NAPOLI – Una raccolta differenziata che si muove a passi di tartaruga, con estrema lentezza. La percentuale di raccolta differenziata nel 2022 si attesta al 55,6% (solo +1% rispetto allo scorso anno). Aumentano i comuni Rifiuti Free della Campania, pari nel 2022 a 106, + 4,95% rispetto al 2021. Cresce, di poco, il numero dei comuni ricicloni in Campania, che si attesta a 318, con un incremento di 1,27% rispetto al 2021. Le Province di Salerno e Benevento le più virtuose per i Comuni Free mentre il Sannio risulta il territorio più virtuoso con una raccolta differenziata del 72,8%. Legambiente ha presentato stamattina a Benevento il dossier Comuni Ricicloni 2023 Campania, la fotografia sulla raccolta differenziata elaborando i dati dell’Osservatorio regionale dei rifiuti.
“Sul fronte del ciclo integrato dei rifiuti si procede ancora troppo lentamente. Oggi- commenta Mariateresa Imparato, presidente Legambiente Campania– lo sforzo necessario per far decollare definitivamente la raccolta differenziata in Campania tocca alle grandi città a partire da Napoli. E all’apertura dei cantieri degli impianti di riciclo come quelli di digestione anaerobica per trattare l’organico e trasformarlo in compost e biogas o biometano, come quello che, si spera, sarà presto realizzato proprio nel comune di Napoli. Speriamo di assistere al più presto all’apertura dei cantieri di tutti gli impianti di compostaggio e dei biodigestori previsti dal Piano Regionale ormai datato al 2016. Cantieri che servono anche per realizzare tutte le infrastrutture a supporto della raccolta differenziata, quelli che ad esempio a breve si apriranno a Benevento finanziati dai fondi del PNRR per opere che, nel complesso panorama della gestione dei rifiuti in Campania, appaiono più che mai necessari. Bisogna superare lentezze burocratiche e conflittualità locali dovute a strumentalizzazioni politiche, fake news e mancanza di trasparenza e avviare da subito invece il coinvolgimento delle comunità locali. È la sfida necessaria, per mettere fine alle emergenze croniche, per mettere al bando le ecomafie, per creare filiere economiche sui territori, per migliorare la qualità di vita dei cittadini che vivono dove invece si continuano a gestire in maniera precaria i rifiuti senza impianti innovativi e tecnologici. Per abbassare le tasse sui rifiuti, dato che quella campana continua ad essere la più alta in Italia. Serve uno sforzo collettivo- conclude la presidente di Legambiente Campania– per trasformare un’eterna criticità in opportunità di nuove politiche industriali e occupazionali e percorrere la strada della transizione ecologica, che per la Campania e per il Sud può diventare, se ben gestita, la strada del riscatto.”
Comuni Rifiuti Free. Sono 106 i Comuni Free di Legambiente quelli dove la raccolta differenziata è di almeno 65% e dove ogni cittadino produce, al massimo, 75 kg di secco residuo all’anno, ossia di rifiuti indifferenziati avviati allo smaltimento. La Provincia più virtuosa per i Comuni Free spetta a Salerno con il 38% dei comuni sul totale (sono 40), segue la Provincia di Benevento con il 31% pari a 33 comuni. Più distaccate la Provincia di Avellino con 16 comuni pari al 15% e Caserta con 11 comuni pari al 10%. Solo sei comuni rifiuti free per la Provincia di Napoli.
Tra i comuni sotto i 5.000 abitanti in Provincia di Avellino, il Comune di Montaguto il più virtuoso, Cautano per Benevento, Mignano Monte Lungo per Caserta, Massa di Somma rispettivamente per la Provincia di Napoli e San Gregorio Magno per Salerno. Per i comuni tra i 5000 e 15.000 in Provincia di Benevento premiato il comune di Montesarchio, Santa Maria a Vico per Caserta, Avella per Avellino, Olevano sul Tusciano per Salerno e Cimitile per la Provincia di Napoli. Per i comuni oltre i 15mila abitanti riconoscimenti solo per Ottaviano (NA) e Baronissi (SA).
Comuni Ricicloni. Sono 318 i comuni ricicloni che, nel 2022, hanno superato il limite di legge del 65% di raccolta differenziata, con un incremento del 1,27 % rispetto allo scorso anno. Il Sannio risulta essere il territorio più virtuoso, con una quota di raccolta differenziata che arriva quasi al 73%. Podio tutto avellinese con Montaguto, Domicella e Cairano ai primi tre posti nella classifica generale dei comuni ricicloni. Dei comuni con più di 50mila abitanti, nove superano il 50% di raccolta differenziata, con esperienze positive in particolare a Pozzuoli (69%), Acerra (71%) e Cava de’ Tirreni (67%). Nella fascia tra i 50mila ed i 20mila abitanti, 19 comuni superano il 60% di raccolta differenziata, con alcuni che superano il 70%. Nella classifica generale tra i capoluoghi di provincia, Avellino, Benevento e Salerno hanno performance superiori alla media regionale, mentre Napoli è in ritardo con il 40,42% sebbene in crescita negli ultimi anni.
Parchi Nazionali e regionali. Tra i parchi nazionali, l’aggregato degli 80 comuni del parco del Cilento, Vallo di Diano e Alburni con il 69,3% di raccolta differenziata risulta essere l’unica area che raggiunge e supera il 65% di RD e in cui ben 28 comuni, pari al 35%, sono Rifiuti Free, vale a dire che non solo raggiungono o superano il valore del 65% della raccolta differenziata ma anche che producono meno di 75 kg di indifferenziato pro-capite annuo. I 13 comuni del Parco Nazionale del Vesuvio raggiungono complessivamente il 54,6% di RD e solo 2 Comuni risultano essere Rifiuti Free. Per i parchi regionali, l’aggregato dei 14 comuni del Parco del Taburno con il 74,8% di raccolta differenziata è sicuramente l’area che mostra valori più alti di RD e in cui 5 comuni, pari al 35,7%, sono Rifiuti Free. Di rilievo anche i risultati ottenuti dai 22 Comuni del Parco Regionale del Partenio che nel loro complesso raggiungono e superano il 69,9% di raccolta differenziata con ben 5 comuni rifiuti free. Inoltre, si evidenzia anche il risultato dei 30 comuni del Parco dei Monti Picentini con un valore di RD complessivo pari al 69,0% in cui sono presenti ben 19 comuni ricicloni e 6 risultano essere Rifiuti Free.