CASERTA – Nota stampa di Italia Nostra Caserta, firmata da Maria Rosaria Iacono, sulla sostituzione del primo filare dei Lecci alla Reggia: “Il 7 luglio nella Sala Romanelli della Reggia a di Caserta si è tenuta la giornata di studio e confronto sull’intervento di riqualificazione della Via d’Acqua del Parco reale della Reggia di Caserta con la sostituzione del primo filare di Lecci.
L’iniziativa, registrata e fruibile sulla piattaforma youtube, ha portato all’attenzione di un pubblico vasto le complesse problematiche che comporta la cura di un parco storico, opera d’arte e natura, sollecitando una compartecipazione anche presso i non esperti del settore.
Tuttavia, gli studi presentati – non condivisibili negli aspetti tecno-scientifici della gestione del
soprassuolo dei lecci e delle relative valutazioni economico-estimative – e le conclusioni sembrano dare per acquisita la necessità di sostituire tutti gli esemplari dei filari, ovviando ad azioni che assicurino la vitalità biologica del terreno, nel rispetto dei principi della gestione forestale ed ecologica.
Tale scelta, da attuare mediante un finanziamento con fondi a valere sul PNRR-Agenda 2030, sembra trascurare quello che dovrebbe essere l’obiettivo principale: la tutela e la salvaguardia dell’immagine storica del complesso vegetale, garantendone una giusta ed equilibrata riconversione ecologica, atta a soddisfare i pubblici bisogni culturali e ambientali, riconosciuti dalla Convenzione europea di Faro.
Pertanto, CHIEDIAMO alla Direzione della Reggia di riconsiderare con urgenza l’investimento programmato al fine di accrescere il valore ecologico, sociale e culturale della monumentale Via d’Acqua con la formulazione di un progetto complessivo di recupero e riqualificazione dei viali principali e dei percorsi secondari, togliendo ogni spazio ad altre possibili soluzioni”.
Condivido l’intervento della dott.ssa Iacono, riporto il commento fatto il 16 u.s. sulla stessa tematica. Aggiungo, per chi ha visto lo scempio della Peschiera Grande, solo perchè bisogna per forza spendere i fondi stanziati, “sfregiare” un paesaggio di naturale bellezza. O, ancora, recuperare, mettere in sicurezza, il percorso del sottobosco che ai più, casertani e turisti, non conoscono.
Intervento dell’ex vice sindaco del 12 u.s. e la relativa osservazione.
Sono d’accordo con il dott. Messina.
È evidente che la direttrice Maffei non può arrogarsi la decisione finale di eliminare 750 lecci senza aver in mano una relazione dettagliata sulla salute, precaria e quindi pericolosa per chi frequenta il Parco Reale, senza interfacciarsi con persone competenti sulla problematica: Corpo Forestale dello Stato, Agronomi, Arboricoltori (S.I.A.)-Onlus, Associazioni Ambientaliste. Non meno importante, coinvolgere i cittadini.
Tutto ciò che sta accadendo, non interessa minimamente a chi dovrebbe tutelare l’ambiente. Meno alberi, meno O2 e più CO2, in netta contraddizione con l’Enciclica Laudato sì di Sua Santità Papa Francesco. Bisogna impegnarsi per tutelare il patrimonio arboreo, in quanto prezioso bene comune come anche l’area ex MA.C.RI.CO.
“La guerra è una cosa troppo seria per lasciarla in mano ai generali”
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