SANITÀ, LE CARRIERE DI UN’ASL D’ECCELLENZA E I MERITI….AL MURO

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(f.n.) – Approvato l’Atto Aziendale 2023 dell’Asl di Caserta, non resta che tentare di individuare le sottili, impareggiabili strategie che, a parer nostro, consacrano e consegnano alla storia della Sanità di questa provincia, il Dg che dell’Atto Aziendale suddetto è stato l’artefice…Ce la va sans dire che il lavoro di ricerca è sempre lungo e minuzioso e quindi ci limiteremo a considerare fatti e carriere, della cui genesi, abbiamo avuto modo e maniera di interessarci tempo addietro… Carriere che qui, trovano ampia conferma, in virtù dell’intelligente abilità dei tutor di rito, vere e proprie menti del sistema sanitario de noautri.  E per rendere al meglio i fatti e le intenzioni dobbiamo invitarvi a fare un passo indietro, fino al momento in cui fu avviata l’organizzazione dipartimentale all’Asl di Caserta e tutte le Cardiologie dell’Asl furono inserite nel Dipartimento di Medicina, il che è riscontrabile negli Atti Aziendali precedenti. In verità le Cardiologie con Utic, come quelle del P.O. Moscati di Aversa, P.O.San Rocco di Sessa Aurunca, P.O. di Piedimonte e P.O.Melorio di Santa Maria C.V., proprio perché dotate di Terapia Intensiva, avrebbero avuto diritto ad essere inserite anche nel Dipartimento di Emergenza. Il periodo cui facciamo riferimento, era quello in cui il Dg dell’Asl era Paolo Menduni ed essendo appena andato in pensione il primario di Cardiologia di Aversa, si preparava, come a tempo debito abbiamo scritto e documentato, il terreno per la aurea migrazione del dottor Luciano Fattore, dal Melorio di Santa Maria C.V. al Moscati di Aversa e, sempre come abbiamo scritto tempo fa, con grande rammarico, per rendere fluido il passaggio, si rese necessario avvilire la Cardiologia di Santa Maria C.V. che a quanto pare, era stata utile esclusivamente alla causa di Fattore, che era diventato primario. Il rispetto per i medici pur valenti, che si sarebbero trovati a subire le scelte di un sistema orientato a favorire uno ed uno soltanto per volta, secondo una logica peregrina, perversa ed inossidabile, naturalmente… non era certo qualcosa che potesse frenare il vento delle raccomandazioni e delle imposizioni dall’alto. In questa nostra brava Asl, il rispetto si porta ai politici in auge e ai potenti che talvolta… con il merito, la qualità e le capacità, potrebbe persino capitare, che non abbiano nulla da dividere…non è vero? I raccomandati di ferro della tornata erano i cardiologi Luciano Fattore e Vincenzo De Rosa e si decise quindi di escludere tutti gli altri, da eventuali possibilità di carriera in salita e, per far rifulgere al meglio i due predestinati, si inviò il Fattore a fare il primario ad Aversa, demolendo senza tanti complimenti ogni possibilità di valorizzazione per la Cardiologia del Moscati ed il De Rosa, primario al PO di Marcianise fu nominato capodipartimento. Ce la va sans dire che il capodipartimento percepisce circa 700/800 euro in più rispetto allo stipendio di primario, la qual cosa non provoca, come potete immaginare il disgusto di nessuno…La cosa che provocò una certa perplessità invece, assieme alle altre che si possono intuire, fu che l’unica Unità Operativa di Cardiologia priva di Terapia Intensiva e cioè quella del PO di Marcianise, fosse stata scelta per guidare ed organizzare quattro Unità Operative dotate di Utic… Potenza delle raccomandazioni! Questo magico esempio di equità e valorizzazione delle eccellenze, avveniva intorno alla fine del mese di agosto dell’anno di grazia 2014, la qual cosa significa che il dottor Vincenzo De Rosa fa ininterrottamente il capodipartimento, da oltre 9 anni…Se la memoria non viene meno proprio adesso, risulterebbe che, per legge, l’incarico di capodipartimento ha una durata di tre anni e può essere rinnovato al massimo per una volta soltanto, quindi per un totale di sei anni, al termine dei quali dovrebbe passare la mano…ma, come potete immaginare, chi gode di potenti  raccomandazioni politiche, modestamente delle norme, “non se ne può fregà de meno”, o no? Dicevamo dunque che il Fattore venne spostato ad Aversa, prima con il famoso incarico a scavalco e quindi con una nomina illegittima, frutto di una procedura concorsuale che fu dichiarata tale da ben due sentenze della Magistratura, come ci pregiammo di evidenziare e pubblicare a suo tempo. Companeros, questa è storia de noautri….o no? Ora ditemi voi assidui lettori, poteva il dottor Fattore, che ha mostrato e dimostrato a noi poveri tapini, un enorme potere politico contrattuale, accontentarsi di continuare a fare il primario ad Aversa, rinunciando alle luci della ribalta e ai sostanziosi emolumenti di capodipartimento? Giammai! Vista l’impossibilità di scalzare il De Rosa, (ci mancherebbe!) super raccomandato di acciaio temperato, per sistemare la questione nel nuovo atto aziendale, l’astuto ed incomparabile Blasotti, Dg dell’Asl, cosa fa?, ebbene ricorre all’ennesimo brillante escamotage sostando dal Dipartimento di Medicina al Dipartimento di Emergenza la sola Cardiologia del Moscati di Aversa, abbandonando le altre nel Dipartimento di Medicina, senza che la qual cosa abbia alcunché di razionale se non il fatto che. essendo il Dipartimento di Emergenza, privo di un capodipartimento, si può agevolmente preparare il terreno giusto ed asfaltato, per accontentare il bravo dottor Fattore, concedendogli l’agognato titolo, con relativo incremento stipendiale. Evvvai! Ce la va sans dire che, del giudizio che ancora pende sulla legittimità della sua nomina, non gliene importa un fico secco a nessuno. Ancora una volta agli sciocchi ed agli eternamente ingenui come noi, preme e dispiace rinnovare le più amare considerazioni su come ancora una volta, la programmazione e l’organizzazione della res publica si pieghino dinanzi agli interessi privati e alle smodate ambizioni di qualcuno, mandando a quel paese, la correttezza istituzionale, la funzionalità dei servizi e soprattutto l’interesse dei cittadini. Hasta la suerte e viva il clientelismo politico che ancora una volta ha vinto la partita!