(f.n.) – Il tempo scorre “velocemente”, forse persino troppo “velocemente”, per consentirci di riflettere a fondo sulla necessità impellente di cambiare le cose nel profondo e quindi nell’apparenza. In linea con la corsa delle ore, procediamo “velocemente” per dimostrare che “velocemente” abbiamo recepito ed ancora più “velocemente siamo pronti al cambiamento. Nel nostro Ospedale, teatro di una infinità di incredibili performance, in realtà, alcune cose, più che mutare oseremmo dire che si sono perfezionate, nel loro sostanziale principio “difettato”, entrando nella dimensione manageriale a buon mercato, come si addice al sistema consolidato del “mercato nero”. Per chi “strabuzzasse” gli occhi o mostrasse di non aver compreso nulla, potremmo pescare dal passato un esempio calzante, di ciò che intendiamo per “mercato nero” rimandando gli ignari o presunti tali, alla lettura di un vecchio articolo in cui si disquisiva intorno al Vampire Lifting (LEGGI QUI). Ebbene, secondo i super informati, molti inquilini dell’Ospedale sono sempre stati molto sensibili all’uso gratuito del corredo sanitario in dotazione all’Ospedale (soluzioni, siringhe, farmaci) onde usufruirne per pratiche remunerative ma non previste dall’Atto Aziendale, né dal protocollo, né tantomeno dalla decenza…Da quando scoprimmo l’acqua calda e cioè le pappe di piastrine che, efficacemente, nei fine settimana, compreso i turni di notte, nelle sale compiacenti di una certa Unità Operativa, sostituivano l’acido ialuronico a beneficio della cute privilegiata di uomini e donne, particolarmente attenti ai dispetti del tempo ed ovviamente assai interessati a non dargliela vinta, visto ed amaramente considerato, il silenzio che seguì una tale pubblicazione, fummo ingenuamente, indotti a pensare che lo “scuorno” avesse ancora un significato per la squadriglia di “punta & potere” dell’Ospedale e che la faccenda della pappa piastrinica, portata in piazza, avesse messo un punto fermo e definitivo all’era degli Zagaria’s boys, degli appalti truccati e della gestione dei ricoveri dal computer di casa. Gradualmente però… cadevano tutte le pie illusioni, dimostrando che quella sorta di “degrado sanitario di tipo “onni” clientelare, in realtà non era mai scomparso, ma solo apparentemente assopito…E su questi amari ed avvilenti sospetti, qualcuno ha formulato ipotesi più che sensate ed in considerazione dell’età che avanza per tutti, gentilmente ci ha suggerito che se avessimo avuto intenzione di rifarci il look, avremmo potuto risparmiare recandoci all’ambulatorio della Cardioanestesia dell’Aorn di Caserta. Decisamente abbiamo pensato ad uno scherzo, anche se la nota abilità “affambruoglie” di cui negli anni, hanno dato prova provata, alcune care creature di qualsiasi classe e livello, circolanti per l’Ospedale e le sue Unità Operative, le ha rese e rende tuttora, capaci di questo e ben altro. Ed uno di quei folletti dispettosi che sanno sempre tutto di tutti e svolazzano dappertutto, ci ha raccontato che una certa cardioanestesista, peraltro iscritta al master di Medicina Estetica del Fatebenefratelli di Roma, svolgerebbe tali attività estetiche, nelle sale della Cardioanestesia durante il turno di guardia anestesiologica. Si parla di filler, botox e trattamenti mesoterapici e di prezzi assolutamente concorrenziali, ma noi, ce la va sans dire che… pensiamo sia soltanto uno scherzo del folletto dispettoso ed è per questo che, per adesso,…non facciamo nomi…Vogliamo a tutti i costi prendere il racconto con beneficio di inventario, sperando fino all’ultimo minuto-secondo, che non sia vero nulla o almeno che non sia vero tutto…Pensate che un trattamento Botox costerebbe soltanto 160 euro, a fronte del prezzo di mercato che si aggira intorno ai 400 euro!…Pare che persino la responsabile di un servizio importante, peraltro una tipetta sempre nervosa, si sia spianata le rughe “niente male” ed anche in questo caso non facciamo nomi, per adesso…E la mesoterapia?, chi si sarebbe mai sognato di pagare 40 euro per una seduta di mesoterapia?, ebbene, in questo particolare ambulatorio sarebbe possibile in quanto l’attrezzatura… la offre la casa…Ovviamente si riceve per appuntamento nella stanza dell’anestesista di guardia, piano terra, per cui una eventuale fuga sarebbe piuttosto agevole, turno di guardia pomeridiano o notturno, terapia intensiva del dipartimento cardiovascolare. Ma no, dai…è davvero difficile da credere…bé certo che la faccenda della pappa di piastrine la dice lunga, o no?, quindi….Mah! Piuttosto… voi che siete sempre in dirittura d’arrivo con quel vostro atteggiamento da martiri incompresi…qualora aveste l’intenzione peregrina di protestare oltre misura e sopra le righe, come è vostro costume, vi invitiamo a verificare come si deve e qualora fosse vero, ad intervenire come si “ausa” nelle strutture sanitarie serie, se invece non fosse vero, come speriamo, inviate una bella smentita documentata, così come si fa nelle strutture sanitarie civili, visto che quella che gestite è una struttura pubblica e ne dovete rendere conto e non è lo chalet sanitario, della villa sul promontorio a picco sul fiordo, di vostra zia della cui sorte, potreste risponderne a chi vi pare, o non risponderne affatto…ok? Hasta la vista”