SALARIO MINIMO NEGLI APPALTI COMUNALI, APPROVATA LA MOZIONE DI CASERTA DECIDE

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COMUNE CASERTA 300x166 SALARIO MINIMO NEGLI APPALTI COMUNALI, APPROVATA LA MOZIONE DI CASERTA DECIDECASERTA – Nel Consiglio comunale di oggi è stata finalmente ridiscussa la mozione del nostro consigliere Giovine per la dignità retributiva negli appalti comunali. La mozione, proposta dalla rete nazionale “UP – Su la testa!”, è stata condivisa da ampi pezzi della maggioranza – tra cui il Partito Democratico e Italia Viva – serve ad impegnare il Comune a istituire un salario minimo di 10 € lordi l’ora negli appalti pubblici.  La mozione impegna Comune e Regione a rispettare la dignità dei lavoratori impiegati nell’ambito degli appalti comunali. In particolare, dà mandato agli uffici perché venga esclusa la concorrenza sul costo del lavoro; chiede a gran voce che si apra un tavolo con le parti sociali affinchè si arrivi quanto prima alla firma del Protocollo sugli appalti con i sindacati, e di non rinnovare le gare che non sono conformi a questi criteri, e ancora di aprire tavoli per l’adeguamento degli appalti già in essere. Siamo molto soddisfatti dell’esito della discussione: la mozione è stata approvata a larga maggioranza dal Consiglio comunale. Ora, sarà responsabilità della giunta e degli uffici far rispettare la dignità contributiva dei lavoratori e delle lavoratrici che operano attraverso nelle aziende vincitrici di appalti pubblici, inserendo delle clausole specifiche sui salari.

Il salario minimo è una misura fondamentale per ridare dignità al lavoro e per permettere che le lavoratrici e i lavoratori vivano una vita degna. Non possiamo più permettere che lavoratori e lavoratrici che lavorano tramite appalto bandito dal Comune guadagnino 4 € l’ora, come nel caso dei lavoratori e delle lavoratrici del servizio di guardiania, con contratti ultra precari.

È chiaro che il salario minimo non è la panacea ad ogni male: in Italia c’è bisogno di una legge sulla rappresentanza sindacale, che eviti l’esistenza di contratti pirata, che garantisca l’ampliamento dei diritti sul lavoro e che obblighi gli enti pubblici ad affidare gli appalti solo ad aziende che garantiscono livelli salari e di diritti pari a quelli che garantiti ai dipendenti pubblici. Il salario minimo va inteso come primo passo in questa direzione.