NAPOLI – Venerdì 5 maggio 2023, un tribunale moscovita ha posto in detenzione preventiva, in attesa di processo, la regista Yevgenia Berkovich e la drammaturga Svetlana Petriychuk, accusate di “giustificazione del terrorismo”, un crimine condannabile in Russia con sette anni di prigione. Le accuse vertono sulla pièce Finist – il Chiaro Falco, scritta dalla Petriychuk e diretta dalla Berkovich, spettacolo vincitore di due Maschere d’Oro (il maggiore riconoscimento teatrale in Russia) nel 2022.
Il testo incriminato e il relativo spettacolo sono tratti da reali sentenze e verbali di interrogatori di centinaia di donne russe, kazake e uzbeke, sposate virtualmente con estremisti islamici dopo essere state avvicinate e frequentate online. Cosa è successo a queste donne? Dove corrono e da dove scappano? Cos’è quell’indistruttibile bisogno umano: bisogno di fede, di amore, di sentirsi partecipe di qualcosa di grande e forte? Cosa spinge gli uomini a prendere le armi contro altri uomini, e le donne a sostenerli? Chi è Finist, per il quale la Piccola Maria, protagonista della pièce, è pronta a sacrificarsi supportando una organizzazione terroristica?
Tra la fine di Ottobre e l’inizio di Novembre si svolgeranno due importanti appuntamenti in tribunale: l’appello contro la detenzione preventiva e la sentenza relativa invece al suo prolungamento. Proprio nello stesso periodo, l’evento in favore delle artiste russe incarcerate approda a Napoli, il 27 ottobre alle 21.00 nella sala del NEST, in concomitanza con altre azioni solidali del mondo teatrale europeo e dopo l’appuntamento di Torino, che ha avuto luogo il 24 settembre scorso nell’ambito del Festival delle Migrazioni.
R.A.C. (Regist_a confronto), associazione di regist_ teatrali italian_, ha ritenuto necessario mobilitarsi per le colleghe russe ed invocarne l’immediata scarcerazione contro qualunque forma di censura e in difesa della libertà di espressione.
Il 27 ottobre R.A.C. propone un reading/mise en espace del testo incriminato, a cui seguirà un dibattito sul caso e sui temi in questione, con ospiti in presenza e in collegamento, anche dall’estero. L’evento, oltre a sensibilizzare il mondo teatrale e la società civile, promuove una petizione internazionale sulla piattaforma Change.org a favore di Yevgenia e Svetlana. Il reading sarà curato da Alessandra Giuntini, regista italiana, laureata in regia a San Pietroburgo e attiva in Russia, che coordina le attività in favore delle due artiste russe.
Al dibattito è prevista la partecipazione della scenografa dello spettacolo incriminato, Ksenya Sorokina, in collegamento da Israele, dove si è rifugiata dopo la denuncia. Parteciperanno inoltre il regista, autore e compositore Paolo Coletta, referente di R.A.C., la giornalista e critica teatrale Francesca Saturnino, le attrici Debora Zuin, rappresentante di AMLETA, Irene Muscarà, diplomata al GITIS di Mosca e attiva nel teatro e nel cinema russo, Monica Santoro diplomata all’Accademia d’Arte Drammatica di San Pietroburgo e attiva come attrice e cantante in Russia per molti anni.
L’iniziativa, interamente gestita da R.A.C. e supportata dalla associazione AMLETA, che si batte contro le discriminazioni di genere nel mondo dello spettacolo, è inoltre sostenuta, per la tappa napoletana, dal NEST Napoli Est Teatro.