– di Christian Mancini –
In Italia, il grido di aiuto di oltre 561 mila famiglie risuona nell’ombra, un lamento che il silenzio mediatico sembra ignorare. La triste realtà è che molte di queste famiglie, costrette a fronteggiare la non autosufficienza di un genitore o suocero, si trovano a erodere i loro risparmi, vendere l’abitazione o indebitarsi per garantire assistenza. La situazione, già critica, si è ulteriormente aggravata negli ultimi anni.
Mentre gli stanziamenti pubblici si assottigliano, il carico delle cure grava sempre di più sui familiari, con le Asl che, in passato garanti della copertura sanitaria, ora vedono diminuire le somme assegnate, facendo lievitare le liste d’attesa. Un’agonia quotidiana per gli anziani e i loro congiunti, in attesa di assistenza immediata che sembra sempre più elusiva.
Con il 21,4% della popolazione italiana oltre i 65 anni, il Paese è il più vecchio d’Europa. Tuttavia, a differenza di molti altri Stati, l’Italia non ha ancora riformato il sistema di servizi pubblici dedicati agli anziani non autosufficienti. Mentre nazioni come Germania, Francia e Regno Unito hanno implementato riforme sulla Long Term Care, l’Italia rimane ancorata a finanziamenti annuali incerti, rimandando una riforma completa del sistema di assistenza continua.
L’urgenza di affrontare questa situazione emerge con forza: le persone bisognose di assistenza di lungo periodo cresceranno in modo esponenziale, ma lo Stato italiano sembra impreparato, lasciando pesanti responsabilità sulle spalle delle famiglie.
VITE SOSPESE: TESTIMONIANZE DI BATTAGLIE NEL SISTEMA SANITARIO
L’avvocato Riccardo Vizzino, sensibile alle difficoltà incontrate da molte persone nel sistema sanitario italiano, sta attivamente raccogliendo testimonianze reali. Queste storie toccanti offrono uno sguardo autentico alle sfide affrontate da individui costretti a navigare un sistema che spesso sembra non essere all’altezza delle loro necessità mediche.
Un individuo, dopo una TAC Total body, si è scontrato con ostacoli burocratici nel sistema sanitario pubblico, costringendolo a rivolgersi a servizi privati. Ritardi nell’esecuzione di visite e difficoltà nell’ottenere esami consigliati sollevano sospetti di un sistema che potrebbe non essere all’altezza delle necessità mediche urgenti.
Una paziente con malattia autoimmune, dopo visite in un ospedale milanese, esprime frustrazione per una lunga attesa delle cure promesse. La percezione di un sistema sanitario che non funziona adeguatamente accentua il senso di impotenza.
Infine, possiamo citare la storia di una madre con due figli, uno autistico e l’altro con dislessia. La sua, è una situazione che accomuna diverse famiglie italiane: attese per visite, ritardi nelle terapie consigliate e problemi burocratici. Tutte problematiche che costringono molte famiglie a optare per cure private.
LA LOTTA PER UN SISTEMA SANITARIO ACCESSIBILE E SICURO
Il Servizio Sanitario ha il dovere di proteggere ogni essere umano in condizione di debolezza. Tuttavia, negli ultimi anni, l’Italia ha registrato oltre 35mila denunce annuali per malasanità, solo il 10% delle vittime osa denunciare. La gravità della situazione evidenzia la necessità di un sistema sanitario più efficiente e accessibile.
Le vittime spesso si trovano in una situazione di impotenza, non sapendo a chi rivolgersi. La lotta contro la malasanità richiede azioni immediate per garantire la sicurezza e il diritto di ogni cittadino a cure mediche adeguate.