IL “NERO A METÀ” DELLA SANITÀ CAMPANA

1

Riceviamo e pubblichiamo una nota del dottore Pasquale Persico, (medico di Assistenza Primaria a ciclo di scelta, ambito Aversa) nella piena consapevolezza che quanto messo in evidenza, con grande chiarezza ed onestà intellettuale, dal dottore Persico, rappresenti uno dei punti nevralgici dell’intero sistema sanitario che, a quanto pare, in materia di tutela dei diritti e controlli, lascia molto a desiderare.

Pasquale Persico FIMMG 1 IL “NERO A METÀ” DELLA SANITÀ CAMPANA“È di qualche giorno fa il grido d’allarme del Presidente OMCEO Napoli Bruno Zuccarelli sulla scarsa attrattività del pubblico e la fuga nel privato ritenuto dallo stesso Zuccarelli dalle “condizioni più umane”. La sua analisi è perfetta anche se il problema della fuga potrebbe essere legato alla sopraggiunta impossibilità a garantirsi da parte di una grossa fetta di medici specialisti una redditizia attività privata. La recente Circolare Regionale che di fatto sospende l’intramoenia sulla base di quanto pubblicato su questa attività in Regione Campania per ogni azienda sanitaria con lo squilibrio a favore di questo istituto rispetto alle visite in regime SSN, mette in evidenza una sproporzione che deve farci riflettere, non è che l’intramoenia campano possa servire a molti specialisti per nascondere le visite in nero e che quei dati sono sottostimati? Non è che il problema delle liste d’attesa possa essere generato di proposito per alimentare questo mercato parallelo che vede coinvolti questi pseudo professionisti della salute dal doppio ruolo pubblico-privato? In Campania si viaggerebbe a ritmo di un intramoenia fatturato e 10 al nero. L’enorme mole di prescrizioni provenienti da specialisti ospedalieri universitari, ambulatoriali che inondano ogni giorno noi Medici di Famiglia con la loro carta intestata ci porterebbe a pensare ciò. E’ questo forse il “Nero a Metà” della Sanità Campana, basterebbe applicare le leggi sulla non rimborsabilità degli esami e dei farmaci prescritti da privati o prescritti da medici Ospedalieri, Universitari e specialisti ambulatoriali in assenza di fatturazione. Non è più perseguibile in presenza di un deficit della sanità continuare a permettere ad alcuni di usare i Medici di Famiglia per rendere spendibili ed erogabili dall’SSN le loro ricette, a volte in totale assenza e rispetto delle regole sulla appropriatezza prescrittiva”.

1 commento

  1. Il probbkema principale e’ l’attività in neo che nel sud raggiunge iil 90 % se non di più

Comments are closed.