Le pergole bioclimatiche sono una delle ultime tendenze in fatto di exterior design in quanto, oltre a consentire di vivere lo spazio esterno 365 giorni l’anno, donano anche un significativo valore aggiunto allo spazio outdoor.
Questi spazi, infatti, permettono di godere della luce naturale senza essere esposti alle intemperie così come di mantenere la gradevole la temperatura al loro interno. Esistono diverse tipologie di pergola bioclimatica, tuttavia, essendo una struttura da installare in prossimità di una costruzione, è importante sapere se prima di procedere si debba essere in possesso di permessi particolari.
Nell’ordinamento legislativo italiano, la normativa che regola la costruzione di una struttura di questo tipo è contenuta all’interno del Testo Unico dell’edilizia, ovvero un corpus di norme in cui è possibile anche trovare un elenco delle opere per le quali non è necessario avere il nulla osta dalle autorità.
Pergole bioclimatiche e permessi: cosa dice la legge
In linea di massima, non sono necessari permessi per la pergola bioclimatica, come definito dalla Sentenza 09/07/2018 n. 4177. Tuttavia, nel corso degli anni la giurisprudenza ha messo in evidenza come in diverse circostanze sia richiesto il rispetto di alcune indicazioni fondamentali, soprattutto dal punto di vista burocratico.
L’area grigia che rende difficile stabilire con certezza l’obbligatorietà dei permessi costruttivi è ancora molto estesa e in alcuni casi è difficile stabilire questo parametro senza l’aiuto di personale specializzato in quanto il regolamento varia sia in base alla Regione che al proprio Comune di residenza.
È importante tenere presente, inoltre, che, qualora fosse presente un vincolo culturale o paesaggistico, si dovranno adottare specifiche accortezze che dipendono sia dalle caratteristiche dell’area che da quelle della struttura che si intende realizzare.
Per questo motivo, prima di affidare il progetto per la costruzione di una pergola bioclimatica nel proprio giardino, è consigliabile selezionare solo operatori specializzati in questo tipo di soluzione, i quali dispongono di una panoramica preciso dei differenti iter normativi.
Si tratta di aziende specializzate come Akena Italy, vero e proprio punto di riferimento del settore, che si contraddistingue per la realizzazione di strutture di design per l’outdoor e un servizio a 360 gradi, grazie a un team di esperti in grado di occuparsi anche degli aspetti burocratici legati all’installazione.
Pergola bioclimatica: quando non servono i permessi
Le varie sentenze del TAR che si sono susseguite nel corso degli anni hanno fatto luce sulle situazioni nelle quali non serve ottenere un permesso per costruire.
In linea generale, ciò avviene quando la pegola si caratterizza per l’assenza di elementi fissi nella copertura, la quale viene realizzata solamente attraverso l’impiego di lamelle orientabili. Tuttavia, esistono diversi casi specifici e molto dipende da quale tipologia costruttiva si sceglie per realizzare la struttura.
Ad esempio, se quest’ultima presenta una chiusura permanente (come avviene nel caso dei garage), allora essa deve necessariamente essere subordinata all’ottenimento di un PdC. Questa sigla indica il Permesso di Costruire ed è obbligatorio nei casi previsti qualora non si voglia rientrare in una situazione di abuso edilizio.
Se, però, la pergola possiede delle vetrate (anche quelle scorrevoli), allora il PdC non sarà necessario, a patto che essa non faccia aumentare di volume la superficie dell’abitazione. Quest’ultima casistica è ciò che avviene quando si costruisce una veranda che, secondo la legge italiana, costituisce un elemento fisso che altera in modo significativo la dimensione del fabbricato.