– di Francesca Nardi –
Se qualcuno avesse osato eccepire che prima di accomodarsi sul parapetto di fronte al Governo, a fare le pulci alla Meloni, sarebbe stata cosa buona e giusta, ma soprattutto onesta, che la Schlein, passasse in rassegna l’operato degli ultimi tre anni della giunta regionale dell’Emilia Romagna, di cui era stata vice presidente, in materia di difesa del suolo e soprattutto di manutenzione degli argini dei fiumi…ebbene, se qualcuno avesse appunto, timidamente, eccepito… è assai probabile che il più mite e tollerante tra i geni dell’oratoria spicciola in carica, con licenza a prescindere, di giudizio inappellabile, avrebbe rovesciato sulla legittimità dell’eccezione, il catrame della bestemmia. In questi casi, la verità, persino nelle sue versioni più tiepide e timide, viene barbaramente trucidata dall’illuminato pensiero di sinistra, con uno spudorato: vergognatevi, state approfittando di una tragedia per strumentalizzarla politicamente! Ce la va sans dire che l’uomo, a rigor di coerenza, non dovrebbe essere chiamato in causa, soltanto quando è previsto dalla tendenza …come ad esempio: il cambiamento climatico è colpa dell’uomo, punto e basta!.., e se non sei d’accordo, sei condannato alla gogna per negazionismo climatico!, bensì, l’uomo dovrebbe essere citato, ogni qualvolta appare evidente, che abbia pesantemente contribuito a peggiorare le cose, o a favorire determinate condizioni negative, o no? Fatto è che nelle recenti tragedie che hanno ferito profondamente alcune regioni, la corresponsabilità evidente dell’uomo sfuma “secondo le fronde più rade e men rade” per dirla alla D’Annunzio… È appena il caso di sottolineare che così non andiamo da nessuna parte, non è vero? Al di là dell’orrenda definizione “negazionismo climatico”, perverso attorcigliamento del pensiero attorno al nulla confezionato, riteniamo non vi sia più nulla che stupisca, confluendo nell’ignobile assurdità della definizione, addirittura sconcia, se consideriamo dove si spinga il terrorismo psicologico, nei suoi aspetti più ignobili ed occulti, ogni fantasia possibile e funzionale al governo delle masse. Il martellamento incessante di un concetto astratto e ciò nonostante, pernicioso, si abbatte nelle anticamere della coscienza collettiva, impegnata nella registrazione del bisogno. Disancorata ormai da tempo, dai principi fondanti che sono stati alla base dell’esistenza, e soprattutto disabituata alla riflessione, alla ponderazione e quindi alle scelte meditate e responsabili, da un demagogico nulla politico, suonato e cantato e distribuito da politici costruiti su misura dell’approssimazione, la comunità gestirà il bisogno e le proprie esigenze, utilizzando strumenti differenti ed in gran parte affrancati da ogni reminiscenza moralista. Cosa significa? Significa ahinoi, che il bisogno è sedato in parte dalla consapevolezza dell’inutilità di una reazione, che non sia rapida, immediata e che plachi l’emergenza. La rapidità della reazione ovviamente è sorda e cieca e soprattutto amorale. La soluzione quindi, meno complicata, sarà un rapido ottuso compromesso o semplicemente una scorciatoia, che talvolta presupporrà un atto di violenza di qualsiasi genere. Il politico della parola, animale tipico dei nostri giorni e vincente, si innamora dei concetti che riesce ad esprimere, vi si lega in maniera indissolubile, fino all’esaurimento delle espressioni e relative coreografie e i danni che nel corso dell’innamoramento ottuso e cieco, riesce a compiere sono inenarrabili, perché ogni possibile singulto sano e quindi avverso al concetto illuminato, recitato fino alla noia, sarà inequivocabilmente condannato ed ostracizzato. La Schlein, unico caso di segretario di partito, eletto con i voti di chi, con il partito in questione non aveva nulla da dividere, anche se facciamo finta che la realtà sia un’altra, dovrebbe impegnarsi H24 per ricompattare il Pd, assai slabbrato e sconquassato da personalismi, correnti ed eccessi di ipertrofia dell’io tali, che negli ultimi tempi non riuscivano neppure a far ridere i polli…ed invece “spende di sua vita il più bel fiore” a ricompattare i pensieri e ad indirizzarli contro il Governo Meloni. Non c’è fiato che la presidente del Consiglio emetta, senza che la segretaria del Pd, non prenda la parola per trafiggerla, senza preoccuparsi minimamente, la maggior parte delle volte, come intelligenza vorrebbe, di comprendere cosa la Meloni stia dicendo…e lo fa con tanta foga che talvolta, la creaturina, dimentica persino di andare dal parrucchiere, cosa che prima o poi dovrebbe decidersi a fare…Questi sono i chiari di luna, alla luce dei quali si intravede uno splendido futuro di tipo nevrotico e spocchioso, assai impreparato politicamente ed incentrato su una squallida lotta quotidiana per il potere…Ed intanto, nessuno sembra avvedersi del pericolo incalzante che dipinge sullo sfondo del tempo che verrà, scenari anarchici inquietanti che facendo giustizia sommaria del bene e del male e soprattutto dei colpevoli silenzi che marciscono dietro alle nostre spalle, confermano il fallimento totale della politica. Hasta la suerte!