– di Francesca Nardi –
Il tramonto della decenza è appena stato ingoiato dalla notte e quello di oggi, trascorsa un’alba quasi regolare, è un nuovo giorno…ma incerto e strano, come un viottolo intasato da mille interrogativi. Parole e silenzi tristi, rabbiosi e circoscritti hanno consumato infine e trattenuto, ogni reazione istintiva, attorno a Giorgia Meloni e alla sua vita privata che qualcuno, nei giorni scorsi, ha lasciato penzolare come i panni stesi tra un balcone e la finestra di fronte, nel grigio maleodorante di un vicolo. La leader di Fratelli d’Italia, granitica, continua a tessere i suoi giorni con grande senso di responsabilità e passione politica, apparentemente o forse… al momento obbligatoriamente, per scelta, indifferente, nei confronti di un eventuale dolo all’origine della perdita di fango, che ha consentito a molti di sguazzare nello stagno. L’onorevole Alfonso Piscitelli, consigliere regionale di Fdi, è serenamente distaccato e magistralmente elusivo dinanzi a qualche precisa, inevitabile domanda sui probabili retroscena. L’ordine di scuderia è chiaro ed inequivocabile ma forse si tratta soltanto di buon gusto e di quel semplice, elementare rispetto, soprattutto verso se stessi, che avrebbe dovuto impedire a chiunque, di andare oltre, abbattendo de facto le porte dell’altrui casa per sbirciare in camera da letto, alla stregua di un guardone che se, all’origine non fosse per caso un cafone senza regole, sarebbe sicuramente telecomandato…Hasta la vista!