(f.n.) – Bello, bravo e timorato di Dio. Giusto, pio e generoso. Magnanimo e soprattutto intollerante alla menzogna…Snello e flessuoso come un leggiadro ninfeo, l’agile piede predisposto alla danza, sfiorando appena il senso del decoro… di tacco e di punta, l’alter ego di Pol Pot, ovvero Polpet l’altra faccia dello Scuorno, sconfinava con grazia presunta nel magico regno del Din Don. Ecco, questo è l’autentico affascinante profilo del primo cittadino di Arienzo, l’infaticabile eroe che nottetempo, si adoperava per tessere la tela del ristoro e del benessere, per i suoi concittadini… l’uomo illuminato che, dopo aver inutilmente tentato di addomesticare il sole, ustionato si arrese e personalmente, si adoperò per decorare ombrellini di seta affinché offrissero ai suoi concittadini adorati, l’elegante riparo dai raggi cocenti della refrattaria divinità… Ebbene oggi, giorno della redenzione degli irriducibili bugiardi, il signore di Arienzo Giuseppe Guida, che, dalle parti di quello stagno verdastro in cui, grazie alle licenze conferitegli dal suo patron Magliocca, aveva tradotto lo Stadio del Nuoto, e meglio conosciuto come Polpet, ha deciso di fare la conta delle sue intemperanze e adoperarsi quindi, per una eventuale assoluzione. Qualcuno potrebbe rizzarsi sulla coda e pretendere di conoscere i motivi per i quali il prode Polpet, dovrebbe essere giudicato e da chi, lui, uno degli ultimi Intoccabili della nostra povera società, un vero genio organizzativo che ha gestito l’Agis e provvede tuttora al benessere della comunità arienzana, nella maniera più trasparente ed efficace possibile, lui che si dedica anima e corpo, senza indulgere a biechi capriccetti, tipici della bassa politica applicata, alla crescita soprattutto culturale della sua Città ed all’efficientissimo, super accessoriato, super igienicamente allestito e addirittura asetticamente controllato, dal punto di vista dei servizi, Stadio del Nuoto, vero gioiello nel panorama sportivo – super agonistico- creativo italiano. Quando si rasenta la perfezione non si deve temere nulla ed è proprio nella grande umiltà di cui, in queste ore Polpet ha offerto prova provata, che si distingue, persino allo sguardo dei più refrattari a comprendere, la grandezza di quest’uomo…Infatti, pur sapendo di non avere peccati sulla coscienza, ma soltanto sfumature evanescenti e leggere come il pulviscolo peccaminoso che rilascia in giro, un innocuo Lupin casereccio della marmellata, il nostro eroe all’alba di oggi, 16 ottobre, giorno della ricorrenza di San Gerardo Maiella, sfidando le avversità metereologiche, avvolgendosi virtualmente nel saio che purificava la sua anima (come abbiamo detto… anche se non sarebbe stato necessario, caruccio), quindi, infilandosi la corona del Rosario a mò di catenina ornamentale, si avviava verso il gruppo di pellegrini che, onorati di cotanta presenza , in questa prima fresca mattinata autunnale, si accingevano a darsele di santa ragione, sempre pregando e rivolgendo lo sguardo al cielo, pur di avere il privilegio di prendere posto accanto al Polpet o nelle sue strette vicinanze. Polpet il Pio saliva dunque sul pullman, assieme ai pellegrini, ai quali lo univa la stessa devozione e l’inizio di un cammino di pura contrizione e buoni proponimenti. Ed il pullman si avviava dunque verso il Santuario di Materdomini, luogo di culto dedicato alla venerazione di Maria Santissima Materdomini ed a San Gerardo Maiella. Dicunt che Polpet il Pio avrebbe voluto a tutti i costi, raggiungere il Santuario a Piedi dalla Valle di Suessola, battendosi ininterrottamente il petto e le spalle con una sorta di staffile che di solito adopera per gestire i dipendenti dello Stadio del Nuoto e che per l’occasione avrebbe rivolto contro di sé e…bene avrebbe fatto a nostro parere, ma l’avrebbero sconsigliato ricordandogli che lui è senza peccato e che tutto sommato, se non fossero intervenute forze superiori e benedette a mettergli un freno… chissà dove sarebbe arrivato…con la fantasia che si ritrova. Hasta el Polpet!