SANITÀ & POLITICA…È ORA DI FINIRLA!

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(f.n.) – Ci siamo chiesti spesso… purtroppo, troppo spesso, se i vari Direttori generali che, nel tempo si sono succeduti all’Asl di Caserta, nel momento in cui venivano investiti della nomina, in verità assai gratificante, al di là del moto d’orgoglio abbastanza ovvio e del giuramento virtuale, di “temporanea” fedeltà al generoso e potente politico del momento, avessero avuto, almeno una idea marginale della complessità del territorio, della materia e delle esigenze imprescindibili di una comunità tanto vasta e variegata, persino morfologicamente diversa al suo interno, come quella di Terra di Lavoro. Ce lo siamo chiesti con insistenza tentando di placare i dubbi e le ansie alimentati da fatti e vicende dei quali nel corso degli anni, abbiamo dovuto, nostro malgrado, prendere atto…Ebbene,  tutto ciò che contava negli uffici di Via Unità d’Italia,  era s.a.s la Raccomandazione che, facendo giustizia sommaria del duro lavoro di selezione del merito e scelta del migliore, era riuscita ad infestare ogni Distretto, ogni Presidio, ogni qualsiasi centro piccolo o grande, che fosse connesso a qualsiasi titolo con quella che, a causa di quanto detto, possiamo definire ad ogni buon conto: la sanità de noautri. Ce la va sans dire che, in questa prateria, suddivisa in tane di potere con licenza di nepotismo, è abbastanza facile che possa succedere di tutto, non è così?…ah, dimenticavamo…l’esercizio del controllo, questo sconosciuto, viene effettuato soltanto, se si rende necessario, architettare un piano inattaccabile ed inossidabile che abbia il carattere cristallino della legittimità e dell’urgenza, per far fuori qualcuno che, o ha alzato la cresta senza autorizzazione alcuna oppure é troppo bravo professionalmente e quindi, rischia di diventare un termine di paragone scomodo e, di conseguenza, va eliminato, ovviamente in maniera ineccepibile. Capita però che non tutti siano i soliti “raccomandatiebasta!”, sul territorio dell’Asl… Infatti vengono inviati anche ottimi professionisti, alcuni addirittura brillanti, ma vorremmo fosse chiaro che risulta ad una approfondita ricerca che, nessuno di essi viene scelto per la sua brillantezza, a meno che il Dg non sia, incidentalmente, così illuminato da provvedere in tal senso, secondo una logica sana, talmente sana da essere cestinata in men che non si dica. Al resto del mondo non resta che pregare che i super raccomandati siano incidentalmente anche all’altezza di una ipotetica unghia incarnita? Non siamo a questo livello, ma il degrado gestionale inquinato vieppiù da una politica affaristica, inaffidabile ma potente, non potrà che portare inevitabilmente sulle secche.

Andrea Crisanti SANITÀ & POLITICA…È ORA DI FINIRLA!
Andrea Crisanti

Il destino capriccioso però qualche volta riesce a stupire…E proprio da qualche giorno siamo venuti a conoscenza che il professore Andrea Crisanti senatore del Pd, ha lanciato una petizione su change org in cui chiede di escludere la politica dalle nomine della Sanità….In un primo momento pensavamo fosse uno scherzo…o magari un’altra maniera per prendere meglio per i fondelli la comunità, ma sembra proprio che il professor Crisanti abbia scoperto, magari un po’ in ritardo l’enormità dei danni creati dall’ingerenza politica politica nella sanità …meglio tardi che mai…e allora firmiamo…La Sanità pubblica in Italia viene smantellata giorno dopo giorno- dichiara il professore Crisanti – e diventa un lusso solo per chi può permetterselo.”

La petizione del professore Andrea Crisanti

Fuori la politica dalle nomine della sanità
La legge attribuisce ai Presidenti delle Regioni il potere di nominare i direttori generali, direttori sanitari, direttori amministrativi delle Unità sanitarie locali, creando in questo modo una catena di comando basata sulla fedeltà che riporta direttamente al decisore politico. Si crea una catena di comando dalla quale sono escluse le esigenze dei pazienti, degli operatori sanitari, dei medici e delle comunità locali.

In questo modello viene a mancare il principio di indipendenza tra il controllore – l’organo politico – e il controllato – l’organo amministrativo. Un conflitto d’interessi che in nessun altro sistema verrebbe permesso: la divisione dei poteri è da sempre il criterio principe per garantire il buon funzionamento di qualunque organizzazione, sia nel pubblico che nel privato.

A 30 anni di distanza gli effetti di questa gestione sono sotto gli occhi di tutti.

Il nostro Servizio sanitario nazionale (Ssn) è allo stremo. Ognuno di noi lo sperimenta quotidianamente: cittadini, pazienti, operatori sanitari. Pronto soccorso affollati; carenza di medici e personale sanitario; liste d’attesa che si allungano; chiusura di ospedali essenziali per il territorio; presidi ospedalieri svuotati di interi reparti; chiusura di ospedali essenziali per il territorio; comunità montane sprovviste di punti nascita; riduzione di investimenti infrastrutturali e nelle tecnologie diagnostiche.

Nel frattempo abbiamo assistito a un progressivo ridimensionamento della sanità pubblica a favore di quella privata: una inesorabile crescita in termini di valore che attualmente è di gran lunga superiore a quella pubblica. Oggi, in Italia, la salute è un bene esclusivo, la possibilità di cura non è più un diritto universale ma un privilegio riservato solamente a chi può permettersi di pagare.

Un Ssn che non funziona crea differenze in termini di qualità e aspettativa di vita tra poveri e ricchi. È dimostrato che chi ha un reddito basso vive in media anche più di 5 anni in meno. Generando una inaccettabile disuguaglianza sociale.

È ora di togliere la gestione della sanità pubblica alla politica e restituirla ai cittadini. Bisogna avere il coraggio di prendere una decisione radicale che affidi la sanità pubblica a dirigenti scelti da rappresentanti di medici, rappresentanti del personale sanitario, rappresentanti delle associazioni di malati e di quelle dei consumatori.

Vi invito quindi a firmare questa petizione a sostegno di un disegno di legge che presenterò nelle prossime settimane, che ha l’ambizione di ridisegnare l’intera governance della sanità, incidendo sul meccanismo delle nomine dei dirigenti.

Questa petizione rappresenta un primo passo per costruire insieme una sanità gestita da persone competenti e indipendenti. Una sanità più vicina alle esigenze dei cittadini e dove il paziente non sia costretto a rivolgersi al privato. Una sanità dove controllato e controllore non coincidano e vengano assunte e distribuite le corrette responsabilità.

Firmate perché abbiamo bisogno di voi, abbiamo bisogno di tagliare il controllo della politica sulla salute. Perché la salute è vita. Riappropriamoci della nostra vita.

FIRMA ORA!

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