano oggi e di qualche altra amena località, domani. E il dottor Nazario Di Cicco diligente come sempre si è recato a Caivano, oggi sotto le luci della ribalta, domani chissà…
“Superiore alla cabala, alle 17 del 17 dicembre del 2023, si è tenuto l’incontro laico con il Procuratore Gratteri nella Chiesa di Fortuna, a Caivano – scrive il dottor Nazario Di Cicco – Ai lati di don Patriciello si sono seduti il Procuratore e uno dei 3 Commissari Prefettizi, che attualmente amministrano Caivano. Infatti, per la seconda volta consecutiva, il Consiglio Comunale eletto dai cittadini è stato sciolto per infiltrazione camorristica. La Signora Commissario prefettizio ha esposto la gravissima carenza di personale: “Alcuni dipendenti del Comune di Caivano si sono licenziati non appena hanno saputo del nostro arrivo, altri non molto dopo che ci siamo insediati, altri si mettono in malattia per non perdere incarichi di responsabilità, e all’orale del concorso che abbiamo bandito per un posto a tempo indeterminato, per cui erano state inoltrate diverse domande, non si è presentato nessuno.” Eppure siamo in una terra ricca di disoccupati – commenta Nazario Di Cicco – Immediatamente, ho ricordato ai presenti di essere stato in Chiesa anche il mercoledì appena precedente. Il 13 dicembre u.s., ho visto un altro dei 3 Commissari Prefettizi (un Signore di Torino) inorridire davanti alla denuncia orale di una signora del Quartiere: “Vivo ancora in una casa con la copertura in amianto”. Qualcuno si è già presentato o quando si presenterà a rimuovere quella gravissima carenza mortale? Ho ascoltato il dottor Gratteri esortare: “Non basta venire ad ascoltare, è da anni che state zitti per la paura e per l’omertà, ma se non parlate ora, non parlate più”. Alla fine, siamo stati posti di fronte all’unica scelta: “Questo Stato o la Camorra”. In silenzio ho ricordato la mia esperienza, nel MANIFESTO ancora attuale. Vogliamoci bene, senza applaudire”.
