(f.n.) – Scoprire all’improvviso che nel nostro Ospedale vi erano e vi sono, vere e proprie eccellenze, in grado di risolvere tutti o quasi, i problemi relativi alla migliore qualità dei servizi e dell’assistenza; professionisti di tale magnifica statura gestionale e manageriale, da far impallidire i famosi Ospedali scandinavi, sventolati dalla munifica fantasia del governatore De Luca, ebbene… scoprire come dicevamo, certe realtà, è decisamente umiliante, schiacciante, demoralizzante. L’unica giustificazione alla nostra ignoranza dei fatti, consiste nel non essersene “addonati” prima, a causa forse, di una fatale modestia da parte dei geni di cui sopra…i quali, carucci, per non offendere, rimarcando a loro paragone, la scarsa qualità altrui, non hanno messo in pratica le loro fulgide doti. Infatti, giunti al capitolo della storia in cui, il predestinato direttore della UOC OPSOS, Mario Massimo Mensorio. gettando la spugna sul nulla, decideva di continuare la sua carriera nella sanità partenopea, quasi automaticamente si decise di passare il testimone ad un altro “alunno del sole”, il caro impareggiabile Alfredo Matano che, al pari degli altri due alunni, si ferma prudentemente e sempre, un quarto d’ora prima di cominciare a sudare. In men che non si dica, nominato direttore ff dell’OPSOS, il Matano, essendo evidentemente l’unico ad avere “ufficialmente” i titoli giusti per quell’incarico, (ma…anche se non li avesse avuti non sarebbe cambiato nulla) questa solerte Direzione Generale, bandiva l’avviso pubblico per titoli ed ovviamente (ma guarda!) prova colloquio, per il conferimento dell’incarico quinquennale di Direttore della UOC Organizzazione, Programmazione dei Servizi Ospedalieri Sanitari. Ce la va sans dire che sarà lo stesso Alfredo Matano, dopo la sceneggiata di rito, a vincere anche questo avviso, perché ad un golden boy che se ne va, corrisponde il secondo predestinato che avanza, o no? Il DG sa bene che, prima di elargire favori all’esterno, si sistemano gli eredi del sistema de noautri. Il caro Matano, come avemmo modo e maniera di scrivere in un recente passato, avrebbe dovuto fare “l’ambasciatore”, anziché “spendere di sua vita il più bel fiore” in un Ospedale, In attesa di ereditare tra l’altro, l’autorevolezza, ancora in itinere e di là da venire, il giovane ff si allena nelle fantasie dialettico-sartoriali intorno ai colleghi, spargendo grandinate di moniti del tipo: “la Ds non deve sapere quello che lamentano in Ospedale, guai se il DG viene a sapere che il Cup è bloccato, quindi silenzio!, Lanzuise non deve sapere che qualche signora del suo ufficio, mi riporta i suoi movimenti, incontri, provvedimenti”, e così Matano il furbetto, assorbe ascolta e riporta a modo suo alla riccioluta Ds. Quale raffinatezza d’intenti! Amigos, il preambolo è come al solito necessario, sia per ricordare al popolo sovrano i dettati del sistema ed i vezzi dei suoi predestinati, sia per renderlo partecipe del nostro stupore. Infatti…quando parliamo di OPSOS, siamo sempre troppo superficiali e soltanto adesso, dilungandoci a leggere il bando, abbiamo potuto avere contezza piena, di quali siano realmente i compiti della UOC OPSOS e delle qualità e capacità che i direttori che si sono succeduti, devono, obbligatoriamente a tempo debito, avere mostrato di possedere. Audite audite…Alla UOC OPSOS fanno riferimento praticamente gli ingranaggi principale dell’Aorn, tutta l’organizzazione assistenziale, igienico- sanitaria, il controllo e le verifiche, nonché la pianificazione strategica e la revisione continua dei processi di erogazione delle prestazioni sanitarie, identificazione dei bisogni di salute dell’utenza, gestione autoparco, monitoraggio dei servizi interni e/o appaltati e molto altro ma … ci fermiamo qui!, onde evitare che dalla rabbia doverosamente contenuta, a causa della ridda di pensieri che si rincorrono, si passi troppo in fretta a definire ridicola e patetica, l’organizzazione – pantomima ospedaliera, allestita sulla pelle e sulla salute dell’utenza e che dura ormai, da troppo tempo. Leggere il bando e considerare i titoli, i requisiti, le esperienze e le competenze richieste al candidato e quindi al momento ad Alfredo Matano, attualmente ff e che, per deduzione logica, hanno rappresentato le caratteristiche qualitative “promosse e collaudate”, dell’ex direttore Mario Massimo Mensorio, provoca un profondo imbarazzo, che noi non possiamo fare a meno di avvertire in vostra vece, signori della palazzina “grigiotopospento” in fondo al parco, e vi chiediamo semplicemente, al di là di ogni pretesa ironica, quali siano le motivazioni reali della caduta verticale del nostro Ospedale, dal quale, molti fanno a gara per fuggire il più lontano possibile, se i personaggi che continuate a nominare attraverso concorsi barzelletta, per affollare di dirigenti geni la UOC OPSOS, posseggono tutte le qualità richieste dai vari bandi? Per quale motivo il nostro Ospedale, non ha più neppure l’immagine, altro che immagine scrostata e decadente, se i direttori di prima ed attuali della UOC OPSOS possedevano i titoli richiesti per dirigerla? Forse i titoli non li avevano? E come mai li avete nominati? Li avevano? E come mai non li hanno messi in pratica? E se li avevano e non li hanno messi in pratica, per quale motivo non li avete sollevati dall’incarico? Vi siete fatti incantare dai colloqui o avete forse creato i colloqui con punteggio adeguato, proprio per farvi incantare volontariamente e canagliescamente ed avere dalla vostra parte la buona fede? Si potrà così sempre dire che siete creduloni non complici, n’est pas? Signori della sacra trimurti, se soltanto un paziente, uno solo, fosse deceduto, per una infezione contratta per incuria o disattenzione o strafottenza, ebbene, anche soltanto per quell’unico paziente deceduto, non dovreste poter appoggiare la testa sul cuscino, ogni sera…e quei pazienti deceduti per infezione, come voi ben sapete, nel nostro Ospedale, sono stati ben più di uno…E la tragedia maggiore di questo Paese, consiste nel fatto che sono in tanti a continuare ad appoggiare tranquillamente la testa sul cuscino e a dormire il sonno del giusto, cullati dalle sinfonie del PNRR, che livellano ogni scrupolo residuo di coscienza. Hasta la vista companeros!