(f.n.) – Comprendiamo, sia pure fino ad un certo punto, come si consideri assai opportuno, tentare di far dimenticare al popolo sovrano e alla Corte dei Conti, le “cofecchie” di cui si è resa nel tempo, fantasiosa responsabile, l’Asl di Caserta nei suoi massimi esponenti…Comprendiamo che certe agevolazioni, che il sistema fortemente adulterato dalla facilità con cui si scavalcano gli ostacoli del merito, ha generosamente distribuito a famigli, cummarelle e cumparielli dei vari politici, abbiano prodotto vergognose e talvolta insopportabili anomalie, che diventate di dominio pubblico, rivendichino l’esigenza di essere occultate…Comprendiamo la debolezza dell’animo umano, che si innamora dell’arroganza del potere, esagera e poi miseramente crolla, in virtù della legge che regola l’ordine naturale delle cose e tenta di correre ai ripari, mettendo pezze a colori dove capita e dove può…Comprendiamo perché… in fondo in fondo, la sanità de noautri riesce ad essere divertente nella sua insostenibile leggerezza di contenuti e nella sua assoluta ignoranza della mission…Comprendiamo soprattutto, perché non spetta a noi giudicare le altrui “cofecchie”, ma chi potrà mai impedirci di scrivere e pubblicare giorno dopo giorno ciò di cui veniamo a conoscenza, nella speranza che prima o poi il senso di giustizia di qualche magistrato, abbia una crisi isterica a furia di essere sollecitato e addenti le natiche dei “cofecchiari”, proponendosi di restarci attaccato finché la sanità de noautri non torni ad essere una cosa seria, alla quale affidarsi? Tanto per restare sull’argomento “occultamento” volgarmente detto: “vott a scurdà”, è appena il caso di ricordare la tiepida e quasi inesistente reprimenda, arieggiata appena “pe ffa vedé”, attorno alla faccenda del bravo Verderosa e degli atti che il neo principe abusivo, aveva firmato, pur non avendone alcun titolo, per continuare con il silenzio “tormentato” che ha fatto seguito alla famosa sentenza del Tribunale del Lavoro che, a seguito del ricorso della dottoressa Nicoletta Tessitore “defenestrata” senza “scuorno” alcuno dal distretto 22, per far accomodare, sempre in assenza di “scuorno” e non si sa bene per quale arcana ragione, una sociologa, pensava bene di annullare la famosa delibera 237 del 2019 con la quale veniva indetto, appunto, l’avviso interno per titoli e colloquio, per la formulazione dell’elenco dei candidati idonei a ricoprire l’incarico di Direttore di Distretto dell’Asl di Caserta. E’ assai probabile che, detta delibera e detto concorso interno, abbiano avuto a loro volta, tutte le caratteristiche di una, appunto, “cofecchia”, come del resto abbiamo più volte scritto…altrimenti perché annullarli, n’est pas? E veniamo al silenzio tormentato… e brulicante di pensieri e parole…messi in moto dalle menti volpine di qualche stratega della sanità de noautri, per far saltare o almeno ostacolare il nuovo avviso, per la nomina dei capidistretto, bandito dal dg Amedeo Blasotti dopo lo scandalo del primo e la relativa sentenza di annullamento…Audite audite, nel bel mezzo del caldo soffocante, quando, come da tradizione, la cattiva coscienza partorisce le peggio cose, esattamente in quell’anticamera dell’inferno, in cui tutti boccheggiano e sognano i picchi ghiacciati, come da tradizione si deliberano le “mosse strategiche” dei furbi che non hanno alcuna intenzione, di “scozzicarsi” dallo strapuntino…Ed ecco che spulcia di qua e spulcia di là, lo sguardo cade sulla delibera 1316 del 31 luglio 2023, con cui l’Asl nomina l’avvocato Andrea Abbamonte per costituirsi nel ricorso ex art.700 promosso dai Direttori di Distretto “ufficialmente abusivi” Salvatore Moretta, Nicola Fontana, Antonio Orsi e Francesco Frascaria, praticamente il quadrumvirato dell’onorevole presidente del consiglio regionale, Gennaro Oliviero, molto probabilmente guidati dalla “acutissima” mente del Ds Enzo Iodice, i cui rapporti con il Dg Blasotti, secondo Radio Asl News, pare non siano dei migliori… per ovvie ragioni…Il ricorso ovviamente si propone di far annullare le delibere relative alla sentenza del tribunale e all’indizione di un nuovo concorso. E bravi i fans di Oliviero…neanche il solleone li ha fermati… Secondo i dettati della logica, essendo Blasotti tutt’altro che ingenuo ed impreparato, è assai probabile che abbia compreso, che non era il caso di esagerare, né di stuzzicare oltre. la mannaia della giustizia contabile della Corte dei Conti, che avrebbe potuto abbattersi sull’Asl, da un momento all’altro e quindi, la cosa migliore da fare, non poteva essere che l’espletamento del concorso per la nomina dei capidistretto e nel frattempo un opportuno decurtamento degli stipendi dei direttori abusivi dell’indennità di UOC…si tratta di 2500 euro lordi circa, che i direttori abusivi proprio non hanno digerito…Carucci… in quanto abusivi pretendevano l’indennità abusiva…chiaro, no? Cos’ è pazz! Ma vogliamo essere seri, o no? In questo finale della partita che avete reso assai squallido, noi tifiamo per Blasotti! Hasta la suerte!
Il compare Amedeo è un volpone vecchio, quando se lo fanno.
Concordo il tifo per Blasotti …
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