CASERTA – Dal 30 settembre il masterplan per il nuovo Macrico è pubblico e consultabile sul sito della fondazione Casa fratelli tutti. Dopo un attento studio, noi di Caserta Decide riteniamo che il masterplan risponda a molte delle esigenze espresse dalla cittadinanza casertana e predilige la tutela del verde, non prevedendo ulteriori cementificazioni e speculazioni edilizie.
Le criticità strutturali che tuttavia abbiamo rilevato sono due: non è designata la destinazione d’uso e non è definito il ruolo che il Comune di Caserta dovrà ricoprire nelle prossime fasi della realizzazione del progetto e nel reperimento degli ingenti fondi necessari.
Su questa seconda criticità occorre precisare che la classe dirigente casertana, negli anni, ha perso l’occasione di trainare il progetto di rigenerazione dell’area Macrico: non ne ha mai definito la destinazione d’uso e non ha mai approvato il PUC, mancando la possibilità di inserire il progetto Macrico in una visione totale, coerente e funzionale del futuro urbanistico della città. Per queste ragioni ad oggi non è il pubblico che guida il processo di rigenerazione ma il proprietario dell’area.
Dopo la pubblicazione del masterplan la Fondazione ora prevede l’avvio di un processo di co-progettazione insieme ai cittadini, che auspichiamo tenga conto di tutto il tessuto sociale.
Il contributo che Caserta Decide intende dare in questa fase di ascolto e confronto prevista dal piano di rigenerazione è di strutturare momenti di discussione con tutte le realtà politiche e sociali casertane: organizzeremo un ciclo di incontri con l’obiettivo di elaborare una posizione sul tema che sia condivisa da quante più realtà possibili, difendendola e portandola avanti nelle fasi successive del progetto.
Quella per il Macrico è una battaglia che attraversa da decenni la storia politica di Caserta e vediamo, mai come adesso, la possibilità di raggiungere dei risultati tangibili.
Forse qualcuno si è reso conto che il 04/7/’23, nel C. Comunale monotematico per l’attribuzione della destinazione urbanistica F2-Verde Pubblico, si arrivò a “decidere di NON decidere” violando l’art.32 dello Statuto Comunale.
Come ha evidenziato l’arch. Alvisi nella conferenza stampa del 22/9/’23, ci vorranno almeno 6 mesi per poter arrivare ad un progetto definitivo con un costo di 180 ML di €. Quindi, prima di affrontare il ciclo di incontri, bisogna incominciare a leggere la Delibera “madre” n°45 dell’11/4/2014 per poi proseguire con la n°43 del 10/5/’22, la n°102 del 22/12/’22 e, l’ultimo Verbale su menzionato. Alla fine, solo “chiacchiere” e mai una decisione definitiva!!! Inoltre, nel 2014 s’iniziò la discussione del PUC (strumento dinamico soggetto a continue rielaborazioni e che, rappresenta la Carta Costituzionale del Territorio), per arrivare al 2017, dove è ancora fermo al preliminare. Ad oggi, scaduto il termine del 30/6 u.s., c’è stata un’ulteriore proroga fino al 31/12 p.v.. Speriamo che per la pianificazione urbanistica, sia la volta buona in modo da fermare il consumo del Suolo, la Frammentazione dei luoghi, gli stravolgimenti degli Ecosistemi, le Biodiversità, i Microclimi.
Da sottolineare che, venendo meno la destinazione urbanistica originaria, alcuni manufatti edilizi, le tettoie,
gli hangar, i ricoveri provvisori, devono essere eliminati, diminuendo la cubatura da 500.000 a 230.000 m cubi.
Da ricordare alcuni concetti, di Papa Francesco, dall’Enciclica “Laudato sì” del 2015: “Si parla di Ecologia Integrale che va ben oltre l’ambientalismo. Spiega come la sofferenza della Terra sia quella degli Esseri Umani, soprattutto dei più poveri”; “Fondamentale la cura della Terra perché ci troviamo sull’orlo del Baratro: il disastro incombe, possiamo soltanto contenerlo”; “Bisogna fare una Conversione ecologica per poi poter attuare una corretta Transizione, intesa come mutamento radicale dell’uomo e, dalle cose fatte dall’uomo affinché queste siano volte a un benessere Umano pieno e condiviso e NON più al perseguimento di un bieco profitto”.
E in questa prospettiva che la “Laudato sì” assume una valenza Politica, intesa nella sua accezione più vera e profonda di #Res Pubblica# dirompente in modo da generare un’onda che costringe chi ha potere a mettere in atto tutte le iniziative necessarie a cambiare rotta.
Abbinare le due Encicliche (Fratelli Tutti e Laudato sì) è stato anche l’auspicio del Card. Zuppi nell’intervento del 27/9 u.s. dove evidenziò di tenere lontano i “Fratelli Collusi” per poter poter evitare Speculazione, Inquina- mento, Degrado ed ottenere Bellezza attraverso un secondo Polmone verde, uno spazio alla comunità che desi-
dera da tanto tempo.
Infine, il 04 ottobre scorso, con l’esortazione apostolica “Laudate Deum”, Papa Francesco affronta, ancora una volta, la crisi climatica attraverso un concetto centrale e cioè quello dell’Esortazione del Popolo: se non entra in campo un nuovo soggetto, la moltitudine della Società Civile, NON ci saranno atteggiamenti più consapevoli. Come nel movimento prodotto dal vapore, il calore parte dal basso, produce quel moto che determina un cam-biamento importante.
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