REPERTO DEL PO SAN ROCCO RINVENUTO NELL’ADDOME DI UNA PAZIENTE 7 ANNI DOPO…

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(f.n.) – Quando si dice “qualche volta ritornano”, si pensa a qualsiasi cosa o a qualunque individuo, abbiano destato una certa apprensione o preoccupazione in un determinato luogo o nella vita di qualcuno ma…certamente non pensiamo ad oggetti inanimati che perduti o lasciati cadere accidentalmente, in un determinato momento, in un posto qualsiasi, durante una precisa circostanza, ti compaiono davanti all’improvviso, nel corso di una occasione insolita, %name REPERTO DEL PO SAN ROCCO RINVENUTO NELL’ADDOME DI UNA PAZIENTE 7 ANNI DOPO…tanto da lasciarti assolutamente inebetito. Ebbene …vale davvero la pena di raccontare la storia di un piccolo tappo di plastica, comparso davanti allo sguardo stupefatto di un chirurgo all’opera…Non faremo nomi, tranne uno solo, quello del luogo in cui (scomparve) il piccolo tappo di plastica,  per avvalorare una tesi immonda che parla di casualità, ma non in questo caso, di distrazione, ma non in questo caso, che parla invece, a parer nostro esclusivamente di sciatteria grassa, dovuta all’imperizia, quella imperizia della cui corposità, non si era certamente tenuto conto, quando si trattava di raccomandare uno qualsiasi che non aveva geni particolari, ma sicuramente voti e piaceri futuri da assicurare. Ma raccontiamola questa storia, che fortunatamente non ha avuto esiti fatali…in tal caso non avremmo pubblicato una sola parola e certamente non per riguardo al geniale operatore originario…Procediamo…Accade che qualche settimana fa una gentile signora si sottopose ad un particolare intervento chirurgico, in una delle cliniche della provincia di Caserta. Il chirurgo nel corso dell’intervento, si trovò davanti un piccolo tappo di plastica della lunghezza di circa 4 (quattro) centimetri…E’ assai probabile che il chirurgo abbia detto qualcosa, dinanzi al rinvenimento del reperto, una imprecazione, un qualsiasi epiteto all’indirizzo dello sconosciuto operatore precedente, ma non è dato saperlo…Forse è il caso di pensare che il ritrovamento del tappo, abbia provocato “l’ammutolimento” di tutti i presenti in sala operatoria, ma siamo certi che almeno un sibilante “cose e pazz” sia decollato di “stramacchia”, a bassa quota…Ce la va sans dire, che non è stato per nulla complicato né difficoltoso, risalire all’intervento chirurgico in cui il chirurgo “distratto” aveva dimenticato incidentalmente, quello che doveva essere stato il componente di un ferro chirurgico, utilizzato per l’intervento. Si è scoperto quindi che l’intervento, nel corso del quale è avvenuto lo “smarrimento”, era un intervento effettuato in laparoscopia, subito dalla signora in questione, sette anni fa, nella sala operatoria del PO San Rocco di Sessa Aurunca. La signora si è portata nell’addome per sette anni un tappo di plastica di 4 centimetri, fino al momento in cui in una clinica privata, un altro chirurgo operandola, non se l’è trovato davanti…Entiendes? ed è andata alla grande, non vi pare? Resta da chiedersi se il chirurgo della prima ora si asia accorto o meno che mancava un tappo di plastica o se fosse sua abitudine spargerli o distribuirli negli addomi altrui…per lasciare la firma o semplicemente traccia del suo prestigioso passaggio, o no?  Il PO San Rocco deve essere menzionato, perché lo richiede la nostra onestà intellettuale e perché non abbiamo alcuna intenzione di contribuire a silenziare le “cofecchie”, che in quel Presidio sono state consumate nel tempo, per via politica, senza che da Via Unità d’Italia giungesse una sola obiezione, fino alla conclusione più vergognosa, (anche se perfettamente in sintonia con il sistema) quella che ha portato la Regione a sborsare altri milioni per il miraggio di un Ospedale nuovo di zecca, di cui interessa soltanto, parliamoci chiaro la parte più redditizia: i preliminari…La Regione ancora una volta, anziché indagare e fare chiarezza, ha preferito dapprima…fare un po’ di storie allusive e poi pagare…L’Asl ha assistito al peggio del peggio, nel corso degli anni fino a commissariare de facto, il Presidio aurunco, ma non risulta che una sola parola, una soltanto, sia stata mai pronunciata, in danno di chi è stato il maggiore e principale responsabile, dello squallore professionale a monte del commissariamento di cui sopra… per non parlare delle fughe di professionisti, ai quali hanno reso negli anni la vita impossibile. La direzione di Via Unità d’Italia, in determinati momenti e su precisa richiesta, non si è fatta scrupolo di far scorrere le graduatorie degli “idonei fuori graduatoria”, per immettere nel vivaio Asl qualche centinaio di assunzioni su misura, e tra questi non sono mancati i fedelissimi che, in assenza di precise qualifiche sanitarie, avevano comunque, quelle certamente funzionali al grande feudatario Gennaro Oliviero e tra gli idonei, che sono stati pescati in una sola determinata circostanza, tanto per fare un esempio e rendere l’idea, vi erano quindi il geometra che attaccava i manifesti per Oliviero, le due figlie del pasticciere di Oliviero, nel cui dehor è uso e costume del prode Moretta, capodistretto Asl di Teano, recarsi a prendere ordini, un genero del pasticcere di Oliviero, perché l’altro genero è stato regalato alla politica, sempre nel distretto di Teano, sotto all’occhio vigile di Moretta, la consigliera comunale eletta nelle liste di Oliviero, il figlio dell’idraulico di Oliviero, la figlia del segretario Pd di Oliviero…una pletora di geni naturali della Sanità, individuati da Oliviero assieme ad altri geni di livello superiore, sempre della Sanità e tutti insieme appassionatamente al PO San Rocco, affinché contribuissero a dare dell’ensemble,  la migliore dimostrazione di efficienza e qualità…Il tutto doveva sintetizzarsi, sette anni dopo la brillante operazione di laparoscopia, di sette anni prima, e diventare quindi un prezioso reperto, giunto “a miracol mostrare” della qualità professionale dei geniali protetti di Oliviero, al PO San Rocco di Sessa. Complimenti! E prima di reagire, contate almeno fino a dieci…è assai probabile che preferiate tacere e sarà la cosa migliore, non è vero?  Hasta la vista!