OSPEDALE, FOGNA A CIELO APERTO DI FRONTE ALLE CUCINE…

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(f.n.) – Un vecchio proverbio del volgo partenopeo, praticamente impossibile da riportare nella sua coloritissima stesura originale, senza incorrere in una grandinata di rimproveri scandalizzati, invita a coprirsi il petto, ignari di avere il deretano scoperto…Recitarlo in lingua originale, comprenderete bene che sarebbe un vero spasso, o no? Ebbene, recarsi in quel dell’Ospedale di Caserta, nel suo “rigoglioso, profumato ed ordinatissimo” versante esterno, dopo aver sopportato a fatica, il ricordo dello scempio della vasca dei pesci rossi, lasciata asciugare miseramente, equivale a scatenare il pensiero che decolla, inevitabilmente, verso paragoni azzeccatissimi…Infatti, i lavori milionari che sono iniziati in alcuni padiglioni dell’Ospedale e che rappresentano la priorità assoluta del Dg e della sua corte, cozzano miseramente con la vergognosa scoperta di qualche ora fa, che induce a pensare appunto… “qua si fanno la permanente e le mèches, ignari di stare con i piedi nelle fogne”…I fatti, amigos, %name OSPEDALE, FOGNA A CIELO APERTO DI FRONTE ALLE CUCINE…i fatti!…Questa mattina, abbiamo deciso di recarci in Ospedale, come al solito, in incognita ma non troppo, come accade ogni qualvolta il racconto di qualche paziente spaventato, risulta così grave da richiedere una prova provata, da sbattere in faccia all’occorrenza, ai soliti paladini del nulla che, dal terzo piano della palazzina “grigiotopospento”, in fondo al parco, anche questa volta, si consentiranno il lusso di far finta di niente, impegnati unicamente nelle loro “cofecchie” quotidiane… Ci siamo dapprima crogiolati per un po’, andando su e giù per i padiglioni, in questa grigia mattina di fine estate, roteando lo sguardo in una oziosa panoramica, come se fossimo nuovi del posto…abbiamo persino incrociato, qualche simpatica vecchia conoscenza, che aveva l’espressione tipica di chi non crede sia vero, quello che vede…carucci! Scendendo quindi dal 1° piano del padiglione F, per recarci all’uscita di Via Amalfi, secondo le indicazioni piuttosto precise del parente di un paziente, siamo usciti, assolutamente indisturbati, a -1 attraverso la porta di fianco al centralino…Ci siamo incamminati lungo il %name OSPEDALE, FOGNA A CIELO APERTO DI FRONTE ALLE CUCINE…vialetto e dopo circa dieci metri…alla nostra destra, abbiamo scoperto un laghetto per nulla romantico, di dubbio ed incerto colore…Volendo qualificare e definire la natura del liquido…avrebbe potuto trattarsi, indirizzando la fantasia verso la spiegazione più ovvia ed anche più comoda e “salutare”, di acqua piovana che, a causa di uno scarico inefficiente e comunque non idoneo, stagnava… Ma le indicazioni del paziente alla parente, erano state assai precise e dopo il conforto di una breve indagine… perché siamo brutti, sporchi, cattivi è vero ma, anche meticolosi assai!, abbiamo avuto la conferma che quel laghetto poco romantico, formatosi a causa del pessimo funzionamento degli scarichi fognari, si era riempito con lo scarico “libero ed incontrollato” dei liquidi provenienti dai macchinari della dialisi…E’ assai probabile che chi legge, avverta un senso di soffocamento, allo stesso modo in cui lo abbiamo avvertito noi, nel recepire da persone assai preoccupate, un’informazione, che definire addirittura “criminale”, è un eufemismo. Dovete vergognarvi e non poco, anzi, prima dovete provvedere immediatamente e senza indugio e quindi, dovete chiedere scusa all’utenza casertana ed oltre, per i danni che avete arrecato e lo “scuorno”, che state gettando impunemente addosso al nostro Ospedale. Provate a dire, come è vostra svergognata abitudine, che non è vero e che noi ce l’abbiamo per partito preso, con tutti i Dg del Sant’Anna e San Sebastiano e vista la vostra sbrigliatissima e coreografica fantasia, provate a dichiarare che il liquido che ha formato un laghetto, proprio di fronte alle cucine dell’Ospedale, non è un liquido proveniente dallo scarico dei macchinari della dialisi ed il laghetto non è una sorta di fogna a cielo aperto, simile a quella che si forma nei sobborghi di Calcutta dopo i monsoni, ma è una raffinata miscela di aromi ed essenze orientali, camuffate da scarichi pericolosi…Del resto, da chi non ha ancora fornito uno straccio di spiegazione plausibile su certi concorsi ci aspettiamo questo ed altro…Hasta la verguenza!