IL NATALE E’ PER TUTTI, AUTISTICI INCLUSI!

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Negli ultimi decenni si è perso un po’ il vero significato del Natale e si cerca di correre dietro agli ultimi regali senza guardarsi dentro e intorno, senza considerare le persone che fanno parte del nostro nucleo famigliare, senza tradurre la parola Natale in impegno, accoglienza, empatia e solidarietà. Tutto assume un aspetto consumistico e di mera apparenza, ma non bisogna perdere mai la vera magia del Natale, lo spirito natalizio e il bisogno di stare insieme. Natale non è un giorno ma è la magia di quel giorno che va vissuta in serenità e con gli affetti più cari.

Ma le persone disabili? E gli autistici?

Le norme da seguire per le persone con disabilità o con gli autistici, sono molte ma basterebbero alcune semplici attenzioni avvalorando la tesi di Franco Basaglia “Visto da vicino nessuno è normale”, si possono seguire alcune indicazioni suggerite da Simone Stabilini, docente di Tecnologie dell’inclusione nell’autismo, del corso di laurea in scienze della Formazione Primaria, corso di pedagogia speciale all’Università Cattolica del Sacro Cuore per accogliere una persona autistica e far trascorrere un Natale veramente speciale anche alla famiglia, senza dover sentire il peso dell’incapacità di gestione del bambino autistico o ragazzo.

Il primo passo è definire un piano d’azione per il giorno dei festeggiamenti, ossia definire cosa si farà, quando, con chi, dove si farà la festa, cosa si mangerà: risulta utile preparate un foglio di calendario con i giorni da cancellare con una X, in modo da pianificare tutto e con calma. I bambini autistici hanno difficoltà ad immaginare il futuro, ad idealizzare ciò che accadrà, devono riconoscere dei punti fermi che rappresentano porti sicuri ai quali sapere di potere attraccare durante la complessa navigazione della quotidianità.

È importante riportare degli elementi (Cosa- Quando- Chi- Per quanto Tempo) su un cartellone che il bambino possa consultare, utilizzando PECS o immagini, simboli iconici, ma anche testo, se sa leggere. È utile fornire riferimenti visivi con fotografie degli invitati, con immagini del pranzo o della cena, secondo una struttura temporale ordinata, anche lasciare spazio fra una tappa e l’altra, per poter inserire eventuali imprevisti o modifiche. È consigliabile costruire questo cartellone assieme al bambino, non farlo trovare pronto: la curiosità e l’interesse sono alla base del successo pedagogico. Il passo successivo è informare tutti gli ospiti delle necessità del bambino e se ha difficoltà a gestire il tono di voce troppo alto, a causa dell’ipersensibilità sensoriale, si chiede a tutti di parlare a voce più bassa e trattenere le risa troppo forti. Idem se il bambino fatica a gestire i profumi: si può anche farne a meno, per una volta. Non è una vergogna chiedere agli ospitati di adeguarsi perché piccole cose che a loro non fanno alcuna differenza, per il bambino autistico possono segnare il passo fra un giorno da ricordare ed uno da dimenticare. Anche adeguare il cibo che si servirà, informate il bambino della presenza di una portata alla quale è abituato: gli ospitati non si offenderanno. Concordare con il bambino, il posto che occuperà a tavola,  definire la possibilità di ritirarsi in uno spazio tranquillo della casa qualora ne sentisse la necessità, anche durante il pasto: è più importante la quiete personale, del lunghissimo pranzo di Natale. Avvisare tutti della disposizione a tavola dei commensali, e del fatto che, quello spazio, è riservato al bambino, così come lo spazio relax, che nessuno dovrà invadere. È importante anche non esagerare con le decorazioni della casa per non creare un disorientamento al bambino del cambiamento con le varie decorazioni: bisogna lasciare un luogo conosciuto che non cambi, in casa, almeno uno. Indispensabile valutare molto bene la questione legata a Babbo Natale, perché può essere una figura estremamente stressante perché un uomo panciuto tutto vestito di rosso con una lunga barba che si aggira fra le case e di nascosto, mentre dormiamo, scende dai camini e lascia doni ai bambini che sono stati buoni. Qui c’è dentro di tutto: violazione di domicilio, invasione di estranei, barba lunga, e soprattutto l’ imprevedibilità tutte cose che possono creare enorme disagio ad un bambino autistico. La cosa essenziale è cercare di gestire l’euforia: avvicinandosi al Natale, le persone diventano troppo agitate, troppo stressate, corrono a perdifiato alla ricerca di chissà cosa. Praticamente, a Natale impazziscono tutti. Ricordare che i bambini autistici hanno fortissima tendenza a assorbire gli stati d’animo delle persone che sono loro vicine, è un obbligo. Bisogna evitare rumori chiassosi, evitare il superfluo, come ad esempio luci intermittenti, musiche ad alto volume o la tovaglia con mille fantasie. Infine bisogna valutare bene se e quale regalo fare, se incartarlo e con quale carta utilizzare in quanto anche i regali sono sorprese, sono punti interrogativi, possono stressare i bambini autistici, proprio perché non sanno cosa aspettarsi: il non avere la situazione sotto controllo li destabilizza, mai sottovalutare il loro livello di ansia e “tipologia” di autismo.

Natale è soprattutto uno stato d’animo ed è necessario che tutti ne godano di ogni beneficio, bambini autistici in primis

8 Commenti

  1. Come sempre doc Canzano non sbaglia un articolo!!! Ci vuole più informazione e formazione!!!

  2. Il concetto di normalità è un concetto molto vago a mio parere. Lo si è scelto semplicemente in base al numero elevato di somiglianza. L’articolo è chiaro ed esaustivo in quanto è scritto da chi l’autismo lo vive non in astratto,ma da chi lo vive ogni istante di ogni singolo giorno. Mi permetto di aggiungere che dovrebbe essere la collettività ad andare verso essi,ma capisco anche che ciò che dico è retropia. Alda Merini ha detto: la normalità?
    Il parametro usato da chi non ha fantasia “

  3. Assolutamente d’accordo con Lei, Dottoressa. A Natale tutti impazziscono. C’è talmente tanta confusione in giro che si fatica a stare bene. Le persone autistiche, come anche le persone depresse, ansiose vivono male le festività. Purtroppo non c’è quell’attenzione che servirebbe. I fuochi d’artificio, ad esempio, per molte persone autistiche sono qualcosa di estremamente fastidioso, ma purtroppo a pochi importa e quindi continuano a esserci.
    Spero tanto che nel mondo aumenti la sensibilità, la delicatezza e l’umanità.
    Grazie, Dottoressa, per questo Suo articolo.

  4. Carissima ho letto con attenzione, e mi rento conto di quanta ignoranza c’è in noi altri! Nn abbiamo la minima immaginazione di quante attenzione debba avere una mamma e/o un familiare per rendere festosa ai meno fortunati nn solo il natale qualsiasi evento! Da quanto letto, ma nn soli in questo articolo, si denota la tua altissima professionalità che è andata molto aldilà di essere solo la mamma di Laura! Mi congratulo con te e mi onoro di esser un tuo amico!!! Un bacio a Laura, che tra tante sfortune ha la fortuna di averti come mamma! Vi auguro buone Feste!

  5. Natale è una festa bellissima ma nel caso di mio nipote è una tragedia. Tutte cose vere quello che ha scritto e solo chi vive l’autismo, lo sa. Bisogna animarsi di forza e speriamo tutti capiscano di aver rispetto

  6. Come sempre la lettura di questo articolo è stata interessantissima e illuminante. Non ero a conoscenza delle dinamiche espresse relative a questo aspetto. È proprio vero: si va sempre più perdendo il vero significato della Festa più bella dell’ anno…presi come siamo a correre freneticamente alla ricerca del regalo perfetto…..Spero che ci fermiamo a riflettere ….

  7. Sarebbe cosa buona e giusta da fare, trascorrere il Natale con il cuore, soprattutto donando tanto amore agli autistici.
    Oggi si è persa la vera tradizione di questa festività, corriamo senza trovare il valore del Natale, eppure è una festa in cui noi tutti, dovremmo essere buoni di cuore, e ahimè non tutti lo siamo.
    Grazie come sempre per la dedizione, e la sapienza della materia nell’articolo scritto.

  8. Dott.ssa carissima, se tutti avessero la sua stessa sensibilità questo mondo sarebbe perfetto: purtroppo i nostri figli sono” invisibili” e c’è poca informazione e tanta disattenzione nel mondo difficile dell’autismo. Grazie per queste semplici diritte che ci ha fornito io le trovo utilissime e le stamperò e le metterò al tavola la vigilia di Natale.

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